Storie di bisturi: il Gemelli nelle sale operatorie del mondo
Un angolo d’Africa che parla portoghese. Tra la Tanzania, il Sudafrica e il maestoso canale di Mozambico (che divide il continente dal Madagascar), vivono più di 25 milioni di persone: la metà in condizioni di povertà assoluta. Gli abitanti del Mozambico sono prevalentemente bantù con “incursioni” europee, arabe e indiane: animisti (la maggior parte) e cristiani (quasi il 40%). Una serie di progetti storici legano l’Università Cattolica del S. Cuore, tramite l’Auci (Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale), la parrocchia romana di San Frumenzio ai Prati Fiscali (Nuovo Salario) e il villaggio di Mafuiane. Negli anni il progetto si è allargato coinvolgendo altre parrocchie della Capitale e altri villaggi in Mozambico. La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli partecipa con un progetto sanitario per un Centro di Salute per bambini. A questo si affianca un progetto agrario e un progetto di servizio civile.
(rubrica a cura di Luca Revelli)
Un’amicizia antica fra Roma e il Mozambico
“La relazione tra il Mozambico, in particolare tra la capitale Maputo, e Roma è andata crescendo nel tempo coinvolgendo, gradualmente, diversi attori. Gli inizi risalgono a più di un quarto di secolo fa, quando la parrocchia di San Frumenzio ai Prati Fiscali ha stretto un gemellaggio con la diocesi di Maputo in quanto titolo presbiterale dell’arcivescovo della stessa, il card. Alexandre Josè Maria Dos Santos. Gemellaggio che si è concretizzato con la realizzazione di una missione permanente in una piccola località della diocesi, Mafuiane, prendendosi carico delle fasce più deboli della popolazione: diverse centinaia di bambini delle scuole elementari di Mafuiane e villaggi limitrofi, giovani mamme, anziani e ammalati di Aids”. Così Pasquale De Sole, già docente dell’Università Cattolica e tra gli animatori dell’Auci (l’Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale collegata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica) racconta i progetti avviati dalla Onlus insieme con la Comunità di San Frumenzio di Roma nel villaggio africano di Mafuiane.
L’occasione è stata offerta dall’incontro “Mozambico e Roma: una missione umanitaria” dello scorso 28 giugno, presso il Gemelli, al quale sono intervenuti, con De Sole, S.E. Mons. Gianpiero Palmieri, Vescovo ausiliare per la Diocesi di Roma EST, Don Daniele Salera, Parroco di San Frumenzio, Domenico Porcelli, Capo Progetto AUCI Onlus in Mozambico, Giovanni Manganiello, Presidente AUCI Onlus.
“Parliamo di mondo lontanissimo dal nostro, con una realtà culturale molto diversa, legata alla sacralità della natura, alla famiglia, al valore della vita che va difesa sempre - ha detto S.E. Mons. Palmieri -. L’integrazione tra le culture arricchisce il nostro Paese e il Mozambico ed è il senso profondo che muove la missione”, ha continuato il Vescovo, che ha raccontato la storia di amicizia tra la comunità cristiana delle parrocchie romane di San Frumenzio, S. Ugo e S. Gemma, e la comunità cristiana dei tre villaggi in Mozambico Mafuiane, Goba e Baka Baka fin dal suo inizio.
Da quell’inizio di 25 anni fa, si è arrivati, negli ultimi cinque anni, ad un allargamento ad altre comunità parrocchiali (Sant’Ugo e Santa Gemma) e a una collaborazione stretta con l’Auci, realizzando tre importanti progetti.
Il primo, è il progetto sanitario con ristrutturazione del Centro di salute di Mafuiane e costruzione di un Centro pediatrico nella stessa località con 16 posti letto, sala accettazione, laboratorio. Il progetto, triennale, prevede di prendersi cura del livello di salute e nutrizionale di 750 bambini e di promuovere la sensibilizzazione e la formazione sanitaria della popolazione locale. L’Auci si avvarrà della partecipazione di personale infermieristico e dell’UOC di Nutrizione Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, diretta dal prof. Giacinto Miggiano, per la realizzazione di quest’ultima fase del progetto. Il progetto sanitario è cofinanziato con fondi dell’8xmille della Conferenza Episcopale Italiana.
C’è poi il progetto agricolo con adduzione di acqua prelevata dal vicino fiume Umbelezi e distribuzione mediante un sistema goccia-a-goccia a un nucleo di circa 20 ettari di terreno. Il progetto prevede l’incremento dell’attività produttiva agricola del Consorzio locale dei “Regantes”, il processo di conservazione, packaging e commercializzazione dei prodotti sul mercato di Maputo. Inoltre si prevede di iniziare, su un terreno confinante di tre ettari della diocesi di Maputo, una scuola di agraria per l’implementazione di tutte le attività agrarie e zootecniche. Il progetto, cofinanziato dall’AICS del MAECI, vede la partecipazione della Facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università Cattolica per quanto riguarda gli aspetti di formazione e monitoraggio; a seguire concretamente il progetto sarà André Ndereyimana, dottore di ricerca della facoltà stessa.
Infine, il progetto di Servizio civile che, da tre anni a questa parte, vede la presenza di due ragazzi/e per anno impegnate attivamente nelle attività progettuali e nella vita della comunità locale.