Il digitale in sanità prende forma

Se ne è parlato al Gemelli durante l’evento ‘bridge’ che porterà alla II Edizione degli Stati Generali della Sanità Digitale e delle Terapie Digitali, in programma presso l’Università della Calabria il prossimo novembre e preludio per la redazione di una legge ad hoc, alla quale sta lavorando l’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali.
Un appuntamento destinato a scrivere una pagina importante della storia del Servizio Sanitario Nazionale, quella legata alla piena integrazione del digitale in sanità. Questo, in sintesi, il senso dell’evento bridge degli Stati Generali della Sanità Digitale e delle Terapie Digitali, ospitato in Fondazione Policlinico Gemelli e promosso dall’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali (presente il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Intergruppo, Sen. Ing. Franco Bruno), in collaborazione con i rappresentanti del Ministero della Salute, AGENAS, AIFA, Istituto Superiore di Sanità, Farmindustria, Regioni e mondo accademico e clinico.
L’ evento, di grande rilevanza istituzionale e scientifica, è stato articolato in una sessione plenaria e in tre tavoli di lavoro tematici, che hanno affrontato il tema dei dati e dell’intelligenza artificiale in sanità(coordinato da Alfredo Cesario, Gemelli Digital Medicine & Health Srl – Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS), delle terapie digitali (coordinato dalla Prof.ssa Paola Menghetti, Università di Milano) e del patient journey digitale (coordinato dal Prof. Emanuele Lettieri, Politecnico di Milano).
Una tappa intermedia di un percorso mirato a consolidare una visione nazionale condivisa sul futuro della sanità pubblica nell’era digitale, per la quale è stata ribadita la necessità di garantire un finanziamento stabile e strutturale alla digitalizzazione del sistema sanitario, da realizzare attraverso l’adozione delle soluzioni digitali da parte del SSN e il loro inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Il digitale, anziché allontanare le persone dal medico, può contribuire a creare prossimità assistenziale, a ricomporre il patient journey — troppo spesso frammentato in mille visite ed esami, anche duplicati — e allo stesso tempo garantire sostenibilità ai servizi sanitari regionali.
Le tecnologie ci sono, ma va favorito il dialogo tra i diversi stakeholder del sistema salute per arrivare a raccomandazioni strategiche e proposte operative, insomma a un’implementazione concreta del sistema. La prossima tappa di questo percorso saranno gli Stati Generali della Sanità Digitale e delle Terapie Digitali, in programma il 10 novembre 2025 presso l’Università della Calabria (Unical), il cui nuovo Rettore sarà il Prof. Gianluigi Greco, Ordinario di Informatica e componente dell’Intergruppo.
A seguire, la calendarizzazione della proposta di legge in via di definizione presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e il successivo iter parlamentare.
All’evento ha partecipato da remoto l’On. Simona Loizzo, Presidente dell’Intergruppo, che ha ricordato come l’iter parlamentare sulle terapie digitali sia già in fase avanzata anche grazie a un fondo dedicato per la sperimentazione, concesso dal Ministero del Made in Italy (150 milioni in tre anni). Tra i tanti progetti che stanno prendendo corpo all’interno dell’Intergruppo, c’è quello degli “ospedali virtuali”, che ha già ottenuto l’adesione di tutte le piccole isole (tra cui Pantelleria, Lampedusa, Ponza, Ventotene, Salina). È stato infatti siglato a Lipari un protocollo operativo tra le isole che sperimenteranno per la prima volta l’ospedale virtuale, in derivazione da un progetto già in essere: quello dell’ospedale virtuale di Cosenza per il Sud, di Reggio per il Centro e di Como per il Nord. La Regione Calabria ha messo a disposizione il fondo coesione per l’ospedale virtuale, che si aggiunge a quello attribuito all’Unical dal Ministero della Salute. Tutto dovrà ovviamente passare per AGENAS, protagonista della Missione 6 Salute dedicata alla digitalizzazione.
