Dal sospetto diagnostico di tumore del polmone al trattamento chirurgico in meno di 4 ore

Succede al Policlinico Gemelli, dove un paziente con sospetto tumore del polmone è stato diagnosticato e operato in meno di 4 ore, grazie a un percorso clinico integrato e mini-invasivo. La procedura ha combinato biopsia in corso di broncoscopia robotica con sistema ION, in sala ibrida e resezione chirurgica robotica immediata, in un’unica anestesia.
Un risultato che rappresenta un primato nazionale e un nuovo modello di cura: rapido, multidisciplinare e centrato sul paziente.
Da 0 a 100 in 10 secondi è la classica ‘metrica’ di eccellenza delle auto da corsa. Ma traslata al mondo della sanità può aiutare a definire la bontà e la velocità dei percorsi clinici, dalla diagnosi alla terapia. Al Policlinico Gemelli, qualche giorno fa un paziente è stato sottoposto ad un intervento mini-invasivo per tumore del polmone. Un intervento di routine in un grande ospedale. Ma la peculiarità è che, in questo caso, dalla diagnosi, all’intervento sono passate appena 4 ore. Merito di un grande lavoro di squadra e dell’innovazione tecnologica, che ha portato alla procedura combinata broncoscopia robotica ION + resezione polmonare mini-invasiva in singola anestesia.
“Si tratta non solo di un ‘first’ nazionale, ma di un passaggio paradigmatico nella direzione di una medicina realmente integrata, precoce, mini-invasiva, orientata alla precisione e alla risoluzione rapida del sospetto oncologico – commenta il professor Stefano Margaritora, Ordinario di Chirurgia Toracica all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della UOC di Chirurgia Toracica di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS –. Fino a oggi i noduli polmonari ‘periferici, soprattutto se ‘parzialmente solidi’ risultavano impossibili da biopticare; questi pazienti venivano dunque seguiti con TAC di controllo ripetute ogni 3-6 mesi e, se il nodulo cresceva, veniva asportato. Non è corretto porre subito l’indicazione chirurgica perché in realtà nel 40% dei casi queste piccole immagini periferiche non sono tumori.”.
“La rivoluzione è arrivata dalla pneumologia interventistica, e precisamente dall’Ion Endoluminal System™. Si tratta di una piattaforma robotica broncoscopica che permette di eseguire la biopsia e la “marcatura” (indispensabile per la localizzazione intraoperatoria) anche di piccoli noduli periferici – spiega il professor Rocco Trisolini, Associato di Malattie dell’Apparato respiratorio all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della UOC di Pneumologia interventistica di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. L’intervento viene eseguito in ‘sala ibrida’, dove sia la navigazione che la biopsia endoscopica possono essere guidate anche dalla ricostruzione 3D di una TAC effettuata in contemporanea. Soprattutto nei pazienti a rischio dunque, anziché seguire l’evoluzione della crescita del nodulo, possiamo proporre subito di fare una biopsia con questa metodica”.
L’ulteriore rivoluzione, che è un capolavoro di organizzazione multidisciplinare, consiste dunque nella possibilità di effettuare in ‘tempo unico’ la biopsia robotica in sala ibrida con ION e, qualora questa risulti positiva (fondamentale il lavoro del team dell’anatomia patologica, con la citologia effettuata ‘a fresco’ dalla dottoressa Alessandra Cancellieri), di portare direttamente il paziente, già intubato, in sala operatoria (la biopsia con ION si fa in anestesia generale) per eseguire l’intervento. “Trattandosi di piccoli noduli periferici si può eseguire una resezione sublobare (segmentectomia o resezione cuneiforme), un intervento semplice e rapido da effettuare, o con il robot Da Vinci o in toracoscopia uniportale (VATS, Video Assisted Thoracic Surgery)”, spiega la professoressa Elisa Meacci, Associato di Chirurgia Toracica all’Università Cattolica del Sacro Cuore e Responsabile della UOS di chirurgia mininvasiva di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, che ha in questo caso effettuato l’intervento.
“Questo approccio innovativo – conclude il professorMargaritora – dalla biopsia in broncoscopia robotica in sala ibrida, alla resezione segmentaria immediata in sala operatoria, incarna pienamente i valori e la visione del Gemelli: tecnologia avanzata, diagnosi tempestiva, appropriatezza clinica, cura centrata sulla persona, lavoro interdisciplinare”.
“Questa esperienza – conclude il professor Trisolini – dimostra che non è il numero delle indagini a determinare la qualità, ma la capacità di costruire percorsi risolutivi, in cui la sinergia tra competenze consente di passare dal sospetto al trattamento in poche ore, con massimo beneficio per il paziente e minima invasività”.
Maria Rita Montebelli
A sinistra la professoressa Elisa Meacci
A destra Foto della marcatura durante l’intervento












