Newsweek: Gemelli migliore ospedale d’Italia per il quarto anno consecutivo e scala la classifica mondiale, raggiungendo il 35° posto
Il Policlinico Gemelli è ancora una volta il "migliore ospedale d’Italia" secondo la classifica stilata ogni anno dal magazine americano Newsweek, in collaborazione con Statista R. È il quarto anno di fila che il Policlinico universitario si colloca al vertice dell’eccellenza in Italia, consolidando anche la sua posizione di assoluto rilievo nella classifica mondo, piazzandosi al 35° posto assoluto (lo scorso anno era 38° nel ranking dei migliori ospedali del mondo) nel top 250 mondiale. È l’unico ospedale italiano tra i primi 50 al mondo.
Per stilare la classifica dei 250 migliori ospedali del pianeta, quest’anno sono stati inclusi nell’analisi ben 2.400 ospedali di 30 Paesi. Un lavoro ciclopico e una crescita esponenziale per il prestigioso ranking internazionale di Newsweek, se si pensa che la prima classifica, datata 2019, analizzava le performance di appena mille ospedali di 11 Paesi. “Il primato del Policlinico Gemelli è per noi motivo di grande soddisfazione – commenta il Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Avv. Carlo Fratta Pasini –. Il punto di forza del Policlinico Gemelli è nella sua storia e nella sua missione di ospedale al servizio di tutti che coniuga cure e ricerche di avanguardia, ma anche formazione di medici e operatori sanitari. Un modello che unisce la continua innovazione tecnologica e gestionale, con l’eccellenza nell’assistenza ai pazienti. Risultati resi possibili dal costante supporto economico dei Fondatori, Università Cattolica e Istituto Toniolo, e dal quotidiano impegno di migliaia di donne e di uomini, coinvolti professionalmente e sovente anche emotivamente, nella missione del Gemelli”.
“I risultati della nuova classifica di Newsweek ci rendono davvero orgogliosi di essere alla guida di questa realtà d’eccellenza, una fondazione non profit che re-investe tutte le sue risorse per il continuo miglioramento, e altresì orgogliosi di essere parte integrante del servizio sanitario della Regione Lazio – afferma il Direttore Generale della Fondazione Policlinico Gemelli, professor Marco Elefanti -. È un risultato che condivido, congratulandomi, con tutta la nostra comunità ospedaliera, di cui conosco e apprezzo l’impegno quotidiano per assicurare a tutte le persone che si rivolgono a noi, nessuna esclusa, le migliori cure e la migliore assistenza, innovando e facendo ricerca. Il risultato nella classifica di Newsweek ha un valore ancora più significativo perché il 2024 è l’anno in cui il Gemelli festeggia i primi 60 anni di attività. Questo primato riconosciuto a livello internazionale ci spinge e fare ancora meglio: sono certo infatti che abbiamo spazio di crescita ulteriore a livello internazionale. Per questi obiettivi abbiamo bisogno del sostegno di tutti, dai donatori che ringraziamo per la loro generosità e vicinanza, alle istituzioni; a questo proposito però ripeto che è indispensabile introdurre un sistema di finanziamento e di valutazione che superi la dimensione regionale e miri a creare le condizioni per compiere ulteriori passi per prenderci sempre meglio cura dei nostri pazienti”.
“Siamo felici di questa grande affermazione, di questa conferma nelle posizioni alte di questa prestigiosa classifica e siamo certi che questo risultato darà anche un’iniezione di entusiasmo per i nostri studenti – commenta il professor Antonio Gasbarrini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma -. Il Policlinico Universitario Agostino Gemelli riveste infatti anche un ruolo fondamentale come teaching hospital. Ogni giorno, nelle aule della nostra Università, nelle nostre 50 scuole di specializzazione, nelle corsie dei nostri reparti, formiamo una nuova generazione di medici e specialisti di valore, con un occhio attento alle grandi università americane, come la prestigiosa Thomas Jefferson University (TJU) di Filadelfia, con la quale la nostra Facoltà ha siglato un protocollo d’intesa per progetti di formazione e di ricerca sin dal 2017”.
La Metodologia della classifica World’s Best Hospitals 2024
La classifica World’s Best Hospitals 2024 di Newsweek è stata stilata analizzando le performance dei 2.400 migliori ospedali in 30 nazioni (USA, Germania, Giappone, Francia, Italia, Gran Bretagna, Corea del Sud, Brasile, India, Spagna, Canada, Australia, Messico, Colombia, Olanda, Arabia Saudita, Svizzera, Taiwan, Emirati Arabi Uniti, Austria, Belgio, Cile, Malesia, Tailandia, Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Israele, Singapore). Una crescita notevole dalla prima edizione del 2019, che prendeva in esame solo mille ospedali in 11 nazioni. Ogni ospedale viene valutato a partire da una corposa base di dati che comprende il parere di esperti (survey online condotta tra settembre e novembre 2023 tra oltre 85 mila dottori, direttori di ospedali, professionisti sanitari in 30 nazioni), sondaggi condotti tra i pazienti (indagine di patient satisfaction relativa al ricovero), metriche di qualità degli ospedali (es. qualità delle cure, misure igieniche, sicurezza dei pazienti, tempi d’attesa), indagine sull’implementazione dei PROMs (Patient-Reported Outcome Measures, cioè misure di esito riportate dal paziente, definite come questionari standardizzati e validati completati dai pazienti, per misurare la percezione del loro benessere funzionale e la qualità di vita). Il peso rispettivo di ognuno di questi criteri per la definizione del punteggio finale è il seguente: raccomandazione da parte di ‘pari’ (esperti): 40% (per la classifica nazionale) e 5% (per la classifica internazionale; esperienza dei pazienti: 16,25%; metriche di qualità dell’ospedale: 35,25%, implementazione dei PROMs: 3,5%
Dall’analisi di tutti questi dati, viene stilata la classifica (il ranking) mondiale, che in questa sesta edizione del World’s Best Hospitals ha compreso 2.400 ospedali di 30 Paesi; a fare la parte del leone sono ancora una volta gli Stati Uniti, presenti nella classifica 2024 con 420 ospedali. Tra le principali novità di questa edizione c’è il maggior peso attribuito alle metriche di qualità ospedaliere (indicatori di performance mediche chiave), l’inserimento di due nuove nazioni (Cile e Malesia) e l’aggiunta di ulteriori accreditamenti (Sud Corea: The Korea Institute for Healthcare Accreditation (KOIHA); Malesia: The Joint Commission of Malaysia and the Malaysian Society for Quality in Health (MSQH); Cile: The Superintendencia de Salud, SIS), l’introduzione dei criteri di eleggibilità CMS per gli Usa, l’indagine sull’implementazione dei PROMs. Nella classifica globale ‘top 250’ sono stati aggiunti tre ‘pilastri’ al modello di punteggio (eccellenza nell’implementazione dei PROMs, metriche di qualità/eccellenza nella patient satisfaction).
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Maria Rita Montebelli