Siria: Alfano, dal Gemelli e AVSI progetto a sostegno di 3 ospedali
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha incontrato mercoledì 15 febbraio il presidente della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, Giovanni Raimondi.
Al centro del colloquio - che fa seguito all’incontro tra Alfano e l’Inviato Speciale delle Nazioni Unite, Staffan De Mistura - il progetto lanciato dalla Fondazione Policlinico Gemelli e dall'ONG AVSI, "Ospedali aperti in Siria", a sostegno di tre strutture ospedaliere in Siria, due a Damasco e una ad Aleppo.
“Si tratta di una iniziativa di grande importanza - ha affermato il ministro Alfano-, che mostra una particolare attenzione da parte del nostro Paese verso la popolazione più vulnerabile, attenzione che si traduce, nel concreto, in un supporto qualificato nell'erogazione dei servizi sanitari e nell'attuazione di percorsi di formazione del personale".
"In merito, ho espresso proprio oggi, a Staffan de Mistura, la nostra preoccupazione per gli allarmanti numeri della crisi siriana: 350 mila morti, 1 milione di feriti, 5 milioni di rifugiati e 6 milioni di sfollati all'interno del Paese. Si tratta di un’emergenza umanitaria che non può più attendere. Il progetto della Fondazione Gemelli e dell'AVSI è una prima importante risposta in questa direzione”, ha concluso Alfano, a termine dell’incontro con Raimondi.
In occasione della presentazione del progetto il ministro Alfano ha indirizzato il messaggio di seguito riportato.
"Sono molto dispiaciuto di non poter essere con voi questa mattina, a causa di un impegno già da tempo programmato, che mi ha portato fuori Roma.
L’opera, in Siria, della Fondazione Gemelli e della Fondazione AVSI, ispirata dal Cardinale Zenari e da Monsignor Dal Toso, è una luce splendente in una crisi buia, che riguarda l'intera umanità.
I numeri della tragedia sono gravissimi: 350 mila morti, 1 milione di feriti, 5 milioni di rifugiati e 6 milioni di sfollati. Il dolore dei siriani è anche il nostro dolore.
Con orrore abbiamo assistito ad una disumana ferocia verso strutture sanitarie, medici, infermieri, feriti e loro familiari.
Siamo rimasti colpiti da questa pratica, come strumento di guerra, contro ogni norma internazionale, e contro ogni morale. L’Italia ha condannato queste barbarità ad alta voce.
L’iniziativa “Ospedali Aperti” è una straordinaria risposta dell’opera di bene e della sua forza vitale rispetto a qualsiasi avversità.
Quest’anno l’Italia è membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e la nostra diplomazia sta dedicando grandi energie per promuovere la pace in Siria.
Ieri ho incontrato alla Farnesina l’Inviato Speciale ONU per la Siria, Staffan de Mistura, in vista dei negoziati a Ginevra alla fine di questo mese.
Domani sarò in missione a Bonn per una riunione ministeriale sempre sulla Siria.
Dall’inizio del conflitto, la cooperazione Italiana ha destinato alla crisi umanitaria siriana aiuti di emergenza per oltre 120 milioni di euro, sia a favore della popolazione sfollata all’interno del Paese, sia per sostenere gli sforzi dei Paesi di accoglienza dei rifugiati (Libano, Giordania,h Iraq e Turchia).
Stiamo realizzando diversi progetti anche con AVSI, grazie all’eccellente collaborazione che abbiamo sviluppato negli anni, in Siria e in tanti altri Paesi prioritari.
Alla Conferenza dei donatori di Londra del febbraio 2016, l’Italia ha risposto all’appello per la Siria con un impegno triennale di ulteriori 400 milioni di dollari, collocandosi fra i primissimi donatori europei. Oggi lavoriamo per rispettare questo impegno.
Ma l’esperienza ci insegna che raccogliere fondi non è di per sé sufficiente se l’aiuto umanitario non raggiunge tutte le persone in stato di bisogno. Se il compito della diplomazia è di creare le condizioni per la pace, quello della cooperazione è infatti di raggiungere le persone più fragili e vulnerabili. Per questa ragione, l’iniziativa della Fondazione Gemelli e della Fondazione AVSI, grazie alla lungimiranza del Cardinale Zenari e di Monsignor Dal Toso, è fondamentale.
Sono sicuro che “Ospedali Aperti” allieverà le sofferenze di tanti siriani feriti e farà cosi' onore all’Italia. Vi auguro di cuore ogni successo."
Angelino Alfano