Schillaci conferma Ruggero De Maria alla presidenza di Alleanza Contro il Cancro

L’Ordinario di Patologia Generale dell’Università Cattolica e vice-direttore scientifico di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS sarà per altri 5 anni alla guida di questa prestigiosa Rete, comprendente 26 IRCCS, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto Nazionale Fisica Nucleare e le Associazioni Pazienti.
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, conferma alla presidenza di Alleanza Contro il Cancro, per il terzo mandato consecutivo, il professor Ruggero De Maria, Vice-Direttore Scientifico di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Ordinario di Patologia Generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma. La decisione del Ministro è maturata "in considerazione dell'alto profilo scientifico e dei risultati fin qui conseguiti nell'ambito dell'associazione medesima, quale principale rete oncologica italiana."
“Sono molto grato al Ministro per la fiducia mostrata nei miei confronti – ha commentato il professor De Maria –. Abbiamo la fortuna di avere in questo momento un ministro tecnico, rettore di una grande università, una persona con grande capacità di visione, che conosce molto bene il mondo della sanità e dell’oncologia. Alleanza Contro il Cancro (ACC) proseguirà con rinnovato entusiasmo a promuovere l'innovazione scientifica e organizzativa a servizio dei pazienti a livello italiano e in Europa”.
“Alleanza Contro il Cancro – ricorda il professor De Maria – è nata 21 anni fa ed è una rete che comprende 26 IRCCS, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto Nazionale Fisica Nucleare e delle istituzioni molto importanti come l’AIMaC, l’associazione dei malati di cancro. Il mio impegno, da quando sono diventato presidente, è stato quello di portare l’innovazione tecnologica al letto del paziente. Impresa non sempre facile perché la sanità in Italia soffre di una carenza cronica di finanziamenti. Noi cerchiamo dunque di ottimizzare i processi per avere un impatto rilevante sulla salute dei pazienti oncologici, senza generare costi troppo elevati. Sulla genomica abbiamo programmi importanti, come GerSom, che coinvolge 4 mila pazienti ed è coordinato da Fondazione Policlinico Gemelli. Obiettivo di questo progetto è fare una mappatura dei pazienti che hanno un rischio di ammalarsi di cancro scritto nel loro DNA; per questo abbiamo messo a punto un pannello a basso costo per studiare tutte le possibili varianti di rischio che predispongono al cancro; in questo modo cerchiamo di capire se un paziente abbia sviluppato un tumore per un rischio genetico; se questo è il caso, andiamo a testare i suoi familiari, in modo tale da individuare quelli a rischio di presentare un tumore e indirizzarli verso percorsi di prevenzione mirati. Questo è molto importante, visto che ancora ad oggi l’80% delle persone a rischio di ammalarsi di tumore per questa predisposizione genetica, non sa di trovarsi in questa condizione. Tra l’altro i tumori legati alla predisposizione genetica insorgono in età più precoce, prima dei 50 anni e sfuggono quindi ai normali screening per il tumore del seno (mammografia) o del colon (ricerca sangue occulto nelle feci e colonscopia). E una diagnosi di tumore in fase tardiva, purtroppo si associa ad una prognosi peggiore. I geni più conosciuti sono i BRCA1/2, ma con questo pannello GerSom ne sequenziamo ben 172, i più importanti per la predisposizione a tumori vari”.
Altri progetti molto importanti che vedranno impegnata ACC nei prossimi anni sono il trial clinico Beyond Rome, che rappresenta la prosecuzione del trial ‘Rome’, in collaborazione con la Fondazione di Medicina Personalizzata presieduta dal professor Paolo Marchetti, per il trattamento dei pazienti con terapie innovative, scelte sulla base del genoma tumorale. Alla rete di ACC è stato inoltre affidato il progetto sulle cellule CAR-T, coordinato dal professor Franco Locatelli, che ha prodotto nuove terapie salvavita. Ma probabilmente l’innovazione più importante riguarderà l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, nel progetto Health Big Data, una piattaforma tecnologica che aggregherà e renderà interoperabili tutti i dati clinici e di ricerca oncologica, cardiologica e neurologica dei 51 IRCCS italiani. “ACC insieme ad altre reti degli IRCCS, ha attivato questo progetto per raccogliere i dati clinici, anche quelli più sofisticati derivanti dalle scienze omiche (genomica, radiomica, trascrittomica, metabolica, ecc) di un gran numero di pazienti per definire, grazie all’intelligenza artificiale, i migliori percorsi per la prevenzione e la cura in campo oncologico. Si tratta di un progetto più a lungo termine – conclude il professor De Maria - che rivoluzionerà il modo di approcciare la medicina in Italia”.
Negli ultimi anni, ACC si è accreditata tra i protagonisti nell'individuazione delle strategie che indirizzeranno la ricerca oncologica europea del futuro. La Rete prende parte a diversi tavoli tecnici (anche con ruoli di coordinamento generale o parziale dei progetti) e alla Cancer Mission della UE che sta riorganizzando l’oncologia europea con l’obiettivo di salvare 3 milioni di vite di cittadini europei entro il 2030.
Maria Rita Montebelli