Tumori: anche omeopatia e fitoterapia contro effetti chemio.
Il tumore del seno è ormai una priorità sanitaria a livello mondiale, con un enorme impatto sociale e conseguenze spesso devastanti sulla qualità di vita di una popolazione crescente di pazienti.
Rappresenta attualmente la neoplasia maligna più frequente nella donna, con un’incidenza in costante aumento negli ultimi decenni ed una lieve ma costante riduzione nella mortalità specifica nei Paesi occidentali, in ragione della maggiore diffusione dei programmi di prevenzione secondaria e dell’affinamento delle terapie chirurgiche, radioterapiche e farmacologiche.
Nel mondo, si stima che entro il 2020 ci saranno approssimativamente 2 milioni di nuovi casi di tumore del seno ogni anno.
Questo enorme impatto socio-sanitario giustifica gli sforzi ingenti e il cospicuo impiego di risorse alla ricerca di strategie ottimali nella pianificazione di percorsi diagnostici e terapeutici per le pazienti affette da tale patologia. Allo stato attuale, la Breast Unit è il modello universalmente riconosciuto come gold standard in grado di garantire ad una paziente con tumore del seno un approccio aggiornato e basato sulle migliori evidenze scientifiche, finalizzato a migliorare la sopravvivenza globale e libera da malattia. Alla base di un tale modello organizzativo vi è la centralizzazione delle cure ed un approccio multidisciplinare in tutte le fasi del percorso che la paziente si trova ad affrontare.
Il presente lavoro mira ad illustrare le linee di sviluppo, a livello internazionale, del modello organizzativo all’interno di una moderna Breast Unit, i suoi potenziali vantaggi e le risorse che ne potenziano l’attività in una struttura di eccellenza. Un particolare focus sarà dedicato ad una corretta prevenzione oncologica, che non può consistere semplicemente in misure di sorveglianza sanitaria nelle fasce di età a rischio (prevenzione secondaria), ma deve includere un approccio preventivo primario attraverso la promozione di uno stile di vita sano, una corretta alimentazione ed un’attività fisica regolare, al fine di potenziare le innate risorse di competenza immunitaria e di autoguarigione.
Se infatti i fattori eredo-familiari sembrano contribuire per un 5-10 % all’insorgenza dei tumori, il restante 90 % sembra attribuibile a fattori ambientali e stili di vita; tra questi, il 30% implica cattive abitudini alimentari.
Il lavoro contiene proposte teoriche ed operative di ottimizzazione di un modello innovativo di Medicina di Precisione, mediante l’implementazione dell’Oncologia Integrata, ovvero un approccio olistico alla paziente oncologica, secondo le attitudini ed i valori individuali di ciascuna, che associ alle terapie convenzionali un programma nutrizionale personalizzato ed i più aggiornati e scientificamente validati trattamenti complementari (agopuntura, riflessologia, fitoterapia, pratiche body-mind, omeopatia), al fine di potenziare l’efficacia delle terapie antiblastiche, alleviarne i sintomi correlati e migliorare la qualità di vita delle pazienti durante ed al termine dei trattamenti.
(fonte: Ansa) Collaborazione multidisciplinare in una Breast Unit. Studio di ottimizzazione delle dinamiche organizzative
Stefano Magno Centro Integrato di Senologia Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Roma, Italia