La crescita dei bambini, porte aperte per campagna di sensibilizzazione AFaDOC con il Gemelli

Oggi e domani l’Ambulatorio di Endocrinologia pediatrica del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS (5o piano, ala L) apre le porte per misurare la statura dei bambini e valutare la loro crescita.
L’open day si svolge in collaborazione con AFaDOC, l’Associazione Famiglie di soggetti con Deficit dell’Ormone della Crescita, che ha realizzato una campagna di sensibilizzazione sulla bassa statura e sull’utilità della terapia con l’ormone della crescita patrocinata dal Ministero della Salute in occasione della Giornata Mondiale di sensibilizzazione sulla crescita dei bambini che si celebra ogni anno il 20 settembre.
Promotrice dell’iniziativa al Gemelli la dottoressa Silvia della Casa, endocrinologa dell’Area Endocrino-Metabolica e Dermo-Reumatologica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e ricercatore dell’Istituto di Patologia speciale medica e semeiotica medica dell’Università Cattolica.
La specialista fa il punto sulla corretta crescita in età pediatrica, un importante indicatore della salute dei bambini.
La crescita è un processo dinamico condizionato da fattori genetici (potenziale genetico), nutrizionali e dallo stato di salute psichica ed emotiva di ciascun individuo. La statura (o altezza) viene definita normale quando risulta compresa entro determinati limiti rispetto alla statura media della popolazione per età e sesso.
I percentili esprimono la variabilità individuale rispetto alla popolazione generale.
Il percentile indica il numero di bambini dello stesso sesso, della stessa età e popolazione di riferimento distribuita in percentuale di statura Il 50° percentile rappresenta la statura media e i valori di normalità sono compresi fra il 3° ed il 97° percentile. Se la statura di un bambino si colloca al 10° percentile, significa che il 10% degli appartenenti alla stessa popolazione di riferimento è più piccolo di lui, mentre il 90% è più alto.
Un bambino viene definito di “bassa statura” quando la sua altezza si colloca al di sotto del 3° percentile, ciò equivale a dire che su 100 bambini di pari sesso ed età, solo 3 hanno un’altezza uguale o inferiore a quella del soggetto in esame. Tuttavia, si può considerare patologica anche una statura che non sia inferiore al 3° percentile, ma comunque sia molto al di sotto del suo bersaglio genetico (esempio: bambino al 10° percentile con genitori al 90° percentile).
La bassa statura è una condizione che coinvolge circa il 3% dei bambini e che richiede un tempestivo inquadramento diagnostico-terapeutico per evitare sia un disagio sociale nel bambino sia una bassa statura in età adulta.
La bassa statura, non è di per sé una malattia, ma una definizione statistica che include sia soggetti sani che individui con patologie associate a ridotta statura o condizioni morbose in grado di determinare una riduzione della crescita staturale, non tenendo conto di eventuali variazioni della velocità di crescita né di fattori genetici/familiari (target genetico). Il primo obiettivo di una visita auxologica è distinguere una condizione definita come variante normale della crescita, da una patologia in grado di compromettere un regolare processo accrescitivo.
Le cause di bassa statura o del ritardo di crescita sono numerose, nel 95 per cento dei bambini non si riscontrano patologie e dipende dalla bassa statura familiare, dal ritardo costituzionale di crescita e pubertà (CDGP) e dalla associazione di entrambe, mentre nel 5 per cento dei bambini si possono riscontare cause più rare rappresentate da alcune sindromi genetiche, alcune rare, altre più comuni come la celiachia, le malattie infiammatorie croniche, o le sindromi da malassorbimento o ancora da malattie endocrine come l’Ipotiroidismo acquisito, il deficit di ormone della crescita, l’eccesso di steroidi endogeni o esogeni.
Per valutare una bassa statura è necessaria un’accurata storia clinica, un approfondito esame obiettivo, una precisa valutazione staturale, alcuni esami biochimici e una radiografia del polso. Quando una statura molto bassa è associata ad un ritardo marcato dell’età ossea, e a un arresto o persistente rallentamento del ritmo di crescita, si può ipotizzare un deficit dell’ormone della crescita (GH).
In questi casi il sospetto clinico deve essere confermato attraverso la dimostrazione di una scarsa produzione ipofisaria di ormone, in risposta a due test di stimolo e devono essere sottoposti a risonanza magnetica (RMN) cerebrale per evidenziare anomalie di sviluppo o lesioni acquisite a carico della ghiandola. È di solito al momento dell’inserimento alla scuola materna e/o elementare che i genitori si accorgono che il proprio bambino è il più piccolo o è tra i più piccoli della classe.
E’ bene rivolgersi al pediatra quando i genitori notano che il bambino cresce meno rispetto ai suoi coetanei o smette di crescere. La velocità di crescita staturale rappresenta il ritmo con cui i bambini crescono in un determinato intervallo di tempo e viene espressa in centimetri/anno ed è differente nelle diverse epoche dell’età evolutiva: rappresenta il principale indicatore dello stato di salute e della crescita di un bambino. Per valutare la velocità di crescita, è necessario misurare il bambino ad intervalli regolari di tempo, ad esempio ogni 4 – 6 mesi.
Il bersaglio genetico esprime le potenzialità del bambino in termini di statura finale.
E’ infatti possibile, calcolare il bersaglio genetico e la sua normale variabilità partendo dalla statura dei genitori. Le stature finali che rientrano in questi limiti vengono considerate normali.