L’On. Loizzo ha ringraziato Alfredo Cesario e Gemelli Digital Medicine & Health (GDMH) perché, ha sottolineato, “avere questo braccio operativo in un policlinico come il Gemelli, che è tra i primi in Europa anche per capacità assistenziale, significa poter sperimentare in casa dinamiche fondamentali come le terapie digitali e l’ospedale virtuale”.
Daniele Franco, Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha evidenziato come “il tema dei dati sia fondamentale nella gestione della sanità. Abbiamo una domanda crescente di servizi da parte della popolazione, anche per via dell’invecchiamento, ma un’offerta vincolata per motivi finanziari e logistici. Ricercare aumenti di produttività attraverso la digitalizzazione è cruciale in questo momento. Per questo l’attività dell’Intergruppo è molto importante anche come snodo tra l’industria, il Servizio Sanitario e il Governo. Utilizzare al meglio i dati è fondamentale sia a livello del SSN, ma anche all’interno di una singola istituzione come la Fondazione Policlinico Gemelli, che ha un enorme patrimonio di dati costruito nell’arco di vari decenni. E Gemelli Digital Medicine & Health è stato creato per questo.”
Il Prof. Giampaolo Tortora, Presidente del CdA di GDMH e Direttore del Comprehensive Cancer Center, ha ricordato che “l’oncologia è l’avamposto dell’applicazione della medicina di precisione. E un asset fondamentale della medicina di precisione è la medicina digitale, che investe la ricerca e l’innovazione (e noi siamo un IRCCS), la formazione (e noi siamo un’università), la clinica (siamo il primo centro oncologico italiano per numero di pazienti assistiti). Tutto questo non può esprimersi in tutta la sua potenzialità senza uno strumento adeguato per poterlo fare, che è GDMH. La medicina digitale contribuirà allo sviluppo della nostra istituzione, ma anche a quello dell’università e della ricerca. Terapie digitali, digital twins e biomarcatori sono tre capisaldi fondamentali della medicina del futuro.”
Il Prof. Americo Cicchetti, Commissario di AGENAS, ha sottolineato che “AGENAS rappresenta lo snodo come ente attuatore della piattaforma nazionale di telemedicina e della piattaforma nazionale di intelligenza artificiale (IA). Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha inoltre affidato ad AGENAS una parte dello sviluppo dell’FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico) e dell’architettura dell’EDS (Ecosistema Dati Sanitari). La legge prevede che a fine 2026 AGENAS sarà l’Agenzia per la Sanità Digitale e di conseguenza avrà in carico la conduzione della piattaforma di medicina e di IA. Sarà inoltre responsabile per il secondary use dei dati presenti sull’EDS, che hanno un valore per il SSN ma anche per l’indotto industriale. La piattaforma nazionale di telemedicina e le infrastrutture regionali sono state collaudate ad agosto e quindi sono di fatto operative, e dal 1° dicembre andranno live (ma sulla piattaforma di telemedicina ci sono già 560 mila pazienti gestiti). Tutto è stato fatto grazie alla collaborazione tra Ministero della Salute e Regioni con il Dipartimento della Trasformazione Digitale.”
“Per quanto riguarda la piattaforma di IA – ha aggiunto Cicchetti – il 30 settembre è stato firmato l’avvio dei lavori: saranno sviluppati tre casi d’uso che coinvolgeranno le Regioni e 1.500 Medici di Medicina Generale (protagonisti del caso d’uso cronicità) per allenarsi e far allenare il motore di IA in costruzione. Determinante sarà una corretta comunicazione di tutto questo ai cittadini, e AGENAS gestirà la campagna di comunicazione per la piattaforma di telemedicina. Il concetto da trasmettere è che stiamo parlando della nuova medicina, quella non solo di domani ma già di oggi, dove la componente umana, che resta fondamentale, dovrà essere potenziata dall’utilizzo della tecnologia. Sarà cruciale in questo scenario scegliere bene le innovazioni tecnologiche sulle quali investire; c’è bisogno di definire le priorità e di un meccanismo robusto ma snello per valutare le tecnologie. Ad oggi la parte di valutazione dei dispositivi medici è di competenza di AGENAS. A livello europeo ci sono best practice e framework creati per capire come valutare le tecnologie digitali. Noi ci siamo confrontati con queste realtà e abbiamo avviato (P.I. è Americo Cicchetti) dallo scorso anno un progetto europeo, EDIHTA, coordinato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore (coinvolge 9 Paesi europei e 14 partner e ha un budget di 8 milioni di euro), che sta delineando il framework europeo per la valutazione HTA delle tecnologie digitali. Avere la possibilità di essere noi a disegnare il framework che utilizzeremo tra qualche anno è qualcosa di estremamente importante. Determinanti saranno poi le fasi successive. Tutto questo verrà inserito nei LEA o no? Questo andrà ben chiarito nelle pieghe della norma in costruzione per velocizzare i tempi.”
