Chi sono le persone più a rischio in caso di infezione da COVID-19?

A partire dallo scorso dicembre, la Cina è stata interessata da un’epidemia di COVID-19 che può causare una grave sindrome respiratoria acuta (SARS-CoV-2). Avendo a disposizione un importante numero di casi (i contagiati in Cina sono attualmente oltre 80 mila), diversi autori hanno cominciato a esaminare i dati per trarre quante più informazioni possibili sull’andamento, sui fattori di rischio e sulle cause di morte di questa infezione virale. Lo scopo è quello di conoscere più da vicino il comportamento del virus per gestire meglio l’assistenza ai pazienti e riconoscere per tempo dei campanelli d’allarme di peggioramento clinico.
L’ultimo articolo in ordine di tempo è quello pubblicato su The Lancet a firma di Fei Zhou e colleghi (Department of Pulmonary and Critical Care Medicine, Center of Respiratory Medicine, National Clinical Research Center for Respiratory Diseases, Institute of Respiratory Medicine, Chinese Academy of Medical Sciences, Peking Union Medical College, Pechino, Cina). Lo studio ha analizzato l’andamento di 191 pazienti adulti con infezione da COVID-19 confermata, ricoverati presso due ospedali di Wuhan, dimessi o deceduti entro la fine dello scorso mese di gennaio.
Il 48% di loro presentava una patologia associata: ipertensione nel 30%, diabete nel 19%, malattie cardiovascolari nell’8%. Le analisi statistiche hanno evidenziato che a conferire un maggior rischio di mortalità intra-ospedaliera erano: l’età avanzata del paziente (+10%), seguita da un alto punteggio SOFA (rischio aumentato di 5,65 volte) (Sequential Organ Failure Assessment) e da un D-dimero (un esame del sangue) superiore a 1 μg/L al momento del ricovero (rischio aumentato di 18,40%).
La durata media della dispersione del virus dal corpo dei pazienti guariti era di 20 giorni (ma in un paziente lo ‘shedding’ virale è stato osservato per 37 giorni); ma i pazienti deceduti continuavano a disperdere il SARS-CoV-2 fino alla morte.
Gli autori commentano che l’aver individuato come potenziali fattori di rischio di mortalità l’età avanzata, un elevato punteggio SOFA e un D-dimero elevato al momento del ricovero potrebbe aiutare i medici a conoscere i pazienti a prognosi peggiore già in fase precoce. La prolungata eliminazione del virus dal corpo del paziente fornisce il razionale per una strategia di isolamento dei pazienti infetti e guiderà probabilmente la durata della terapia antivirale.
Uno studio precedente aveva evidenziato che fattori di rischio per il ricovero in rianimazione erano, oltre all’età avanzata e alla presenza di altre patologie contemporanee, anche un aumento del D-dimero, del CPK, della troponina I ad elevata sensibilità, del tempo di protrombina e naturalmente la gravità del quadro clinico. Questo appena pubblicato è invece il primo lavoro sui fattori di rischio per mortalità tra i pazienti adulti con infezione da COVID-19.
*SOFA score: è un punteggio di rischio che viene attribuito a un paziente con sepsi, a seconda del grado di disfunzione di alcuni organi e apparati (apparato respiratorio, cardiovascolare, fegato, coagulazione, reni, sistema nervoso).
Maria Rita Montebelli
Fonte: Lancet, “Clinical course and risk factors for mortality of adult inpatients with COVID-19 in Wuhan, China: a retrospective cohort study”
https://www.thelancet.com/lancet/article/S0140-6736(20)30566-3
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