Per i 30 anni del Gemelli il record degli oltre 40 trapianti di fegato nel 2017
Da una attività pioneristica del primo trapianto effettuato nel 1987 al record degli oltre 40 trapianti di fegato nell’ultimo anno: in questi 2 numeri si può racchiudere lo sviluppo e il successo dell’attività del Centro Trapianti di Fegato della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, diretto dal professor Salvatore Agnes, che lo scorso 19 dicembre ha celebrato i suoi 30 anni di vita presso l’Aula Brasca. Per questo importante anniversario sono intervenuti Alessandro Nanni Costa, presidente del Centro Nazionale Trapianti, e Maurizio Valeri, direttore del Centro Regionale Trapianti della Regione Lazio. Presenti il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica, Rocco Bellantone e il Presidente della Fondazione Policlinico A. Gemelli, Giovanni Raimondi.
A promuovere e coordinare e i lavori i professori della Cattolica Salvatore Agnes e Antonio Grieco.
“L’obiettivo di questo incontro - ha esordito il direttore del Centro Trapianti Agnes - è di raccontare l’esperienza dei trapianti in Italia e nel Lazio, ma soprattutto i trenta anni di attività del nostro Centro Trapianti, con tutti i risvolti e gli aspetti umani, clinici, organizzativi, di ricerca anche con le implicazioni etiche e legali e legali connesse alla donazione e al trapianto di organi. Ma vogliamo anche cogliere l’occasione per rendere pubblico e condividere il significativo traguardo dei 40 trapianti di fegato raggiunto e superato nel corso del 2017”. Un risultato importante, ancora più rimarchevole se si considera il numero significativo di pazienti gravi trapiantati di fegato in condizioni di urgenza nazionale o regionale.
Questo lusinghiero risultato è il frutto di una compatta collaborazione interdisciplinare con numerose componenti specialistiche del Policlinico Gemelli, costituite dai trapiantologi dell’Unità di Chirurgia Generale e Trapianti, dagli epatologi, diretti dai professori Antonio Gasbarrini e Antonio Grieco, dagli anestesisti guidati dalla prof.ssa Liliana Sollazzi, dagli intensivisti diretti dal prof. Massimo Antonelli.
Durante il meeting è stato, infatti, più volte sottolineata l’eccellenza delle tante professionalità che insieme sono riuscite a creare nel Gemelli un “modello vincente”, un team multidisciplinare al servizio dei malati “perseguendo incessantemente l’obiettivo - ha detto Il Presidente della Fondazione Raimondi - del meglio della cura per i pazienti”.
Il direttore CNT Nanni Costa ha elogiato il Gemelli per le professionalità che vi operano che creano “un volano” a favore dei trapianti, rivolgendo parole di apprezzamento per il direttore Agnes che “ha dimostrato negli anni costanza e capacità, stile ed efficacia nell’affrontare e risolvere le varie situazioni tra le strutture ospedaliere aderenti alla rete trapiantologica regionale, mantenendo sempre una visione limpida ed onesta dei principi fondamentali. Il trapianto è vita – ha detto - nella condizione più difficile, tra valori etici, rispetto dei principi morali, e delle relazioni con il paziente e la famiglia”.
Il direttore Maurizio Valeri, ha poi illustrato il percorso che ha portato la rete trapiantologica del Lazio a diventare al successo a beneficio dei malati.
Il dottor Alfonso Avolio, chirurgo del Centro Trapianti fegato del Gemelli, ha illustrato in dettaglio i dati sull’evoluzione dei trapianti in questi trenta anni: il consumo delle sacche emazie, i tempi di intervento e di occupazione della sala operatoria, della degenza dei pazienti.
Il professor Agnes ha evidenziato il lungo e impegnativo cammino del Gemelli quando ancora non esistevano schemi di attività predefiniti: “I chirurghi non sono stati gli unici protagonisti di questa storia di successi, c’è un concorso di competenze, paradigma della moderna medicina. 30 anni fa è stata quasi una scommessa perché tutto era nuovo con pochi centri che in Italia sperimentavano la via del trapianto di fegato. Tra entusiasmo e frustrazioni siamo oggi a questo traguardo che è solo l’inizio per affrontare nuove sfide”.
L’attività trapiantologica del Policlinico A. Gemelli
L’attività trapiantologica al Gemelli inizia nel 1970 con i trapianti di rene. Nel 1987 inizia l’attività di Trapianto di Fegato. Oggi l’attività di trapianto di fegato nel Lazio viene coordinata dal Centro di coordinamento regionale trapianti; il centro del Gemelli fa parte del programma trapianti laziali con altri 4 Centri (Umberto I, Tor Vergata, San Camillo, Bambino Gesù). Dal 2014 la Regione Abruzzo ha identificato nel Centro Trapianti di Fegato del Gemelli il proprio Centro per l’attività trapiantologica epatica, cui riferire i pazienti abruzzesi che hanno bisogno di una sostituzione di organo. Dal 2014 la Regione Abruzzo ha identificato nel Centro Trapianti di Fegato del Gemelli il proprio Centro per l’attività trapiantologica epatica, cui riferire i pazienti abruzzesi che hanno bisogno di una sostituzione di organo. |