Migranti, presentato al Gemelli il progetto PRiSMA: un ambulatorio dedicato a prevenzione, diagnosi e cura e un percorso di formazione e ricerca
Un ambulatorio dedicato ai migranti e, più in particolare, ai richiedenti asilo e ai detentori di protezione internazionale, che fornisca servizi dedicati alla diagnosi, cura e alla riabilitazione, con un focus anche sulla prevenzione oncologica: è questo il progetto PRiSMA - Prevenzione e Salute per i MigrAnti”, presentato il 4 ottobre nella Hall del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, promosso dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Comunità di Sant’Egidio e co-finanziato da Ministero dell’Interno e Unione Europea (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020).
Accanto all’attività clinica il progetto prevede la formazione del personale medico e sanitario sui temi delle migrazioni, della salute dei migranti e delle competenze interculturali e la realizzazione di una ricerca, attraverso le “storie di salute” dei migranti, allo scopo di verificare e personalizzare l’attività medica e definire linee guida.
I destinatari del nuovo ambulatorio, ubicato al settimo piano del Policlinico Gemelli (ala D), sono uomini, donne e bambini migranti, in particolare quelli più vulnerabili con disturbi post traumatici e psichiatrici, presenti sul territorio del Lazio.
Alla presentazione, moderata da Stefano Ziantoni, vice direttore di Rai Vaticano, sono intervenuti Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica, Marco Elefanti¸ Direttore Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Direttore Amministrativo dell’Università Cattolica, Padre Fabio Baggio, Sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, Daniela Parisi (Ministero dell’Interno), Daniela Pompei, responsabile della Comunità di Sant’Egidio per i Servizi Immigrazione e integrazione, Sergio Alfieri, Ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica e responsabile del progetto, Rita Bichi, Ordinario di Sociologia Generale all’Università Cattolica e coordinatrice del progetto di ricerca, e S. E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica che, al termine, ha impartito la benedizione dei locali.
“Il senso di questa cerimonia concerne anzitutto il valore inestimabile della vita di ciascuna delle persone di cui qui ci si prende cura”, - ha detto il Rettore Franco Anelli, “Si vuole rispondere inoltre all’esigenza di facilitare la fruizione delle cure sanitarie da parte dei migranti anche attraverso attività complementari. Proprio per questo, oltre ad avvalersi di un’equipe di medici specialisti ed essere attrezzato per rispondere tempestivamente a un ampio spettro di patologie, l’ambulatorio si avvale dei servizi di mediazione linguistico-culturale assicurati dalla Comunità di Sant’Egidio e di un percorso di formazione specifico e continuativo sui temi delle migrazioni, della salute dei migranti e delle competenze interculturali, che l’Università Cattolica offre ai medici e al personale infermieristico coinvolto”.
“Spesso ci interroghiamo su come interpretare la nostra missione nelle scelte quotidiane, specialmente nella relazione con il paziente. Questo progetto, di formazione e cura, è un esempio emblematico di come svolgerla” – ha dichiarato Marco Elefanti.
“Questo progetto, che si rivolge alle nuove povertà e alle ‘periferie esistenziali’, ben rappresenta il lavoro di questa Istituzione che svolge quotidianamente una missione di assistenza e cura. Questi centri e percorsi sono essenziali non solo per gli “scartati” di oggi, ma per tutti coloro che si fanno loro compagni di viaggio” –, così Padre Fabio Baggio nel suo intervento.
“Oggi, proprio nel giorno di San Francesco, si inaugura questo progetto che aiuta davvero, con la formazione e l’assistenza, i più poveri e i più fragili dell’intera società” – ha dichiarato Daniela Pompei. “Questo servizio è rivolto a tutta la comunità dei migranti del Lazio. Grazie al fondamentale lavoro della Comunità di Sant’Egidio e a tutti i colleghi medici e sanitari che prestano la propria opera possiamo non solo offrire loro un servizio, ma mettere a servizio il nostro lavoro – ha detto Sergio Alfieri. “Il contributo dell’Università Cattolica a questo progetto è un lavoro di formazione del personale dell’ambulatorio, creando competenze interculturali, con l’apporto dei saperi della Sociologia della Salute – ha spiegato Rita Bichi – Accanto a questo svogliamo un lavoro di ricerca per comprendere i bisogni delle persone che si rivolgono a questo servizio, attraverso la conoscenza delle loro storie”. “Tutto quello che in questi decenni si è realizzato in questa Istituzione – ha concluso S. E. Mons. Claudio Giuliodori – e che oggi viene ben rappresentato da questo progetto, nel binomio scienza/solidarietà incide sulle coscienze e trasforma la cultura. Tutto questo si realizza in un luogo di formazione e di educazione che offre una risposta concreta all’interno della struttura e su tutto il territorio”.
Il progetto PRiSMA: attività clinica e formazione
L’ambulatorio, già in funzione dallo scorso aprile, dispone di un team composto da personale medico per garantire visite a migranti di entrambi i sessi, medici specialistici di prima assistenza (gastroenterologi, ginecologi, dermatologi, chirurghi, psichiatri) e personale infermieristico, è attrezzato per dare una risposta immediata, efficiente e specializzata ad un ampio spettro di patologie, con un focus anche sulla prevenzione oncologica, e può garantire assistenza fino a circa 90 migranti al mese per un totale di circa 3000 destinatari totali nel triennio.
L’attività ambulatoriale e di screening è affiancata da un servizio di facilitazione all’accesso curato dalla Comunità di Sant’Egidio che, oltre a fornire un servizio di mediazione linguistico-culturale indispensabile alla riuscita dell’attività ambulatoriale, svolge un importante ruolo di collegamento tra la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e il territorio, con particolare attenzione ai migranti residenti nei centri di accoglienza straordinaria che, per natura emergenziale delle strutture, godono di forme di tutela limitate. Inoltre, l’ambulatorio diventa un punto di riferimento per quanto riguarda gli aspetti medico sanitari dei migranti che giungono nel nostro paese grazie ai corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio, Chiesa Evangelica, Tavola Valdese e CEI-Caritas Italia, in collaborazione con il Governo Italiano, sono ad oggi l’unica alternativa sicura ai viaggi in mare. Per questo, ai corridoi umanitari, il 25 settembre 2019, è stato riconosciuto il Premio Nansen per i Rifugiati dell’UNHCR, l'Alto Commissariato per i Rifugiati dell'ONU.
Oltre all’attività diretta e di primo livello con i destinatari, il progetto prevede alcune attività complementari, curate dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, allo scopo di supportare e accompagnare l’intervento nel suo complesso. L’Università Cattolica, infatti, cura la formazione del personale medico sanitario coinvolto, attraverso un percorso specifico e continuativo sui temi delle migrazioni, della salute dei migranti e delle competenze interculturali. Inoltre realizza una ricerca che, attraverso la raccolta e l’analisi delle “storie di salute” dei migranti mira da un lato a ricostruire il fabbisogno dei destinatari (così da poter verificare e adattare l’attività medica in itinere) e dall’altro a raccogliere buone pratiche di intervento e definire linee guida.