Lotta alla SLA, inaugurata al Gemelli la prima Biobanca Nazionale dedicata alla ricerca
Alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, lo scorso 20 giugno, AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Xbiogem hanno inaugurato la prima Biobanca Nazionale dedicata alla ricerca sulla SLA. In questo modo, per la prima volta in Italia, i ricercatori impegnati nella lotta alla Sclerosi Laterale Amiotrofica, patologia oggi inguaribile e che colpisce oltre 6mila italiani, potranno contare su una struttura per la conservazione dei tessuti biologici necessari alla ricerca su questa terribile malattia aperta a tutti gli scienziati nel mondo.
"La Biobanca Nazionale sulla Sla - ha dichiarato il Presidente Conte - è un progetto integrato in cui tutti sono partecipi, è una modalità nuova di fare ricerca. Gli studiosi spesso sono custodi gelosi della loro ricerca, qui invece ci sono un numero elevatissimo di campioni a disposizione di tutti i ricercatori del mondo, anche del giovane studioso. Tornerò ai miei doveri ancora più determinato – ha concluso - con la consapevolezza che bisogna investire sulla ricerca". All’inaugurazione sono intervenuti Giovanni Raimondi, Presidente di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS; Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Massimo Mauro, Presidente di AISLA; Alberto Fontana, Presidente dei Centri Clinici NeMO; Giovanni Scambia, Direttore scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS; Mario Sabatelli, Direttore clinico dell’area adulti del Centro clinico NeMO di Roma; Maurizio Colombo, Presidente di Biorep, Maniele Tasca, Direttore generale di Selex Gruppo Commerciale, e Annalisa Manduca, giornalista Radio 1 Rai. La Biobanca Nazionale SLA sarà situata presso Policlinico Gemelli di Roma e sarà gestita da XBiogem, (Biorep Gemelli Biobank), società nata dalla collaborazione tra Policlinico Gemelli e BioRep, il Centro di Risorse Biologiche del Gruppo Sapio. Comprende 10 contenitori per la crioconservazione a vapore d’azoto a temperature comprese tra -20°C e i -190°C.
I contenitori possono conservare fino a 380mila campioni biologici di persone con SLA, tra tessuti, campioni di sangue etc. La Biobanca è stata pensata non solo per poter ricevere e stoccare i campioni biologici dai centri di ricerca, secondo criteri standard ottimali per la ricerca scientifica, ma anche per poterli condividere e inviare ai ricercatori che ne fanno richiesta. Sarà stilato un catalogo con i campioni stoccati, consultabile dagli scienziati italiani e stranieri e potrà essere gestito anche l’invio dei tessuti ai centri di ricerca, sempre nel rispetto dei criteri di corretta conservazione dei campioni. “È la prima volta che, su iniziativa degli stessi pazienti, si realizza una Biobanca messa interamente a disposizione degli scienziati impegnati nella ricerca - ha sottolineato Massimo Mauro -. La nostra gente - ha aggiunto - guarda al futuro con speranza e, ad oggi, l’unica risposta possibile è la ricerca”. Sulla stessa lunghezza d’onda le parole di Giovanni Raimondi: “Nel nostro ospedale - ha detto - ricerca scientifica e cura si legano inscindibilmente con alta specializzazione e tecnologie innovative a disposizione di tutti i malati. La Biobanca è un nuovo importante tassello di questo mosaico di struttura d’avanguardia, la cui realizzazione è un esempio di fruttuosa sinergia tra industria, strutture ospedaliere e associazionismo per il raggiungimento di risultati nella ricerca di cure contro la SLA”. Da notare infine che la creazione e l’avvio delle attività della Biobanca Nazionale SLA sono stati possibili anche grazie ad una donazione di 300mila euro di Selex Gruppo Commerciale, terza realtà italiana della distribuzione moderna.