Svolta Columbus, proroga fino a giugno

Fonte: Il Messaggero Cronaca di Roma, 9 novembre 2019
La gestione rimane al Policlinico per la prima metà del 2020. La Fondazione: «Faremo quanto ragionevolmente possibile per I curatori: ci saranno altre aste per la vendita dell'ospedale acquisire definitivamente il ramo d'azienda nei prossimi mesi». La struttura di proprietà delle Suore del Sacro Cuore di Gesù ha 750 dipendenti e 258 posti letto.
Il Presidio Columbus non chiuderà, la gestione resta al Policlinico Gemelli fino al 30 giugno 2020. I curatori fallimentari hanno confermato che, dopo due aste per la vendita dell'ospedale andate deserte, ve ne saranno altre, ma comunque nel frattempo l'affitto, che scadeva il primo novembre, è stato prorogato. La notizia è stata confermata dal presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Giovanni Raimondi, ai dipendenti con una lettera che spiega: «Tenuto conto della comunicazione ricevuta dalla curatela, la gestione del ramo di azienda proseguirà sino al 30 giugno 2020». Altro passaggio importante: «Si conferma l'impegno della Fondazione a compiere, nei prossimi mesi, quanto ragionevolmente possibile al fine di addivenire all'acquisizione definitiva del ramo di azienda in questione». Il direttore generale del Gemelli, Marco Elefanti, è in carica dall'inizio del 2018 ma dal primo gennaio ricoprirà questo ruolo a tempo pieno, lasciando quello di direttore amministrativo dell'Università Cattolica. E quella del Columbus è una sfida importante. Perché si è arrivati a questo punto? L'ospedale Columbus (258 posti letto e 750 dipendenti), di proprietà della Congregazione delle Suore missionarie del Sacro Cuore di Gesù, all'inizio di questo decennio si è trovato in gravissime difficoltà economiche. Il Gemelli è intervenuto per salvarlo, affittando il ramo d'azienda. Ha così garantito assistenza e occupazione. In parallelo è proseguita la procedura fallimentare: i curatori hanno indetto due aste per le vendita, andate deserte. Il primo novembre è scaduto il contratto di affitto con conseguenti rischi occupazionali e di interruzione dell'attività sanitaria. Il 31 ottobre c'è stato un confronto con gli organi fallimentari e con la Regione ed è stata trovata una prima intesa per proseguire l'attività assistenziale e tutelare i posti di lavoro, fino al 31 dicembre. In questi giorni la svolta: proroga fino al 30 giugno.