Il futuro della salute: intelligenza artificiale, connettività digitale, robotica e big data
Al centro del meeting tra i vertici del Gemelli e di Medtronic
La pandemia di Covid-19 ha dato grande impulso all’evoluzione verso nuove possibilità di cura da offrire ai pazienti, sempre più connesse, interattive e digitali e costruite con l’ausilio di big data e intelligenza artificiale.
Grande attenzione è rivolta alle nuove tecnologie, sempre più contenute nelle dimensioni e progettate per assicurare performance sempre più veloci, ma soprattutto in grado di consentire una personalizzazione sempre più spinta dei trattamenti.
L’obiettivo di governare questa evoluzione e rafforzare la collaborazione su risultati condivisi è stato il cuore dell’incontro, che si è tenuto mercoledì 6 ottobre, tra il professor Marco Elefanti, Direttore Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, il professor Rocco Bellantone, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e Direttore del Governo Clinico del Gemelli, il professor Giovanni Scambia, Direttore Scientifico dell’IRCCS e l’Ingegner Giovanni Arcuri, Direttore tecnico e direttore innovazione tecnologia sanitaria del Gemelli, con la delegazione Medtronic, guidata da Geoff Martha, Chief Executive Officer della multinazionale leader nel mondo nel campo dell’healthcare technology.
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i risultati delle ricerche in corso presso il Policlinico Gemelli, riguardanti le aree di digitalizzazione e l’analisi di big data. Insieme ai vertici mondiali e nazionali di Medtronic sono state gettate le basi per intraprendere studi specifici di health technology assessment in ambito chirurgico, confrontando i diversi approcci e le diverse tecnologie attualmente a disposizione, per a cura di una serie di patologie. Un lavoro di squadra che metterà insieme competenze d’eccellenza, diverse e complementari, per offrire trattamenti sempre più performanti e d’avanguardia ai pazienti, con un occhio attento alla sostenibilità delle cure.
Maria Rita Montebelli