Il servizio Sitra supporta i clinici ospedalieri con la rete proattiva delle professioni sanitarie
Una rete pro-attiva delle professioni sanitarie avvolge tutti i Poli assistenziali del Gemelli e risponde in tempo reale alle necessità di ogni singola Unità Operativa, assicurando una migliore presa in carico per una popolazione di pazienti sempre più fragile. È il SITRA, Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo Aziendale, attivo da 5 anni presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli: opera con capacità predittiva per i bisogni post dimissione, ottimizzando la gestione delle professioni sanitarie e del personale di supporto, orientata alla massima appropriatezza clinica e efficienza del servizio. In pratica, il Servizio ripensa l’organizzazione di tutte le sue componenti professionali dando origine a un insieme di interventi correlati tra loro, che si traducono in migliore assistenza ai pazienti, sia durante il ricovero sia nel post-ospedaliero, garantendo dimissioni in continuità con l’assistenza territoriale e domiciliare.
Per portare in evidenza quanto finora realizzato e confrontarsi con gli stakeholder anche in vista delle attività future, il modello SITRA è stato al centro, lo scorso 6 novembre, del convegno su “Il sistema salute e le professioni sanitarie: una risposta appropriata e sostenibile - L’esperienza della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli”. Per la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, dopo l’intervento di apertura del direttore generale Enrico Zampedri, al convegno sono intervenuti il direttore sanitario Andrea Cambieri, il responsabile U.O.C. SITRA Maurizio Zega, del direttore Area Gastroenterologia e direttore UOC Medicina interna e gastroenterologia Antonio Gasbarrini, e il direttore Risorse Umane Daniele Piacentini.
Contributi al dibattito sono stati portati dal responsabile Distretto 1 ASL RM 1 Mariarosaria Romagnuolo, dal direttore generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute Andrea Urbani, da Mario Del Vecchio, professore associato di economia aziendale dell’Università di Firenze e SDA Bocconi di Milano, dal direttore generale dell’Istituto Palazzolo Edoardo Manzoni e dal presidente FNC IPASVI Barbara Mangiacavalli.
Il SITRA gestisce le professioni sanitarie e il personale di supporto di tutte le Unità Operative del Gemelli, come ha spiegato il dott. Maurizio Zega: la struttura organizzativa prevede una componente gestionale con dieci dirigenti, ognuno per Polo assistenziale, e un’area tecnico-professionale con due Professional (PhD) che lavorano costantemente in ricerca, reporting e analisi degli outcome.
“Una delle novità più significative nella struttura organizzativa del Gemelli degli ultimi anni è stata proprio l’organizzazione del personale infermieristico e delle professioni sanitarie in una struttura complessa dedicata - ha affermato il preside della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica, prof. Rocco Bellantone -. La Facoltà porrà sempre maggiore attenzione, anche sul piano della formazione accademica, al ruolo delle professioni infermieristiche e sanitarie”.
“Quando si tratta di progettare un’organizzazione sanitaria si cerca di trovare un delicato equilibrio tra efficacia ed efficienza, tecnologia, professionalità e valorizzazione delle competenze - ha dichiarato il direttore generale Zampedri -. Le mutate esigenze dei cittadini ci chiedono di offrire risposte innovative e diverse, quindi l’implementazione di nuovi modelli organizzativi che stiamo sviluppando nel nostro Policlinico con ricadute positive sul piano lavorativo e assistenziale”.
“È molto importante avere professionisti di alto livello, con competenze adeguate al Sistema Salute in continua evoluzione. Non è facile avere in tutti gli ospedali l’organizzazione virtuosa delle professioni infermieristiche sviluppate al Gemelli - ha commentato Lia Pulimeno, presidente del Collegio IPASVI di Roma -. Una strada ancora lunga da percorrere: nonostante oltre venti anni di riconoscimento universitario dei nostri profili professionali, sappiamo che non è ancora una cosa facile né scontata. Nella sanità di oggi e di domani vogliamo essere protagonisti, attraverso le nostre specifiche competenze, basate su capacità ed etica della responsabilità”.
“L’adeguamento e la crescita delle professioni sanitarie è una risposta al cambio di bisogni, al fatto che l’ospedale oggi è chiamato ad assistere una popolazione con diverse cronicità e con maggiori fragilità - ha spiegato Zega -. L’assistenza ospedaliera, in un passato anche recente, era caratterizzata da modalità ‘riparativa’: l’età media dei pazienti era inferiore, l’ospedale rispondeva al bisogno di salute contingente, ma non era chiamato ad accompagnare il paziente anche nel post-dimissioni. Oggi ricorre alle cure ospedaliere una popolazione in prevalenza anziana, poli-patologica, che esprime bisogni complessi”.
Il paziente oggi è più fragile e più complesso: il SITRA, in ambiente ospedaliero, aiuta i clinici a rispondere ai suoi bisogni in tutte le fasi del percorso di cura. In questo processo rientra la decisione di inserire nuovi profili professionali e nuovi strumenti in grado di modernizzare la modalità di presa in carico, monitorando volumi di attività e carichi di lavoro con un sistema di rilevazione sistematica attraverso i nuovi strumenti gestionali. L’introduzione della figura dell’infermiere clinico ne è un esempio. Si tratta di un consulente che si occupa esclusivamente di specifici bisogni clinici del paziente e conosce in modo approfondito e aggiornato tutte le tematiche della sua area di attività`. Grazie a queste conoscenze, diventa un punto di riferimento costante per tutti i colleghi infermieri e medici, e lo è anche per la soluzione di situazioni complesse. Questa evoluzione organizzativa e tecnico professionale è in linea con la transizione epidemiologica che tende a sostenere il superamento del sistema di cure incentrato sul tradizionale paradigma biologico, oltrepassando l’approccio clinico d’organo ed orientandola ad una più efficace centralità della persona.