La prima cura è la vicinanza
Si è ritrovata tutta insieme la comunità ospedaliera, studentesca, medica e universitaria della Sede di Roma, giovedì8 febbraio, per vivere una mattina di riflessione e preghiera, promossa dal Centro Pastorale dell’Università Cattolica e dalla Cappellania Ospedaliera, in preparazione alla XXXII Giornata Mondiale del Malato che la Chiesa celebra l’11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes.
Prima nella Hall del Policlinico, per accogliere in preghiera la Reliquia di Santa Bernadette, poi nella cappella “San Giovanni Paolo II”, dove la reliquia è stata accompagnata, in processione per i corridoi dell’ospedale con la recita del Rosario, per la concelebrazione eucaristica presieduta da S. E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, che ha poi presentato all’assemblea il Messaggio di Papa Francesco. «L’incontro tra Maria ed Elisabetta che abbiamo ascoltato dalla lettura del Vangelo di oggi – ha detto il Vescovo – è il momento più esaltante della storia: è il momento più alto in cui viene superato il senso di solitudine e la frattura tra il divino e l’umano causata dal peccato. E ciò avviene perché Dio si fa prossimo, fino ad incarnarsi, e riempie di gioia il grembo dell’umanità, rappresentato da Maria. Quella solitudine che spesso le persone vivono nei periodi di malattia e che può essere affrontato quando il personale medico e sanitario diventa davvero per loro una famiglia. Il Santo Padre nel suo Messaggio – ha continuato – parte proprio dal desiderio, insopprimibile e incontenibile insito nel cuore di ciascuno di noi, di comunione e di amore. Dobbiamo essere capaci, soprattutto negli ospedali e nei luoghi di assistenza, di curare con grande attenzione alle relazioni: la malattia dell’anima ferisce molto più in profondità della malattia fisica».
Dal 5 febbraio la Reliquia di Santa Bernadette Soubirous, beatificata nel 1925 e canonizzata l’8 dicembre 1933 da Papa Pio XI, è in pellegrinaggio nella città di Roma, visitando alcune parrocchie e strutture ospedaliere della capitale, fra le quali il Policlinico Gemelli, fino a domenica 11 quando il reliquiario, abitualmente custodito nel santuario mariano di Lourdes, sarà nella basilica di San Giovanni in Laterano per la celebrazione della XXXII Giornata Mondiale del Malato.“La prima cura è la vicinanza” si legge nel Messaggio del Santo Padre: è in nome di questa attenzione e di questo impegno, che costituisce il cuore e il primo obiettivo della formazione e dell’assistenza, che la comunità della Sede di Roma si è data appuntamento, al termine della giornata, alla quotidianità dove ognuno lavora per prendersi cura della persona e della sua malattia: “Prendersi cura del malato – ricorda Papa Francesco nel Messaggio - significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso. È possibile? Si, è possibile e noi tutti siamo chiamati a impegnarci perché ciò accada”.
Al termine della celebrazione liturgica, nella Hall, Il Vescovo Giuliodori ha impartito la benedizione al cantiere allestito per costruire la nuova cappella che accoglierà nei prossimi mesi ogni persona che fa ingresso in ospedale come segno di comunità e preghiera, verso le celebrazioni del 60esimo anniversario dell’inizio delle attività del Policlinico Gemelli.
Fonte: https://secondotempo.cattolicanews.it/news-la-prima-cura-e-la-vicinanza
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