Covid-19: il murales di Alicè fa dialogare pazienti e medici per ridare a tutti fiducia

“Ho voluto rappresentare un muro che comunicasse delle emozioni di serenità, di fiducia e anche sognanti”. Ha commentato così Alice Pasquini, in arte Alicè, il murales da lei realizzato presso il Policlinico Gemelli, con il quale ha voluto interpretare il senso di ringraziamento verso tutto il personale sanitario impegnato in questi mesi nella lotta al Covid-19. L’opera rientra nel progetto “Diciamo insieme Grazie”, un’iniziativa promossa dalla Regione Lazio, che ha coinvolto artisti di street art e di muralismo di tutta Italia, che hanno arricchito con le proprie creazioni 12 strutture ospedaliere laziali, tra le quali appunto anche il Gemelli.
L’opera della Pasquini si compone di due muri, come spiega la stessa artista, “che sono separati, a distanza di sicurezza, ma dialogano tra di loro grazie al gesto di una bambina che dona un fiore a una dottoressa che si riposa”. Insomma, la rappresentazione di qualcosa, ha proseguito la Pasquini, “che possa essere di conforto ai medici e ai pazienti, che sono le persone che frequentano l’ospedale, per compensare tutto quel contatto umano che purtroppo nel periodo del coronavirus è mancato”. L’obiettivo finale, ha aggiunto l’artista contemporanea le cui opere sono esposte sulle superfici urbane, nelle gallerie e nei musei di centinaia di città in tutto il mondo, è quello “di raccogliere le persone che vivono questo luogo e rendere più ‘umani’ questi due muri”.