Domenica 24 marzo, Giornata Mondiale della TBC
Ogni giorno, 4500 persone, muoiono e circa 30.000 si ammalano di questa malattia. Intervista a Roberto Cauda, ordinario di Malattie Infettive della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
Questa settimana su Radio Vaticana Italia, Effetti Collaterali, la rubrica settimanale realizzata in collaborazione con i medici della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in onda tutti i giovedì alle ore 12.15 (e in replica lo stesso giorno alle ore 17.05 e la domenica alle ore 15.00), si parla di Maternità e aspetti psicologici.
Eliana Astorri che conduce la trasmissione intervista Roberto Cauda, ordinario di Malattie Infettive della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS edEmanuele Marzetti, dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
Domenica 24 marzo è la Giornata Mondiale della Tubercolosi, malattia di cui ci riferisce il professor Roberto Cauda, ordinario di Malattie Infettive della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli. “Dall’anno 2000 ci sono stati sicuramente dei miglioramenti perché gli sforzi che sono stati messi in atto con il nuovo millennio hanno sicuramente salvato, prevenuto la morte di milioni di persone. Si calcola - ricorda l’infettivologo - che il tasso di mortalità si è ridotto del 40%. Ma, ancora oggi, ogni giorno, 4500 persone, si stima, muoiano e circa 30.000 si ammalano di questa malattia. Questo vuol dire che è ancora tra di noi, purtroppo, soprattutto in alcune aree geografiche. Venti Paesi hanno l’80% dei casi di TBC”.
21 marzo, Giornata Mondiale Persone Down
E il 21 marzo appuntamento annuale con la Giornata mondiale sulla sindrome di Down, un’occasione per far conoscere questa condizione e per promuovere l’integrazione nella società delle persone che la vivono. Sulla rivista “Experimental Gerontology” sono stati pubblicati i risultati della ricerca condotta da medici e ricercatori del Policlinico Gemelli e dell’Università Cattolica. La muscolatura delle persone con trisomia 21 invecchia più velocemente. Significa che si può agire con approcci preventivi, sia per quel che riguarda l’attività fisica che la nutrizione, come ricorda il dottor Emanuele Marzetti, dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino gemelli. “Il concetto che le persone con trisomia 21 abbiano una lassità nei tessuti molli, compreso il tessuto muscolare-scheletrico, era già noto da tempo, dai tempi della descrizione della sindrome. Quello che noi abbiamo scoperto è che i valori di massa muscolare, di forza muscolare in soggetti giovani, in età media di 38 anni, è paragonabile a quella di soggetti anziani. Adesso che sappiamo che le persone con sindrome di Down – spiega il dottor Marzetti – sviluppano questa sindrome, che noi tecnicamente chiamiamo sarcopenia, in età precoce, dobbiamo assolutamente mettere in campo delle possibili strategie di intervento che sono l’esercizio fisico insieme ad un percorso nutrizionale personalizzato. Perché sappiamo che l’apporto proteico superiore alle dosi raccomandate aiuta a mantenere e migliorare la performance”.
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