Sindrome X Fragile: attivo un Day Hospital dedicato

Descritta per la prima volta nel 1943, la Sindrome X Fragile è una condizione genetica ereditaria che costituisce la principale causa di disabilità intellettiva di tipo ereditario e la seconda causa di disabilità intellettiva su base genetica dopo la sindrome di Down. Essa, però, viene a tutt’oggi considerata prevalentemente come una condizione pediatrica, ciò che comporta la quasi totale assenza di centri specializzati nell’assistenza alle persone adulte. Grazie ora a una convenzione tra l’Associazione Italiana Sindrome X Fragile, nata nel 1993 e sin da allora sempre a fianco della ricerca, la Sezione Laziale della stessa e la Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS di Roma, tale domanda inevasa potrà trovare una positiva risposta, tramite un Centro dedicato, vale a dire il Day Hospital di Continuità Assistenziale del Centro di Medicina dell’Invecchiamento (CeMI) della stessa Fondazione del Gemelli, diretto da GrazianoOnder. Ma non solo: la struttura si occuperà infatti anche dei percorsi di diagnosi e cura rivolti ai familiari di persone con la Sindrome X Fragile, portatori della cosiddetta “premutazione”, e quindi esposti a possibili patologie correlate alla Sindrome. L’azione del Day Hospital del Gemelli si baserà sostanzialmente su due princìpi fondamentali. Innanzitutto il coordinamento delle cure, con il prolungamento dell’intervento terapeutico- assistenziale nel tempo, ciò che renderà altresì indispensabile, in parallelo, l’identificazione di una struttura o di uno specialista con cui interfacciarsi sul territorio, permettendo un’assistenza integrata e i necessari interventi mirati. Inoltre, la multidisciplinarietà del trattamento, da attuare con il contributo di numerosi specialisti, ciò che è facilmente realizzabile, grazie alla ricchezza di figure professionali messe a disposizione dalla Fondazione del Gemelli. Tutto ciò significa anche studio, ricerca e integrazione di conoscenze, ovvero il “lievito” ideale per individuare nuove strategie di cura, all’interno di un polo come quello del Gemelli, che già di per sé rappresenta un importante punto di ricerca nel panorama italiano e non solo. Grande è la soddisfazione espressa da AlessiaBrunetti, presidente dell’Associazione Italiana Sindrome X Fragile, che ha seguito personalmente il progetto, in collaborazione con la Sezione Laziale dell’Associazione stessa: “Questa collaborazione - ha dichiarato - permette di dare finalmente risposta alle esigenze di cura di adulti con Sindrome X Fragile, e di offrire questa risposta all’interno di un percorso dedicato, fecondo di nuove opportunità e capace di mettere insieme clinica e ricerca. Oltre alle persone con la Sindrome, inoltre, questo percorso sarà dedicato anche a quelle con premutazione dell’X Fragile, per rispondere alle loro particolari esigenze di cura, creando in questo senso la prima esperienza in Europa”.
Per informazioni: info@xfragile.net.