La scomparsa del cardinale Paolo Sardi, promotore dell’ISI

Si è spento sabato 13 luglio al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, dopo una breve malattia, il cardinale Paolo Sardi, già Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta e fondatore e membro del Consiglio Direttivo della Fondazione Istituto Scientifico Internazionale “Paolo VI” di ricerca sulla fertilità ed infertilità umana per una procreazione responsabile. Il Cardinale Paolo Sardi, che avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 1 settembre, piemontese e presbitero dal 1958, si laureò in giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano nel 1968. “Fu il Cardinal Sardi – ricorda il professor Alfredo Pontecorvi, direttore scientifico dell’ISI - quale nunzio apostolico con incarichi speciali presso la Segreteria di Stato Vaticana, a raccogliere la richiesta di San Giovanni Paolo II di un Istituto che offrisse alternative alla fecondazione in vitro scientificamente valide e in linea con il Magistero della Chiesa Cattolica e fu lui a lavorare per la costituzione della Fondazione ISI nel 2001. Membro del Consiglio di Amministrazione sin dalle origini, è stato il difensore più appassionato dell’ISI, che ha sempre ritenuto essere al cuore della missione dell’Università Cattolica ed opera preziosissima a servizio della Chiesa”.
Pubblichiamo di seguito il telegramma di cordoglio per la morte dell’Em.mo Card. Paolo Sardi inviato dal Santo Padre Francesco al Signor Pietro Angelo Sardi e ai familiari:
Telegramma del Santo Padre
Preg.mo signor Pietro Angelo Sardi appresa la triste notizia della dipartita del cardinale Paolo Sardi, esprimo a lei, a sua moglie e a tutti i congiunti, come pure alla Comunità Diocesana di Acqui le mie sentite condoglianze. Nella luce della fede, rendo grazie a Dio per l’edificante testimonianza del defunto porporato, che ha posto al servizio della Santa Sede la maggior parte della sua vita: il suo animo sacerdotale, la sua preparazione teologica, le sue doti di ingegno e di sapienza applicate al lavoro assiduo e discreto, mediante il quale ha dato un valido contributo al magistero di San Paolo VI, Giovanni Paolo I, San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. La mia preghiera si associa a quella dei numerosi fedeli che quotidianamente si accostavano all’altare della Basilica Vaticana dove egli celebrava la Messa. Fedele al suo motto episcopale “esto vigilans”, è stato servo buono e vigilante, perciò confidiamo che, accompagnato dalla Vergine Maria, dai Santi Pietro e Paolo e dal Santo Vescovo Guido di Acqui, egli sia accolto nel convito eterno del cielo.
FRANCESCO