Reparti pediatrici: sfida quotidiana per donare ai piccoli malati non solo cure, ma anche sorrisi
Il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS da sempre manifesta nella cura e nell’attenzione dedicata ai piccoli malati uno dei propri punti di assoluta eccellenza. Una caratteristica che si palesa non solo, e verrebbe quasi da dire, non tanto, nella qualità dei servizi sanitari offerti ai piccoli degenti, se non fosse che questi sono comunque garantiti da professionalità mediche e assistenziali di altissimo livello. La vera punta di diamante della degenza dei piccoli malati nelle strutture del Gemelli è rappresentata infatti dalla straordinaria capacità di accoglienza, una circostanza che rende spesso la permanenza negli spazi ospedalieri meno mortificante e frustrante di quanto purtroppo non lo sia normalmente. Donare un sorriso a un bambino malato, fargli trascorrere momenti di spensieratezza nonostante anche la gravità delle sue condizioni fisiche, sono da anni, insieme alla cura strettamente medica, un obiettivo primario del Policlinico Gemelli IRCCS. Un impegno che si concretizza quasi quotidianamente con una miriade di iniziative, il cui scopo ultimo è sempre quello di far pesare il meno possibile la degenza ai piccoli pazienti. In questo contesto vogliamo dare spazio di seguito a tre iniziative svoltesi nelle settimane scorse nei vari reparti pediatrici del Policlinico. Dall’inaugurazione del cosiddetto “Amico Gigante”, opera in ceramica realizzata da bambini e ragazzi del reparto di Oncologia Pediatrica, alla visita dei giocatori della nazionale italiana di Rugby, passando per l’incontro con il ministro per la Famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana.
Oncologia: un “Amico Gigante” in ceramica per regalare momenti di allegria e gioia
Un gigante buono, coloratissimo e alto quasi tre metri, che con il suo simpatico sorriso e la sua veste variopinta regalerà a tutti i visitatori gioia ed allegria. È quello realizzato da bambini e ragazzi dell'Oncologia Pediatrica della Policlinico Gemelli e che è stato inaugurato nelle settimane scorse nell'Ospedale. I 'piccoli artisti' hanno modellato con l'argilla tasselli per regalare al loro 'amico' uno speciale 'vestito di ceramica'. L'opera "L'Amico Gigante", è stata creata all'interno dei laboratori di ceramica terapia della Fondazione Lene Thun Onlus in collaborazione con il team di psicologi del reparto che segue in particolare i vissuti emotivi dei bambini ricoverati e la terapia ricreativa. "Anche un'attività ludica quale la ceramica terapia favorisce le cure e la socializzazione in un reparto particolare comequello di Oncologia Pediatrica", ha evidenziato Giovanni Raimondi, Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Mentre Antonio Ruggiero, professore associato di Clinica Pediatrica all’Università Cattolica e responsabile dell'Oncologia Pediatrica del Policlinico Gemelli ha sottolineato che "è un'occasione di svago e di condivisione ma anche uno strumento per sviluppare la creatività e l'espressione delle emozioni nascoste". I laboratori permanenti di ceramica terapia sono attivi nell'Oncologia Pediatrica del Gemelli dal 2015. Modellare l'argilla può migliorare la qualità della vita di un bimbo ricoverato, dandogli una sensazione di benessere e momenti di spensieratezza. Anche per questo la Fondazione Lene Thun Onlus nel 2014 ha dato vita al progetto "Fondazione Contessa Lene Thun negli ospedali" nelle Pediatrie dei grandi nosocomi italiani tra cui il Policlinico Gemelli IRCCS. In questo caso il tema dell'opera è la figura del gigante. Un cambio di punto di vista: ponendo lo sguardo all'altezza di bambino, si è tutti giganti. Eppure ogni bambino fa, prima o poi, l'esperienza di sentirsi un 'gigante' rispetto a qualcuno o qualcosa più piccolo di lui. "Grazie per aver 'adottato' il laboratorio, dandoci la possibilità di continuare a donare gioia ai bimbi che ogni giorno lottano contro il cancro" ha concluso la coordinatrice dei laboratori al Gemelli Linda Perlaska.
Nazionale di Rugby al Gemelli: una festa dello sport in cui ha vinto la solidarietà
I giocatori della Nazionale Italiana Rugby lo scorso 22 novembre, hanno fatto visita ai bambini ricoverati nei reparti di Pediatria della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Gli azzurri del rugby, che il sabato successivo avrebbero poi affrontato all’Olimpico di Roma gli All Blacks della Nuova Zelanda, hanno portato doni e sorrisi ai piccoli ricoverati e alle loro famiglie, impegnati anch’essi nella loro “partita” per la guarigione. La visita si inserisce nel consolidato rapporto di collaborazione tra la Federazione Italiana Rugby e la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS per la gestione di tutte le attività mediche di emergenza sanitaria e di pronto soccorso a favore di pubblico, atleti, loro accompagnatori e del personale in servizio. Anche nel corso del Test Match Italia – Nuova Zelanda infatti un team di medici e operatori sanitari del Gemelli, specializzato nella gestione delle emergenze e urgenze, è stato a bordo campo per dare supporto medico. Gli atleti della nazionale Guglielmo Palazzani e Edoardo Padovani insieme ai dirigenti della Federazione Italiana Rugby hanno fatto visita ai piccoli degenti accolti dal direttore medico Relazioni esterne della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS Dott. Giorgio Meneschincheri e accompagnati nei reparti di Oncologia Pediatrica, diretto dal professor Antonio Ruggiero, e di Neuro chirurgia Infantile, diretto dal professor Massimo Caldarelli. Nel corso della visita, organizzata in collaborazione con le associazioni di volontariato Coccinelle per l'Oncologia Pediatrica Onlus e L’Albero della Vita, gli azzurri del rugby si sono intrattenuti con i bimbi e ragazzi ricoverati e hanno donato loro il berretto blu a righe nere della Federazione Italiana Rugby, improvvisando qualche lancio di palla ovale con i piccoli pazienti. Il sabato successivo inoltre, alcuni pazienti della U.O. di Oncologia pediatrica, accompagnati da medici e operatori sanitari del Gemelli, hanno assistito a bordo campo proprio al match spettacolare della Nazionale Italiana contro la Nuova Zelanda. Una grande vittoria al di là del risultato sportivo. Una giornata di festa vissuta in allegria grazie alla collaborazione tra il Gemelli e la Federazione Italiana Rugby.
Il ministro Fontana: “Un dovere aiutare i genitori di tutti i piccoli ospiti di questi reparti”
Lo scorso 21 novembre il ministro per la Famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana ha visitato l’Unità Operativa Complessa di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e il Centro Clinico Nemo Roma, adulti e pediatrico attivo presso l’Ospedale per la cura delle malattie neuromuscolari. Una visita durata oltre due ore, durante la quale ha incontrato personale medico e sanitario, bambini e adulti ricoverati. Il ministro Fontana, accompagnato dal senatore Gianfranco Rufa, è stato accolto dal Direttore Generale professor Marco Elefanti, dal Direttore del Governo clinico professor Rocco Bellantone e dal direttore medico Relazioni esterne ed eventi della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS Giorgio Meneschincheri. Il ministro si è intrattenuto prima nel Reparto di Oncologia Pediatrica diretto dal professor Antonio Ruggiero, punto di riferimento per l’oncologia pediatrica del Lazio e del Sud Italia. Nel reparto ha incontrato i rappresentanti della Onlus "Lollo10" nata in memoria di un piccolo paziente a lungo in cura presso il Gemelli. L'Associazione è impegnata nel sostegno alle famiglie dei piccoli degenti dei reparti di Oncologia Pediatrica e Neurochirurgia Infantile del Policlinico Agostino Gemelli dove “le patologie che più vengono seguite sono i tumori cerebrali, le leucemie, i sarcomi e i neuroblastomi” hanno detto i professori Massimo Caldarelli e Gianpiero Tamburrini. “Provo una grande emozione – ha detto il ministro Fontana – nel vedere genitori che seguono i propri figli in percorsi così complessi che spesso durano mesi e anni, e affrontano enormi sacrifici pur di stare accanto ai loro bambini. È un dovere aiutare i genitori dei piccoli ospiti di questi reparti, perché spesso alla tragedia delle difficili condizioni dei figli, si sommano difficoltà economiche e materiali”. Ha visitato poi il Centro Clinico Nemo Roma, accompagnato dal professore Eugenio Mercuri, ordinario di Neuropsichiatria Infantile all’Università Cattolica e direttore scientifico del Centro, struttura di avanguardia per la cura dei bambini e degli adulti colpiti dalle malattie del motoneurone e dalle distrofie muscolari. Nel reparto adulti, diretto dal professor Mario Sabatelli, si è intrattenuto a lungo con i pazienti e con Alberto Fontana, presidente della Fondazione Serena Onlus, UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), con Francesca Pasinelli direttore Fondazione Telethon e con i rappresentanti di AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), e dell’Associazione Famiglie SMA. “Per il problema legato alla disabilità la questione economica è fondamentale – ha detto il ministro Fontana. Non può essere affrontato dallo Stato con superficialità. Occorre trovare le risorse per sostenere queste persone che non devono smettere di sperare e che pur vivendo con grandi difficoltà non devono avere l’idea di affrontare una battaglia persa, ma che ci sarà una luce per loro in fondo al tunnel della malattia”. Infine ha incontrato i pazienti pediatrici del Centro Clinico NEMO Roma, affetti da Atrofia Muscolare Spinale, distrofie muscolari, miopatie congenite e ereditarie, diretto dalla Dottoressa Marika Pane. “Dovete sempre sperare - ha detto il ministro rivolto ai familiari dei bambini – lo dovete ai vostri figli che vivono la malattia ma lo dovete anche ai genitori dei piccoli che non ce l’hanno fatta. Occorre sensibilizzare e cambiare atteggiamento per migliorare la vita delle persone – ha continuato - senza pensare se è una vita dignitosa o no perché così facendo si va verso una deriva pericolosa. La speranza di un futuro migliore è certamente legata alla ricerca. Sono contento di vedere – ha detto poi rivolto all’èquipe medica – che siete seguiti da un team di specialisti in grado di fornire un approccio multidisciplinare e completo per il bambino con patologie neuromuscolari ma che sperimenta e ricerca anche nuove cure per l’Atrofia Muscolare Spinale“.