Regione e Gemelli insieme hanno dato risposta efficace al bisogno di salute dei cittadini
Il saluto del Presidente della Fondazione Giovanni Raimondi in occasione della vista del Presidente della Regione Lazio. “L’emergenza Covid 19 è stata un vero stress test della ottima integrazione pubblico privato. Tutto questo non sarebbe stato possibile per il Gemelli senza l’impegno incondizionato di tutti i collaboratori”.
“Ci incontriamo oggi nell’Aula Brasca del Gemelli non solo per ragioni di distanziamento, ma anche perché questo è stato il luogo dove per settimane tutti i giorni si è riunita l’unità di crisi Covid -19 del Policlinico per la gestione dell’emergenza sanitaria.
Adesso che la pressione dell’emergenza si sta riducendo – ma la guardia sappiamo bene che deve restare sempre alta – possiamo cercare di cogliere con più chiarezza quello che un periodo di lutti, di fatiche, di angoscia, anche di limitazione delle nostre usuali libertà, ci lascia come maggiore consapevolezza per l’oggi e come spunto di riflessione per il domani.
La prima evidenza è la qualità della risposta messa in campo dalla Regione Lazio e in particolare dal sistema sanitario regionale.
Rapidità nelle decisioni – coordinamento effettivo - controllo costante della situazione.
Un segnale forte che davvero la sanità laziale è uscita dal tunnel; vengono a maturazione i frutti di un rinnovamento condotto con tenacia e lungimiranza.
Fare squadra – essere una rete - è un termine spesso abusato ma in questa emergenza è davvero il più adeguato per descrivere la modalità di risposta che ha permesso la gestione e un contenimento effettivo del rischio pandemico.
La decisione presa a tempo di record di trasformare il Presidio Columbus in Covid 2 Hospital credo resterà un caso di scuola per molto tempo in termini sia di visione che di esecuzione.
Dentro questa squadra del Servizio Sanitario Regionale il Gemelli ha giocato un ruolo essenziale.
L’integrazione all’interno della rete è un obiettivo strategico che abbiamo perseguito insieme – Regione e Gemelli - in questi anni.
Logiche di contrapposizione del passato hanno da tempo lasciato il passo a una collaborazione che - pur nella normale dialettica - vede una integrazione sul campo nella quale non contano le differenze nominalistiche fra pubblico e privato ma conta la risposta che il sistema dà al bisogno di salute dei cittadini, sia in quantità che in qualità.
Il Covid -19 è stato un vero stress test di questa integrazione e la risposta che è stata data è stata ottima.
Tutto questo non sarebbe stato possibile per il Gemelli senza l’impegno incondizionato di tutti i propri collaboratori.
Facciamo un lavoro nel quale non ci sono automatismi o processi asettici – non siamo una catena di montaggio automatizzabile. Senza il ruolo attivo e competente del fattore umano nulla funziona.
Da questo punto di vista la Fondazione è veramente orgogliosa della prova che ha dato il personale, eravamo fiduciosi di ciò ma sappiamo che nulla è scontato a partire dal vertice, il nostro Direttore generale Marco Elefanti, il nostro Direttore sanitario Andrea Cambieri e a tutti gli apicali (Direttori di Dipartimento e di UOC).
In questa sede voglio in particolare ricordare lo sforzo fatto dal personale infermieristico, una risorsa insostituibile e da valorizzare – qui sottolineo l’impegno del Policlinico verso il personale di garantire anzitutto la protezione e la sicurezza come testimoniato dai numeri, di cui siamo particolarmente orgogliosi: su 7172 persone in organico 42 positivi di cui 34 già rientrati in servizio, oltre 4800 tamponi effettuati.
Non posso non ricordare il nostro Servizio Tecnico che in tempi da record ha reso possibile la realizzazione del Columbus Covid 2 Hospital e un pensiero voglio dedicarlo anche ai nostri religiosi che in questi mesi hanno comunque garantito la vicinanza ai pazienti e ai parenti così duramente provati.
Le fatiche di questi giorni ci restituiscono con ancora maggiore evidenza la certezza che prenderci cura degli altri è un elemento costitutivo della nostra comune umanità.
Solo con questo spirito potremo affrontare, non solo come ospedale alle prese con i tanti problemi che questa crisi ci lascia in eredità, ma anche come Paese alle prese con un contesto economico veramente complesso, una azione di ricostruzione e di rilancio”.
Nel corso della visita il direttore sanitario Andrea Cambieri ha illustrato i dati principali delle attività svolte per fronteggiare l’emergenza sanitario.
Di seguito li riportiamo.
Le attività del Columbus Covid-2 Hospital hanno preso avvio il 14 marzo scorso.
Nel complesso il numero dei pazienti trattati positivi o sospetti tale nei reparti del Gemelli e del Columbus Covid 2 Hospital sono stati 2314, cui vanno aggiunti circa 110 in percorso febbre ma senza positività accertata. 260 i pazienti trattati presso la struttura alberghiera diventata centro per accoglienza e cura a distanza dei pazienti affetti da Covid -19 (Hotel Marriot).
Di tutti questi pazienti sono 430 circa quelli trattati in Terapia Intensiva.
Nel corso dell’emergenza presso il Columbus Covid 2 Hospital e il Gemelli sono stati dedicati ai pazienti Covid in totale circa 400 posti letto.
Nel dettaglio presso il Columbus Covid 2 Hospital sono stati destinati 59 posti letto di Terapia intensiva e 82 posti letto singoli.
A questi vanno aggiunti i 161 posti letto per pazienti Covid in fase di guarigione presso la struttura alberghiera destinata.
47.500 sono i tamponi effettuati nel corso della pandemia.
Durante l’emergenza sanitaria sono state assunte 170 persone dedicate così suddivise: 91 infermieri, 44 medici, 35 personale supporto (OSS e ausiliari). In generale nei mesi di marzo e aprile sono stati complessivamente impegnati nella gestione dell’emergenza Covid -19 circa 1.250 persone.