Research to Care, a Carmine Carbone (Cancer Center) premio per progetti innovativi in oncologia
Si chiama Predator ed è il titolo del progetto di ricerca nell’ambito dei tumori del colon-retto grazie al quale il biologo molecolare 38enne, in forza al Comprehensive Cancer Center della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha ottenuto il primo premio del bando a sostegno della ricerca scientifica indipendente italiana promossa da Sanofi.
Roma, 11 luglio 2019 - Predator è il titolo della ricerca nell’ambito dei tumori del colon retto che è valso il primo premio, consistente in un assegno di ricerca di 100.000 euro, della “Research to Care” promossa da Sanofi a Carmine Carbone, biologo molecolare, 38enne, beneventano, dell’equipe di Giampaolo Tortora, professore ordinario di Oncologia medica all’Università Cattolica e direttore del Comprehensive Cancer Center della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
Carbone è esperto di ricerca traslazionale, studioso dei meccanismi molecolari alla base della resistenza dei tumori alle terapie. Il bando a sostegno della ricerca scientifica indipendente italiana promossa dalla Direzione Medica di Sanofi Genzye Divisione Speciality Care di Sanofi ha messo a disposizione 500.000 euro per finanziare cinque premi di ricerca.La premiazione dei ricercatori si è tenuta a Roma, giovedì 11 luglio, presso la Sala di Santa Maria in Aquiro (Isma). Tredici i finalisti su oltre 250 progetti candidati – 98 in area onco-ematologia, 62 nelle malattie rare, 53 in neurologia, 43 in immunologia – che hanno partecipato. “Sono molto soddisfatto di vincere il primo premio in un bando di ricerca per progetti innovativi proposti da scienziati, indetto dall’azienda farmaceutica Sanofi – ha detto Carmine Carbone. “Voglio dividere il premio con i miei colleghi perché siamo una grande famiglia, insieme vogliamo educare il sistema immunitario del paziente al riconoscimento del tumore, e studiarne i meccanismi di resistenza, combattere una guerra contro i tumori, nello specifico quello al colon. La ricerca riprende il concetto degli aerei droni per gli attacchi mirati e per la sorveglianza e controllo dei territori ostili come sono i tumori. In questo progetto abbiamo deciso di riprodurre in miniatura il colon per studiarlo. Le nuove terapie immunitarie, negli ultimi dieci anni, hanno rivoluzionato il trattamento dei tumori. Tuttavia i meccanismi molecolari alla base di queste terapie sono ancora in fase di studio, scommetto sulla ricerca. Ho visto tanti colleghi andare via, ma anche tornare. Qui in Italia ci sono tante strutture di eccellenza, come il Gemelli, dove è possibile fare ricerca d’avanguardia per sconfiggere queste devastanti patologie oncologiche”. “In Italia sono stimate circa 51.000 nuove diagnosi di tumore del colon-retto nel 2018, al secondo posto tra tutti i tumori, con quasi 19.000 decessi registrati nel 2015. I tumori del colon-retto rappresentano infatti la terza causa di morte per cancro nel mondo. Alla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma afferisce e viene curato un numero elevatissimo di pazienti affetti da tumore al colon; il centro oncologico è infatti ai primi posti nel nostro Paese per pazienti affetti da questa patologia.