Meningite: a rischio solo dopo un contatto stretto e prolungato

Roberto Cauda, direttore di Malattie Infetttive della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, spiega come funziona la profilassi:'a rischio solo dopo un contatto stretto e prolungato'
Dopo un caso accertato di meningite batterica si sente parlare di profilassi, scattata anche in seguito alla diagnosi in un ragazzo di 16 anni, che aveva partecipato il 25 gennaio scorso a un evento alla Camera. Ma in cosa consiste questa procedura? "Intanto bisogna dire che non si può parlare di meningite, perché le meningiti sono diverse, alcune virali e altre batteriche. Le prime sono più benigne, e di solito guariscono da sole. Inoltre, grazie alla vaccinazione si è molto ridotta la meningite da Haemophilus influenzae", dice all'Adnkronos Salute il direttore di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, Roberto Cauda.
"Dunque quando parliamo di meningiti batteriche abbiamo due grandi famiglie: quella pneumococcica (che colpisce i molto piccoli e i molto anziani e non ha una contagiosità per via aerea) e quella meningococcica". In Italia "i tipi di meningite meningococcica più diffusi sono il B e il C, forme che fanno impressione anche perché possono essere letali nel 7-10% dei casi. Fortunatamente abbiamo una terapia efficace, se effettuata in tempi rapidi. Mentre per i contatti stretti c'è, appunto, la profilassi. La malattia - continua Cauda - si trasmette per via aerea, con le goccioline di saliva. Ecco perché il rischio di contagio è limitato a chi ha avuto un contatto prolungato e molto ravvicinato. La profilassi per gli adulti consiste in 500 mg di ciprofloxacina in dose singola per bocca, mentre per i bambini si usa rifampicina", 10 mg/Kg/die sempre per bocca, in due somministrazioni giornaliere per due giorni.
"Non si tratta di una malattia a elevata contagiosità, ma bisogna anche sottolineare che conto la meningite da meningococco B e C abbiamo a disposizione dei vaccini efficaci - evidenzia l'esperto - come ha dimostrato anche il recente imponente sforzo vaccinale in Toscana", per contrastare un focolaio di meningite da meningococco.
Fra i suggerimenti ai contatti stretti, ricordati anche nella comunicazione inviata all'Amministrazione della Camera del Dipartimento di revenzione Uoc Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Asl Roma 1, anche quello di fare attenzione all'eventuale comparsa nei 10 giorni successivi alla partecipazione all'evento, di febbre o mal di testa persistente.