Parte dal Gemelli la prima rete nazionale dei percorsi per i pazienti con cancro
Per offrire risposte più pronte, sicure ed efficaci alla sempre crescente domanda di salute che rispondano
ai requisiti del governo clinico, il Gemelli ha recentemente compiuto un profondo ripensamento dell’organizzazione interna e delle modalità di erogazione delle cure, concentrando in modo omogeneo e integrato le varie attività, trasformando di fatto la struttura da “Policlinico” in “Poli-clinics”. Da questo progetto sono nati infatti cinque Poli: il Polo Cardiovascolare, il Polo Donna, il Polo Emergenza, il Polo Neuroscienze e il Polo Oncologico che hanno consentito di riorganizzare in modo integrato professionalità e tecnologie per realizzare luoghi di cura certi e riferimenti facilmente identificabili. Tutti gli utenti hanno in questo modo la possibilità di accedere ai percorsi clinico assistenziali dei Poli per affrontare i vari problemi di salute, trovando le risposte più idonee a soddisfare le proprie esigenze, che risulteranno sempre prioritarie per tutti gli operatori.
Per informazioni sull'organizzazione dei Poli assistenziali del Gemelli: Governo Clinico: 06 3015.8207
email: governo.clinico@rm.unicatt.it
Per iniziativa del Policlinico Agostino Gemelli la prima Rete nazionale dei percorsi per i pazienti con cancro
Alcune tra le migliori strutture oncologiche in Italia ma anche in Europa (IRCCS Istituto Oncologico del Veneto di Padova, Azienda Ospedaliera “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano-Milano, Fondazione Poliambulanza di Brescia, Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda di Milano) hanno accolto l’invito del Policlinico Universitario “A. Gemelli” di costituire una rete tra “pari”, fondata su regole rigorose e condivise di confronto delle performance dei propri percorsi clinici assistenziali in oncologia, allo scopo di migliorare la qualità delle cure. E’ la prima esperienza in Italia e tra le prime in Europa: ogni struttura, pubblica o privata, secondo finalità che non contrastano con la propria mission e natura istituzionale o con l’appartenenza a preesistenti reti per patologia, decide di confrontarsi con le altre per migliorare gli aspetti clinici, assistenziali e la qualità percepita dal paziente con il cancro. La selezione di questo primo nucleo è tra le strutture con cui il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” - all’interno della rete dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - tiene relazioni solide, specie nel settore della formazione e della ricerca, già formalizzate da tempo e tra i centri in cui si sono instaurati altrettanto solidi
rapporti di collaborazione scientifica, clinica e gestionale, grazie alla stima e alla fruttuosa partecipazione
dei professionisti alle operanti reti di ricerca, gestione ed assistenza regionali, nazionali ed internazionali, nei settori di reciproca competenza La rete non è solo fatta da clinici, le migliori cure sono garantite dalle strutture gestite meglio e più attente ai valori della persona ed i percorsi clinico- assistenziali, per garantire le cure migliori, più tempestive ed appropriate alla persona, richiedono un costante lavoro di squadra tra medici e manager. E’ rilevante il fatto che nella giornata di insediamento della Rete, a Treviso il 18 novembre 2014, abbiano partecipato per tutte le strutture aderenti insieme Clinici dell’area oncologica con Direttori Generali ed altri dirigenti apicali. Per il Policlinico Gemelli, il Direttore Generale dell’epoca, dr. Maurizio Guizzardi, il responsabile del Governo Clinico, dr. Antonio Giulio de Belvis e il primario oncologo, prof. Carlo Maria Barone. Promuovere reti di cura con i principali ospedali italiani rientra nella strategia anche del nuovo Direttore del nostro Policlinico, l’ing. Enrico Zampedri: costruire reti assistenziali in cui i migliori ospedali in Italia ed in Europa si confrontino sulle migliori cure praticabili, la centralità del paziente, la ricerca clinica, la formazione, oltre che sulla migliore gestione. Per incidere concretamente sulla qualità delle cure dedicate ad uno specifico problema di salute, ogni ospedale della Rete ha deciso di confrontare le proprie performance clinico-assistenziali relativamente ad un problema di salute ben definito: il tumore
maligno al colon-retto. Secondo i dati più recenti INT-ISS, si stima che in Italia nel 2013 siano stati diagnosticati 113 nuovi casi di tumore al colon-retto ogni 100.000 uomini e 80 nuovi casi ogni 100.000 donne. La mortalità per cancro del colon-retto è in diminuzione in entrambi i sessi e nel 2013 si stimano 20.670 decessi totali, 11.760 tra gli uomini e 8.910 tra le donne. Sempre nel 2013, solo per il colon, secondo i dati pubblicati nel Progetto Nazionale Esiti di Agenas, le strutture aderenti alla nostra Rete hanno ricoverato per intervento chirurgico quasi 1000 pazienti (Figura 2).
Organizzare le cure per percorsi clinico-assistenziali permette agli operatori di gestire in modo strutturato, corale e funzionale tutto l’iter diagnostico- terapeutico-assistenziale. In pratica: migliorare la qualità dell'assistenza, in coerenza con le linee guida basate sulle migliori prove di efficacia disponibili; garantire la presa in carico assistenziale del paziente nelle varie fasi di un percorso integrato e di qualità; ridurre i tempi dell'iter diagnostico terapeutico; garantire la comunicazione al paziente di una corretta informazione; ottimizzare ulteriormente la qualità dell’assistenza erogata, attraverso la messa a punto di un sistema di indicatori di processo e di esito e il monitoraggio degli stessi. Le strutture aderenti alla Rete hanno deciso, come primo passaggio, di confrontare le modalità di realizzazione dei propri percorsi e di analizzare gli aspetti salienti della qualità delle cure: ad esempio, il tempo trascorso tra diagnosi e intervento chirurgico o a chemio/radioterapia; la quota di ricoveri ripetuti entro i 45 giorni dalla dimissione ospedaliera; la quota di utilizzo di nuove tecnologie nella diagnosi, in chirurgia e nelle cosiddette terapie adiuvanti.