Il primo Aortic Team trans-atlantico: summit di specialisti Gemelli e Jefferson University

Si è tenuto qualche giorno fa il primo teleconsulto tra due Aortic Team d’eccezione, quello della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e quello della Jefferson University di Philadelphia, per discutere l’iter terapeutico di un caso molto complesso di dissecazione aortica cronica toraco-addominale in un uomo 72 enne, già trattato in precedenza.
“Il nostro Policlinico – spiega il dottor Giovanni Tinelli, Responsabile del percorso clinico assistenziale dell’aorta di Fondazione Policlinico Gemelli e ricercatore presso il Dipartimento di Scienze cardiovascolari e pneumologiche dell’Università Cattolica - è un ‘Aortic Center’, cioè una struttura ad alto flusso di patologie aortiche, che si è dotata da circa sei mesi di un consolidato percorso clinico assistenziale dedicato appunto a queste patologie. Già da un anno, organizziamo degli incontri multidisciplinari (‘Aortic Team’) ai quali partecipano cardiologi, emodinamisti, cardiochirurghi, radiologi interventisti, cardioanestesisti, per discutere casi particolari. Questo rappresenta un importante volano di ricerca e sviluppo che ci consente di offrire trattamenti personalizzati per il singolo paziente”. Da circa 6 mesi, la ‘conversazione’ tra esperti si è allargata oltreoceano, coinvolgendo la Jefferson University di Philadephia (Usa).

“Con questa struttura – spiega il dottor Tinelli - abbiamo in atto un fitto interscambio di visiting professor e di studenti dei dipartimenti cardiovascolare e di igiene. Io stesso, lo scorso maggio, ho trascorso un periodo a Phildelphia come visiting professor e, visto che anche loro hanno un Aortic Team, abbiamo deciso di organizzare insieme un Aortic Team ‘trans-atlantico’ su Zoom”. Il primo si è tenuto il 1 luglio scorso, ma sono già in programma altri ‘incontri’ a cadenza mensile. In occasione del primo summit, è stato discusso il caso di un paziente italiano di 72 anni con dissezione cronica dell’aorta toracico-addominale a rapida evoluzione del ‘falso lume’ aneurismatico. “Si tratta – spiega Tinelli – di una patologia che pone il paziente ad elevato rischio di rottura dell’aorta, di non facile soluzione, che va affrontato a quattro mani, tra cardiochirurgo e chirurgo cardiovascolare, nel setting della sala ibrida. Il paziente era già stato sottoposto ad un primo step di trattamento con la tecnica TEVAR (Thoracic Endovascular Aortic Repair), cioè al posizionamento di un’endoprotesi, introdotta da un vaso dell’inguine con tecnica mini-invasiva percutanea, per andare a coprire il vero lume a livello dell’aorta toracica discendente. In questo caso particolare abbiamo discusso con i colleghi americani la strategia per il proseguo della copertura aortica viscerale coinvolta dal problema”. L’aorta è l’arteria principale dell’organismo che nutre tutti i nostri tessuti tramite numerose collaterali. In questo settantenne iperteso e fumatore, l’aorta si è dissecata, cioè la sua parete in pratica si è ‘slaminata’ dando luogo alla formazione di un doppio lume e all’assottigliamento della parete stessa, esposta così al rischio di rottura. “In passato – spiega Tinelli - non potevamo far altro che sottoporre questi casi ad un intervento a cielo aperto molto invasivo per sostituire tutta l’aorta discendente con una protesi sintetica. Ma oggi possiamo ricorrere a nuove tecniche ‘endovascolari’ mini-invasive, andando a coprire e a proteggere la parete dell’aorta con una protesi introdotta dall’interno del vaso, che va ad escludere il falso lume aneurismatico dalla corrente circolatoria principale”. Un summit di ‘cervelli’ dunque, uniti da Zoom da una parte all’altra dell’oceano, per risolvere un caso complesso, quello del signor Antonio. E un’opportunità in più per offrire ai pazienti di Fondazione Policlinico Gemelli cure sempre più all’avanguardia e ‘su misura’, facendo viaggiare in rete idee ed expertise, senza spostare il paziente. Un proficuo scambio di pareri, anche a beneficio dei casi complessi della Jefferson’, presentati al professor Massimo Massetti, Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari di Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Ordinario di Chirurgia cardiaca all’Università Cattolica, al professor Yamume Thsomba, Direttore della UOC di Chirurgia Vascolare di Fondazione Policlinico Gemelli e docente di Chirurgia Vascolare presso l’Università Cattolica, campus di Roma e al dottor Tinelli dai corrispettivi esperti americani, il professor Paul Dimuzio, Direttore della Chirurgia Vascolare e il professor Konstadinos Plestis, cardiochirurgo e Direttore dell’Aortic Team della Jefferson.

L’accordo tra l’Università Cattolica e la Jefferson. L’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS insieme alla Thomas Jefferson University (TJU) di Filadelfia nel maggio 2017 hanno siglato un Memorandum di Intesa per sviluppare aree di cooperazione nel campo della formazione e della ricerca in medicina. Obiettivo della collaborazione, che si sta sviluppando concretamente come visto anche sul versante clinico, prevede la realizzazione di un programma che consenta agli studenti del corso di laurea in lingua inglese Medicine & Surgery dell’Università Cattolica di accedere, al termine dei loro studi, sia alla specializzazione europea, che a quella americana, dopo aver trascorso il quarto e il quinto anno del corso di laurea presso la Thomas Jefferson University.
Maria Rita Montebelli