Che cos’è il tumore della cervice uterina
Il tumore della cervice uterina è, nel mondo, il quarto tumore più frequente nelle donne e il secondo più frequente fra le donne tra i 15 e i 44 anni. Nelle aree economicamente meno sviluppate costituisce la seconda causa di morte, mentre in Italia si localizza al 16° posto.
Il carcinoma della cervice uterina è il primo cancro ad essere riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come totalmente riconducibile ad un agente infettivo, il Papillomavirus Umano (HPV, Human Papilloma Virus). Oltre all’infezione con HPV, il tumore maligno della cervice riconosce altri fattori di rischio, come, ad esempio, la precocità sessuale, malattie del sistema immunitario (come l’AIDS), terapie immunosoppressive.
Screening e prevenzione
La prognosi del tumore maligno della cervice uterina è migliorata dallo screening: il principale test di screening per il carcinoma del collo dell’utero è rappresentato dal Pap-test (striscio colpo citologico); questa metodica è rivolta alla diagnosi precoce delle displasie cervicali e dei carcinomi della cervice.
Dal 2007, in Italia, è stata introdotta la possibilità della vaccinazione gratuita anti-HPV al compimento del 12° anno di età, per le ragazze, e dal 2010 è stata ampliata la possibilità di vaccinazione, a pagamento, alle donne di età tra i 26 ed i 45 anni; nel Policlinico Gemelli è possibile eseguire tale vaccinazione in un ambulatorio dedicato.
Il sospetto di diagnosi di tumore cervicale, nei casi appena iniziali, si pone sulla base di un referto dubbio o positivo al Pap-test, che rappresenta l’esame di primo livello al quale seguono esami più mirati come la colposcopia; seguita da una o più biopsie, in modo da ottenere un esame istologico mirato.
Oggi è possibile proporre in forme iniziali di tumore della cervice trattamenti conservativi in giovani donne desiderose di prole (cosiddetto fertility sparing). Nelle forme candidate a chirurgia radicale si possono proporre nuove approcci chirurgici, come la chirurgia laparoscopica o robotica, per migliorare la qualità di vita della paziente. Le forme di tumore localmente avanzate sono invece gestite con trattamenti integrati che prevedono di solito trattamenti chemio-radioterapici concomitanti, eventualmente seguiti da chirurgia.
Il Percorso Clinico-Assistenziale
La costruzione, all’interno del Policlinico Gemelli, di un percorso clinico-assistenziale per la gestione della donna con un tumore cervicale permette di offrire un processo di cura possibile attraverso un approccio multidisciplinare integrato, che prevede il coinvolgimento di: ginecologo oncologo e ostetrico, radioterapista, radiologo/radiologo interventista/medico nucleare, anatomopatologo, bioeticista, nutrizionista, terapista di palliazione, anestesista e terapia del dolore, psico-oncologo e terapista della riabilitazione, abituati a lavorare in team.
La paziente presa in carico nel percorso clinico-assistenziale verrà trattata da specialisti coordinati tra loro, con protocolli condivisi ed in rispetto degli standard assistenziali più rigorosi.
Intorno a questo percorso, inoltre, il Policlinico sta avviando un progetto in rete per collegare gli specialisti del territorio, a partire dal medico di famiglia, ai colleghi del centro, per garantire le terapie più tempestive, efficaci e continuative.
Come contattarci
Per maggiori informazioni, contattare:
- Tel: 06 3015.5629 (dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 13:30)
- Tel: 06 3015.6134 – 06 3015.7080 (dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00)
- E-mail: sportello.oncologico@policlinicogemelli.it