Parte al Gemelli il Percorso clinico assistenziale dedicato alle persone affette da Epatite C
Le novità terapeutiche e le migliori tecnologie di diagnosi e trattamento disponibili al Gemelli, Centro Prescrittore della Regione Lazio.
Un percorso clinico assistenziale (PCA) dedicato alla persona affetta da HCV (Hepatitis C Virus), realizzato dagli specialisti della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, è stato presentato lunedì 7 ottobre nella hall dell’Ospedale.
Il “Modello Gemelli” di gestione per Percorsi Clinico Assistenziali è stato illustrato da Antonio Giulio de Belvis, Direttore UOC Percorsi e Valutazione Outcome Clinici della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS.
Come per diversi PCA già introdotti presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, uno dei punti di forza di questo percorso risiede nella multidisciplinarità della presa in carico dei pazienti affetti dal virus dell’Epatite C che vede il coinvolgimento multidisciplinare e multiprofessionale di tutti gli specialisti interessati.
Per i pazienti del Policlinico Gemelli, della città di Roma e della Regione Lazio la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS ha voluto implementare un percorso di presa in carico globale. Un ambulatorio dedicato è stato resto disponibile ai pazienti affetti dal virus dell’epatite C. In questa struttura vengono fornite informazioni sulla storia naturale della malattia, sui rischi del sottovalutarla e sul fatto che i nuovi farmaci sono in grado di eliminare il virus in otto settimane e senza effetti collaterali. I medici propongono al paziente la terapia più appropriata e lo seguono fino all’avvenuta eradicazione della malattia.
Al fine di favorire l’accessibilità per questi pazienti, in analogia con altri Percorsi attivi presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, è possibile contattare lo Sportello Gemelli - HCV, già operativo, telefonicamente tutte le mattine allo 06.3015.6265 o via mail: ambulatorio.epatiti@policlinicogemelli.it.
Alla presentazione sono intervenuti i Docenti dell’Università Cattolica – Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS Antonio Gasbarrini, Ordinario di Gastroenterologia e Direttore Area di Medicina Interna, Gastroenterologia e Oncologia Medica, Roberto Cauda, Ordinario di Malattie Infettive e Direttore Area Microbiologia e Malattie Infettive, Antonio Grieco, Associato di Medicina Interna e Geriatria e Direttore UOC Medicina del Trapianto di Fegato, Gian Ludovico Rapaccini, Associato di Gastroenterologia e Direttore UOC Medicina Interna e Gastroenterologia - Presidio Columbus, Maurizio Pompili, Associato di Medicina Interna e Geriatria e Direttore UOSA Ecografia diagnostica ed interventistica dell’apparato digerente, Antonella Cingolani, Ricercatrice di Malattie Infettive e Dirigente Medico UOC Malattie Infettive, Francesca Romana Ponziani, Dirigente Medico UOC di Medicina Interna, Gastroenterologia ed Epatologia e Massimo Siciliano, Direttore UOC di Gastroenterologia ed Epatologia Ospedale Regina Apostolorum – Albano Laziale.
Ha aperto i lavori, portando il saluto delle Istituzioni di Sede, il Dottor Andrea Cambieri, Direttore Sanitario della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
Il virus dell’HCV (Hepatitis C Virus) causa un’infiammazione del fegato nota come Epatite C, che in Italia costituisce il principale responsabile delle epatiti di origine virale, cirrosi epatica, tumori del fegato e trapianti di fegato.
Secondo le stime dell’OMS, nel mondo sono circa 80 milioni le persone colpite da epatite cronica HCV relata, pari all’1% della popolazione globale. Inoltre, in considerazione della comune modalità di trasmissione, si stima che a livello globale siano affette da coinfezione con HIV ed HCV circa 2 milioni di persone. Il contagio avviene principalmente per via parenterale (a seguito di trasfusioni di sangue o di uso di aghi o siringhe contaminate), mentre la trasmissione sessuale risulta la meno frequente (meno del 5% dei contagi).
Negli ultimi 30 anni si è registrato un calo progressivo dell’incidenza, grazie a pratiche di prevenzione primaria, soprattutto tra i soggetti d’età compresa fra i 15 e i 24 anni, mentre non ci sono stati significativi effetti sulla prevalenza dell’infezione cronica nella fascia di età maggiore di 50 anni. Sul versante terapeutico, due sono le chiavi terapeutiche emerse negli ultimi anni e disponibili per gli assistiti della Fondazione: nel 2014 sono stati approvati i nuovi farmaci antivirali DAAs (Direct Antiviral Agents) che accorciano notevolmente il periodo di trattamento da 24-48 settimane (con guarigioni nel 45-50% dei casi) a 8-12 settimane con eradicazione del virus nel 97% dei casi (dati FPG-IRCCS, 2018); a seguire, nel 2017 AIFA ha esteso i criteri di accesso al trattamento da una copertura riservata ai casi più gravi ad una di tipo universale. Nonostante il numero di pazienti avviati alle cure sia quindi in aumento, si è tuttavia ancora distanti dal target pianificato da AIFA nel programma 2017-2019 di eradicazione dell’infezione HCV in Italia.
“Le novità terapeutiche sono a disposizione dei nostri assistiti dal 2014 - ha detto il professor de Belvis - anno in cui la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, è stata indicata come Centro Prescrittore della Regione Lazio. Il nuovo PCA è definito e gestito secondo il “Metodo Gemelli” eprevede la messa a disposizione delle migliori tecnologie di diagnosi e trattamento disponibili, il coinvolgimento effettivo di tutti gli attori assistenziali rilevanti, dentro e fuori l’ospedale e un’assistenza innovativa e accessibile in regime SSN per tutti i cittadini”.
“Il Piano Nazionale Epatiti Virali si basa sulla disponibilità di nuovi, straordinari farmaci ad azione diretta in grado di eradicare il virus dell’epatite C – ha precisato il Professor Gasbarrini – prima causa di morte per epatopatia nel nostro Paese negli ultimi venti anni (oltre 15.000 decessi l’anno).
“La percentuale di soggetti coinfetti HIV/HCV in Italia attualmente si attesta attorno al 28% - ha detto il professor Cauda - un dato in netta riduzione rispetto al 50% che si osservava nella metà degli anni novanta. E’ ormai acquisito che il trattamento dei soggetti coinfetti non deve differire da quello dei suddetti mono infetti ed i risultati attesi in termini di efficacia terapeutica e guarigione sono sovrapponibili. Il piano nazionale AIDS prevede due obiettivi da perseguire nel giro di alcuni anni: trattare più del 90% dei soggetti coinfetti e dall’altro sviluppare programmi di formazione ed educazione per prevenire, in generale, l’infezione e nei soggetti, già trattati, la reinfezione. Ricordo – ha concluso Cauda - che il numero di soggetti coinfetti trattati nel nostro ambulatorio è significativo e i risultati in termine di guarigione sono più che soddisfacenti.”
Il Professor Gasbarrini ha ringraziato Ivan Gardini, Presidente dell'Associazione EpaC Onlus, la più importante associazione di pazienti con epatite C e malattie del fegato in Italia, che ha vissuto in prima persona molte fasi della malattia, impegnato concretamente nei rapporto con gli enti regolatori e con le aziende farmaceutiche per ottenere trattamenti farmacologici di ultima generazione.
A conclusione dell’incontro la testimonianza di Massimiliano Conforti, Vice Presidente Associazione EpaC Onlus.