Radio Vaticana. Domenica 26 gennaio, 67a Giornata Mondiale della Malattia di Hansen
Si parla su Radio Vaticana Italia, Effetti Collaterali, la rubrica settimanale realizzata in collaborazione con i medici della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in onda tutti i giovedì alle ore 12.35 (e in replica lo stesso giorno alle ore 19.12 e la domenica alle ore 15.00), condotta dalla giornalista, Eliana Astorri.
Domenica 26 gennaio ricorre la 67a Giornata Mondiale della Malattia di Hansen, occasione per ricordare le persone che ancora oggi ne sono affette al mondo. Abbiamo chiesto un commento al professor Roberto Cauda, Direttore UOC Malattie Infettive Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Ordinario di Malattie Infettive Università Cattolica Campus di Roma: “E’ una malattia che oggi è perfettamente diagnosticabile, curabile e guaribile. Per questo motivo non bisogna avere nessun tipo di preclusione nei confronti né della malattia, né soprattutto dei malati e ricordarci che, se da noi la malattia è scomparsa, ci sono vaste aree del mondo dove è ancora presente e necessita della nostra solidarietà perché tutti i pazienti che ne sono affetto possano avere un libero accesso alle cure”.
Con il professore Cauda si parla anche di Wuhan, Coronavirus -
E’ stata accertata la trasmissione da uomo a uomo del coronavirus, partito dalla città cinese di Wuhan, dal mercato del pesce e animali vivi. Fra questi anche i serpenti, accertati quali veicolo del virus 2019-nCoV . I casi, sia di decessi che di contagio, stanno aumentando in Cina, dove preoccupa la concomitanza con il capodanno cinese che ogni anno mobilita milioni di persone. A Pechino e Macao sono state cancellate le celebrazioni per l'evento. Intanto negli aeroporti italiani si registra un moderato stato di allerta. “La malattia – dice il professore Roberto Cauda, - che inizialmente si pensava fosse trasmessa dall’animale all’uomo, si è visto che si può anche trasmettere da uomo a uomo. E questo pone delle problematiche epidemiologiche più complesse. Fino ad oggi, io credo che la maggior parte dei casi, che sono qualche centinaio anche se alcune università importanti come l’Imperial College, sulla base di modelli matematici hanno ipotizzato che siano qualche migliaio, sono probabilmente nella stragrande maggioranza dovuti ad una trasmissione animale-uomo. Non esiste una terapia specifica – prosegue l’infettivologo – né un vaccino. Un elemento, a mio giudizio, che consente di vedere a questa epidemia – perché si tratta di un’epidemia a tutti gli effetti – con moderato ottimismo è che dai primi casi osservati dal 31 dicembre ad oggi, a distanza di meno di un mese, si è definita la natura virale, si è definita la modalità di trasmissione e, soprattutto, nell’area della Cina si sono messe in atto quelle misure di isolamento compresa la quarantena che hanno funzionato benissimo per la Sars”.