Compie 50 anni il Centro di Studio per la Fisiopatologia dello Shock del CNR
Nato nel 1969 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore prosegue le sue attività con la Convenzione tra l’Ateneo e l’Istituto di Analisi dei Sistemi ed Informatica (IASI). Questa mattina, lunedì 1° aprile, alle ore 11.00, presso l'Aula B900 al 9° piano della Fondazione Policlinico Universitario a. Gemelli IRCCS (Istituto di Clinica Chirurgica) l’incontro con i pionieri: storia e impegni scientifici oltre al programma dei prossimi anni.
Era il 1969 quando il professore Giancarlo Castiglioni, Direttore della Clinica Chirurgica dell’Università Cattolica creò nel suo Istituto una sezione staccata del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), addirittura un Centro di Ricerca. E’ lo denominò “Centro di Studio per la Fisiopatologia dello Shock”, con tanto di spazi e laboratori, segreteria, amministrazione e personale di ricerca misto CNR e Ateneo
La parola d’ordine era fare ricerca sul paziente chirurgico acuto-grave e sugli stati di shock che avevano una mortalità elevatissima e inaccettabile. Si capiva che bisognava fare presto ed ottenere diagnosi precoci, molto precoci.
L’obiettivo: riconoscere gli stati di shock prima della loro evidenza clinica.
La terapia: fare ricerca a tutto tondo su tutte le opportunità per definire e prevenire gli stati di shock, avvalendosi delle modificazioni fisiopatologiche di queste condizioni e delle opportunità provenienti da un monitoraggio multiparametrico globale delle funzioni metaboliche, respiratorie ed emodinamiche dell’organismo.
Il metodo: applicare le metodologie più innovative per diagnosticare stati di shock di interesse chirurgico, principalmente emorragico e settico.
La formazione e la pecularietà: in assenza di internet, all’epoca la maniera più efficace e più immediata per catturare informazioni e fare network era inviare ricercatori nei Centri di Eccellenza Esteri, prevalentemente statunitensi. E così sin dalla sua origine il Centro Shock ha iniziato una vera e propria processione di ricercatori con gli USA che non si è mai esaurita. Nel 1969 a New York, nel 1974 a Buffalo, nel 1983 a Baltimora, al famoso Shock e Trauma Center, nel 1995 a Newark. Tutto sotto la guida e la leadership del professore John H. Siegel, esperto mondiale di shock e soprattutto di sepsi e shock settico.
L’internazionalità era diventata la forza e la pecularietà del Centro. Con soggiorni più o meno lunghi si sono succeduti quasi tutti i ricercatori del Centro Shock: Marco Castagneto, Marco Cagossi, Giuseppe Nanni, Paolo Ronconi, Ivo Giovannini, Daniele Gui, Gabriele Sganga, Mauro Pittiruti, Giuseppe Boldrini, Carlo Chiarla, Andrea De Gaetano, Roberto Tacchino, Ubaldo Pozzetto. E sono stati studiati tutti gli argomenti che riguardavano questa temibile malattia: la fisiopatologia della risposta metabolica al trauma, la fisiologia clinica della sepsi, l’insufficienza respiratoria, la nutrizione parenterale ed enterale, la terapia intensiva chirurgica, le applicazioni dei computer al monitoraggio fisiopatologico, gli indici predittivi e prognostici, studi di raffinata biomatematica con una produzione scientifica impressionante di centinaia di lavori scientifici nelle più prestigiose riviste internazionali. Altrettanto “internazionali” sono stati i Direttori che si sono succeduti nel tempo: il professore Ermanno Manni, dopo il professore Giancarlo Castiglioni, e poi il professore Marco Castagneto.
Il futuro: proprio da questa internazionalità è derivata la “mission” attuale del Centro, oggi denominato Laboratorio di Biomatematica e sezione dello IASI (Istituto di Analisi dei Sistemi e Informatica “A. Ruberti”, diretto dal professore Giovanni Rinaldi) nella riforma del CNR. Il Centro continua la collaborazione con l’Istituto di Clinica Chirurgica dell’Università Cattolica diretto dal professore Guido Costamagna, che vede la sua massima espressione scientifica da una parte in una corrente di biomatematica personalizzata che privilegia il disegno di modelli da applicare a sistemi complessi di biomedicina moderna (Responsabile il professore Andrea De Gaetano) e dall’altra alla partecipazione attiva a importanti Progetti Europei (Responsabile il professore Daniele Gui), che hanno già visto indiscussi successi nei progetti Panacea, Hearts, Pulse, Impress, Eden.
Tali progettualità vengono messe a disposizione di tutte le attività cliniche della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e si avvalgono della continuativa collaborazione della U.O.C. di Chirurgia d’Urgenza, diretta dal professor Gabriele Sganga, Ricercatore del Centro di Studio per la Fisiopatologia dello Shock.
Presentazione CNR