Giornata Mondiale dell’Udito, l’importanza di sensibilizzare alla diagnosi precoce

In occasione del World Hearing Day, che si celebra oggi 3 marzo, gli audiologi del Policlinico Gemelli sottolineano l’importanza della diagnosi precoce per contrastare i problemi dell’udito che coinvolgono il 12,1% della popolazione italiana. Il Gemelli Centro di Riferimento Regionale nello screening neonatale.
Oggi 3 marzo si celebra il World Hearing Day, la Giornata Mondiale dell’Udito promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per sensibilizzare su come prevenire la sordità e la perdita dell'udito e promuovere l'assistenza per le patologie uditive in tutto il mondo. L’obiettivo principale che quest’anno l’Oms cercherà di raggiungere è quello di evidenziare l'importanza di integrare la cura dell’udito nell'ambito delle cure primarie, come componente essenziale della copertura sanitaria universale. Punto di partenza i numeri allarmanti relativi all’incidenza dei disturbi uditivi, in costante e preoccupante aumento. Oltre il 60% dei casi potrebbe infatti essere identificato e affrontato a livello di cure primarie, pertanto auspica che, nel mondo, le cure specialistiche per l’udito siano integrate nei servizi sanitari nazionali (Fonte Ministero della Salute).
La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e in particolare l’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria diretta dal professor Jacopo Galli, è all’avanguardia nella diagnosi, nel trattamento e nella ricerca traslazionale di nuove opportunità di cura. Il Policlinico Gemelli è stato tra i primi Ospedali a garantire lo screening audiologico universale per gli oltre 3500 bambini che ogni anno nascono nella struttura permettendo una diagnosi precoce dell’ipoacusia e per l’eventuale trattamento. Inoltre il Gemelli è Centro di Riferimento Regionale per la diagnosi dei bambini che effettuano lo screening nel Lazio.
“La sensibilizzazione verso le patologie uditive è indubbiamente importante considerando che in Italia coinvolge circa 7 milioni di persone che hanno problemi di udito, corrispondenti al 12,1% della popolazione” afferma Guido Conti direttore dell’Unità Operativa di Audiologia del Policlinico Gemelli.
“Un deficit uditivo, se non identificato e corretto- continua il professor Conti- può rendersi responsabile di importanti conseguenze e influenzare negativamente lo sviluppo del linguaggio e il benessere psicofisico, fin dalle prime fasi della vita. La prevenzione è un aspetto determinate per il riconoscimento precoce dei pazienti a rischio ed il trattamento oggi è possibile con numerose soluzioni rispetto al passato”.
In occasione del World Hearing Day, ieri 2marzo, si sono riuniti al Senato 13 Società e Federazioni medico-scientifiche per siglare il Patto per la salute dell’orecchio e dell’udito un documento articolato in 10 punti scritto a tutela della salute uditiva di tutti: bambini, adulti, anziani. Quattro i macro-obiettivi previsti nel “Patto”: allertare la cittadinanza, mobilitare i medici delle diverse specialità; moltiplicare l’efficacia della prevenzione ed ottimizzare i percorsi integrati Ospedale-Territorio per la diagnosi, cura e riabilitazione. Tra le proposte avanzate alle Istituzioni, una delle principali è quella di dare vita ad un Osservatorio nazionale sulla sordità che sia permanente.
“Una collaborazione proficua tra medici specialisti in otorinolaringoiatria, medici di famiglia, pediatri, geriatri, audiologi, audioprotesisti, foniatri, associazioni pazienti per offrire ai cittadini - ricorda Guido Conti tra gli esperti che hanno partecipato ieri all’incontro in Senato – le migliori opportunità di supporto clinico nell’ambito dell’orecchio e dell’udito in termini di prevenzione e terapie in concomitanza con la celebrazione della Giornata Mondiale dell’Udito”.
Francesca Russo