Caldo: geriatra Landi, “disidratazione e farmaci primo rischio per anziani”
"Gli anziani hanno minor senso della sete, quindi la prima attenzione necessaria in caso di caldo torrido è l'idratazione". Così Francesco Landi, direttore UOC Medicina Interna Geriatrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ordinario di Medicina interna all'Università Cattolica, campus di Roma, intervistato da LaPresse. "La disidratazione si accompagna anche a manifestazioni di tipo neurologico, come lo stato confusionale, quindi è il primo rischio da evitare - sottolinea - . Altrettanto importante è il dosaggio dei farmaci che, soprattutto in caso di patologie come l'ipertensione e il diabete, va controllato con grande attenzione in caso di temperature elevate".
"Una terapia anti-ipertensiva se non viene adeguatamente controllata quando fa molto caldo, e la pressione arteriosa si abbassa naturalmente, può portare a uno svenimento - spiega - altro esempio è il diabete, perché con il caldo si mangia meno e, se la terapia resta la stessa dell'inverno, si può andare incontro a una crisi ipoglicemica. Sono tutte situazioni che apparentemente non c'entrano molto con il caldo ma vanno monitorate. Quindi, oltre a bere molto, è bene che l'anziano parli con il proprio medico per valutare modifiche alla terapia farmacologica".
"L'estate, soprattutto quando fa tanto caldo, è il momento in cui prendersi cura degli anziani", prosegue Landi.
"Prestiamo attenzione all'anziano solo che vive nel condominio", è il suo invito, "e prendiamoci cura dei familiari anziani".
"Io credo che lasciare un anziano solo in questo periodo, senza prestare attenzione a come affronta questo gran caldo, sia una forma di maltrattamento e una grave negligenza", conclude.
Fonte: LaPresse