Evoluzione digitale in sanità: l’intelligenza artificiale rivoluziona le scienze dell’emergenza, anestesiologiche e della rianimazione

Al Policlinico Gemelli un dialogo multidisciplinare tra esperti nazionali e internazionali ha portato alla luce sfide e opportunità dell’IA in questo particolare campo della medicina.
Le sfide e le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale (IA) nel campo delle scienze dell’emergenza, anestesiologiche e della rianimazione sono stato il cuore del meeting scientifico che si è svolto lo scorso 27 maggio presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
L’evento, intitolato “Navigating the future of Anaesthesia and ICU care delivery: from deployment to strategic opportunities of AI implementation”, è stato organizzato dal Dipartimento di Scienze dell’emergenza, anestesiologiche e della rianimazione del Policlinico Gemelli (responsabili scientifici professor Massimo Antonelli e dottoressa Giovanna Mercurio) e ha visto la partecipazione di esperti nazionali e internazionali, unendo settori apparentemente distanti in un dialogo multidisciplinare.
“L’evento ha rappresentato un’occasione per avvicinare le nuove generazioni alle sfide della rivoluzione digitale - ha spiegato il direttore del Dipartimento di Scienze dell’Emergenza, Anestesiologia e Rianimazione del Policlinico Gemelli, professor Massimo Antonelli - evidenziando l’importanza di una conoscenza trasversale”. Con lui l’ingegner Giovanni Arcuri, Direttore Direzione Tecnica, ICT e Innovazione Tecnologie Sanitarie Policlinico Gemelli, ha evidenziato come l’innovazione tecnologica richieda un approccio integrato e consapevole.
Uno dei focus principali è stato il ruolo dei dati clinici, con il Responsabile UOS, DWH, Sistemi Informativi Dipartimentali e della Ricerca del Gemelli, dottor Antonino Marchetti, che ha evidenziato che “con oltre 10 terabyte di dati clinici aggiornati ogni notte, 250 procedure ETL automatizzate e 1,8 milioni di righe di codice, il Data Warehouse ed il Data Lake del Gemelli rappresentano il motore silenzioso ma potente che alimenta la ricerca clinica, il monitoraggio dei processi sanitari e il supporto decisionale”.
Tuttavia, l’utilizzo responsabile di tali dati richiede attenzione e rigore, come evidenziato dai data scientist Direzione Tecnica ICT e Innovazione Tecnologie Sanitarie, dottor Nikola Dino Capocchiano e ingegner Carlotta Masciocchi, che hanno sottolineato l’importanza di garantire qualità e interoperabilità dei sistemi. La collaborazione tra esperti di dominio e tecnici, con il coinvolgimento dell’“human in the loop”, è fondamentale per assicurare che i modelli di IA siano affidabili e utili nel contesto clinico, come spiegato dai ricercatori Jacopo Lenkowicz e Andrea Damiani della Direzione Tecnica, ICT e Innovazione Tecnologie Sanitarie Policlinico Gemelli.
Un altro tema centrale è stato l’uso dei dati sintetici, sempre più diffuso nella ricerca clinica, che richiede un’attenta valutazione per garantire trasparenza e correttezza, come evidenziato dal dottor Riccardo Maviglia del Dipartimento di Scienze dell’Emergenza Anestesiologiche e della Rianimazione.
“Le partnership a livello nazionale e internazionale - hanno ricordato il dottor Stefano Patarnello, Direzione Tecnica, ICT e Innovazione Tecnologie Sanitarie Policlinico Gemelli, l’ingegner Liliana Liverani (DGS SpA) e il dottor Jan van den Brand (Data Hub Erasmus Mc, University Medical Center Rotterdam)- tra aziende sanitarie e aziende tecnologiche rappresentano, dunque, un asset strategico per la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni digitali innovative, particolarmente in contesti ad alta intensità assistenziale ed elevato carico decisionale”, come riportato anche dalla professoressa Elena Bignami (Direttore, UOC 2 Anestesia e Rianimazione – AOU Parma) e dalla responsabile scientifica del seminario, dottoressa Giovanna Mercurio, Dipartimento di Scienze Dell’emergenza, Anestesiologiche e della Rianimazione del Policlinico Gemelli.
Ad ampliare e unificare la discussione, la professoressa Fidelia Cascini, ricercatrice di Igiene generale e applicata presso la facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica campus di Roma, Digital Health Advisor del Ministero della Salute, e la professoressa Federica Morandi, Associata di organizzazione aziendale presso la Facoltà di Economia, campus di Roma, che hanno sottolineato da un lato il nuovo regolamento sulla Spazio Europeo dei Dati Sanitari, con particolare cenno agli aspetti normativi in materia di uso secondario dei dati, e dall’altro “la necessità di saper accogliere, valutare e implementare le innovazioni integrandole in modo consapevole e creativo con le competenze professionali”.
Tutti gli stakeholders in sanità sono dunque inevitabilmente chiamati a una “affascinante sfida antropologica che coinvolge la persona umana, nella sua dimensione identitaria e comunitaria, a riscoprire la propria natura intrinsecamente etico/morale, da applicare con responsabilità nella fase progettuale e di utilizzo della tecnologia digitale e dei suoi algoritmi (Algoretica)” – ha spiegato Padre Alessandro Mantini, assistente pastorale della Sede di Roma dell’Università Cattolica.
Emiliana Stefanori