Indagini radiologiche L’abuso può diventare un rischio
2 Marzo 2015
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La Radiologia è la disciplina medica che più di ogni altra ha vissuto e sta vivendo una continua evoluzione tecnologica. Non esiste patologia che non abbia bisogno di un corretto inquadramento diagnostico mediante esami radiologici.
La necessità di ottenere diagnosi sempre più precoci tali da poter mettere in atto trattamenti mirati e meno invasivi ha determinato un incremento significativo del numero degli esami radiologici eseguiti. Negli ultimi 20 anni, negli USA, si è passati da circa 3 milioni a 63 milioni di esami TAC eseguiti ogni anno.
Questo aumento degli esami radiologici è spesso determinato anche da un “uso inappropriato” di tali indagini, con la possibilità di una crescita del rischio potenziale, seppur basso, di danni indotti dalle radiazioni ionizzanti.
La Società Europea di Radiologia, presieduta dal prof. Lorenzo Bonomo, direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche del Policlinico Gemelli, ha lanciato un piano chiamato “EUROSafe Imaging”, per sensibilizzare a tale problematica i medici ichiedenti esami radiologici, gli operatori dell’area radiologica (medici radiologi, fisici sanitari e tecnici di radiologia) nonché le associazioni dei pazienti. L’ iniziativa è stata presentata in un convegno presso il Gemelli lo scorso febbraio, in cui si è sottolineato il principio della “giustificazione” degli esami radiologici: i vantaggi ed i benefici attesi dai risultati dell’esame radiologico devono superare i potenziali rischi, con particolare attenzione a categorie quali i bambini e le donne in età fertile. Tale principio va applicato in maniera congiunta dal medico curante richiedente e dal medico radiologo, quest’ultimo con l’obbligo di valutare l’opportunità dell’esame richiesto ed eventualmente proporre al paziente una metodica aternativa e meno rischiosa.
L’”ottimizzazione” dell’esame radiologico è un altro principio su cui si basa la radioprotezionistica: l’esecuzione dell’esame con la più bassa dose possibile di radiazioni ionizzanti. Tale risultato richiede collaborazione tra medico radiologo, tecnico radiologo e fisico sanitario. L’ ottimizzazione tecnica degli esami radiologici non può prescindere dalla necessità di utilizzare apparecchiature radiologiche “sicure” ed aggiornate. Gli esami radiologici e di conseguenza le radiazioni ionizzanti “fanno bene” se utilizzati con criterio e con le dovute precauzioni tecniche in quanto consentono diagnosi precoci, scelte terapeutiche ottimali ed efficaci controlli. Per ottenere tale risultato è necessario che l’indagine radiologica richiesta sia giustificata (assolutamente no alle “autoprescrizioni”), condivisa dal medico radiologo ed effettuata utilizzando tecnologie atte ad ottenere risultati diagnostici di elevata qualità con la più bassa dose di radiazioni. In caso di dubbi, è bene quindi far riferimento al medico radiologo che sarà pronto a fornire tutti i chiarimenti, indirizzando il paziente verso la scelta migliore per il suo problema clinico.