Il Prof. Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha ricordato che “la prima richiesta da fare agli strumenti di sanità digitale sarà quella di semplificare la vita dei medici e di aiutarli a navigare tra una marea di esami come quella prodotta da molti pazienti. Fondamentale è che tutto questo entri nei LEA con un processo diretto e veloce, o resterà un mero esercizio di ricerca. Un ospedale come il nostro ha tutti i requisiti per fare la grande ricerca a livello internazionale e siamo tra i pochi in Italia. Oggi in Italia, su 54 IRCCS, ben 31 sono privati e 23 pubblici, 44 sono monotematici e solo 10, come il nostro, sono politematici. Questa asincronia tra pubblico e privato, rispetto ai grandi policlinici, ha un significato profondo nella gestione di quello che facciamo. E del fatto di essere IRCCS politematico non può non avvantaggiarsene anche GDMH. Riuscire ad avere l’accreditamento come IRCCS politematico non è stato certo facile perché richiede un numero di punti di impact factor (IF) normalizzato estremamente alto su ogni tematica. Pochi giorni fa abbiamo chiuso la rendicontazione 2024, approvata dal Ministero della Salute, e abbiamo totalizzato 10.000 punti di IF normalizzato, corrispondenti a una crescita del +8% rispetto all’anno precedente. In questo momento siamo il secondo IRCCS italiano, dopo il San Raffaele, come punti di IF normalizzato, con una crescita maggiore però rispetto a tutti gli altri IRCCS italiani. La nostra forza è una convergenza assoluta tra IRCCS e Facoltà di Medicina. Ma è corretto il modo in cui vengono valutati gli IRCCS oggi? E in un’ottica di medicina digitale? Secondo noi no, perché non ha senso una valutazione a matrice verticale, quando i pazienti sono tutti comorbili, e andrebbero dunque valutati secondo una matrice orizzontale. Gli stessi DRG sono qualcosa da superare perché non seguono la vita del malato, ma si limitano a dare uno spaccato verticale nel momento del ricovero, che esclude tutto ciò che è successo prima e che succederà dopo. Mentre andrebbe recuperato tutto il patient journey, e in questo il digitale può avere un ruolo determinante.”
“La sanità digitale – ha concluso Alfredo Cesario, Amministratore Delegato di Gemelli Digital Medicine & Health – sta finalmente superando la fase della sperimentazione episodica, per assumere un ruolo strutturale all’interno del sistema salute. Il nostro compito, come Gemelli Digital Medicine & Health, è tradurre l’innovazione in valore clinico e organizzativo, mettendo la tecnologia al servizio dei professionisti e dei pazienti. Solo così potremo parlare di una vera medicina digitale, capace di creare prossimità, continuità e sostenibilità.”
Maria Rita Montebelli
Nella foto da sinistra a destra:
Federico Chinni, Coordinatore Gruppo Strategico Digital & Connected Care, Farmindustria
Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS
Alfredo Cesario, Ceo Gemelli Digital Medicine and Health (GDMH)
Federico Serra, Capo Segreteria Tecnica Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali
Giampaolo Tortora, presidente GDMH, Direttore del Comprehensive Cancer Care, FPG IRCCS
Daniele Franco, Presidente del Cda di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS
Sen. Franco Bruno, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali










