Prestigioso premio per l’innovazione tecnologica assegnato a un giovane cardiologo del Gemelli

La cardiologia italiana sale alla ribalta mondiale, grazie al prestigioso premio della Fondazione Jon DeHaan, attribuito quest’anno al dottor Domenico D’Amario, dirigente medico presso la UOC di Cardiologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, diretta dal professor Filippo Crea.
La Fondazione Jon DeHaan premia ogni anno i due migliori abstract sull’innovazione tecnologica nell’ambito della cardiologia interventistica, selezionandoli tra i circa 2 mila, sottomessi al congresso internazionale EuroPCR , dedicato alla cardiologia interventistica. E quest’anno, il premio è stato assegnato a pari merito al dottottor David Kuraguntla e al dottor Domenico D’Amario del Gemelli.
“Il premio – commenta il dottor D’Amario – consiste in un’importante somma di denaro da destinare al miglioramento e all’implementazione della ricerca premiata. Non ho ancora deciso come utilizzare questi fondi, ma i tre ambiti che sto vagliando sono l’ulteriore sviluppo di questo device anche in associazione a dispositivi già disponibili nella pratica clinica, l’implementazione di un percorso clinico dedicato ai pazienti seguiti in modalità digitale affetti da insufficienza cardiaca, e lo sviluppo di progetti educazionali destinati al personale medico in formazione e al personale tecnico/infermieristico al fine di migliorare, grazie all’aiuto della tecnologia, l’esperienza di cura dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca avanzata, ricordando sempre che lo sviluppo e il successo di ogni innovazione si basa sulla passione, sulla collaborazione e la dedizione di tutte le professionalità coinvolte e sulla condivisione del percorso e la disponibilità dei nostri pazienti”.
I pazienti con insufficienza cardiaca avanzata rappresentano una sfida per la cardiologia moderna, anche per la loro numerosità: a essere affetto da questa patologia è infatti il 2% circa della popolazione europea. L’insufficienza cardiaca ha un sensibile impatto sui percorsi di cura e grava sui costi diretti e indiretti della sanità, anche a causa dei numerosi ricoveri dovuti alle riacutizzazioni della loro patologia.
“Il lavoro che abbiamo inviato a EuroPCR presenta la più grande esperienza al mondo mai realizzata con l’impiego del device V-LAP (vedi ‘Cuore, sorvegliato speciale’) sui primi 24 pazienti al mondo, 5 dei quali impiantati presso la Cardiologia del Gemelli e seguiti da più di un anno. Nel mondo, siamo il centro che, insieme a quello israeliano, ha impiantato e seguito il maggior numero di questi device, messi a punto dalla start-up israeliana Vectorious Medical Technologies e il nostro follow-up è risultato quello più performante. Siamo infatti riusciti a dimostrare che, grazie a questo speciale microcomputer ‘sentinella’ che viene impiantato nel cuore a livello del setto interatriale, nessuno dei pazienti seguiti, per quanto gravi e molto complessi, ha avuto la necessità di essere ricoverato per riacutizzazione della insufficienza cardiaca. Tutte le variazioni della terapia sono state tempestivamente effettuate per via telematica, sulla base dei dati che ci venivano forniti da V-LAP e prima della insorgenza dei sintomi”.
Ma non solo. Ricadute positive si sono avute anche sulla qualità di vita percepita dai pazienti; V-LAP è risultato molto gradito sia dai pazienti che dai loro caregiver perché questo tipo di tecnologia, lungi dal rendere meno ‘umane’ le cure, ha trasmesso loro la presenza concreta del personale medico e infermieristico, sempre al loro fianco per una presa in carico globale e quotidiana delle loro necessità assistenziali. V-LAP ha insomma determinato sia un miglioramento oggettivo dei parametri biologici, che della qualità di vita dei pazienti.
“Si tratta in assoluto della prima esperienza al mondo fatta con V-LAP su questo numero di pazienti – conclude il dottor D’Amario - e gli ottimi risultati ottenuti ci hanno portato a questo prestigioso riconoscimento”.
Il device V-LAP al momento è impiantabile solo all’interno di un trial clinico e non è ancora sul mercato.
Maria Rita Montebelli