Una festa per i magnifici 12, i campioni di generosità che hanno superato le 60 donazioni di sangue
Il Gruppo Donatori Sangue “Francesco Olgiati” ODV, nel corso di una cerimonia pubblica nella hall del Policlinico Gemelli, ha conferito la ‘tessera d’oro’ a dodici donatori che hanno tagliato il traguardo della generosità delle 60 donazioni di sangue. Ma Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS purtroppo è tutt’altro che autosufficiente rispetto al consumo di sangue. Questa iniziativa è stata dunque un importante momento di sensibilizzazione nei confronti di questa pratica virtuosa per il personale e i tanti studenti e specializzandi che popolano il campus dell’Università Cattolica. Il Lazio è fanalino di coda in Italia per le donazioni, insieme alla Sardegna. Intervenuti all'evento Rosella Sensi e Marco Liorni.
Il sangue manca. È l’appello che con troppa frequenza viene diramato nella nostra Regione. Ed è un problema grande non solo per quelle persone che rischiano la vita senza una trasfusione (es. a seguito di una grave emorragia), ma anche perché rischia di paralizzare l’attività delle sale operatorie.
Un grande aiuto alla promozione delle donazioni viene dall’Associazione ‘Francesco Olgiati’ ODV, una piccola ma attiva realtà che promuove la cultura della donazione nell’ambito del nostro Policlinico. E per fare cultura intorno alla pratica delle donazioni e premiare i suoi soci benemeriti*, quelli che hanno superato il traguardo delle 60 donazioni di sangue, la Olgiati ha organizzato un incontro nella hall del Gemelli. A moderare l’evento Marco Liorni, un testimonial discreto ma convinto dell’Associazione Olgiati e lui stesso donatore di sangue. Hanno preso parte all’evento il professor Marco Elefanti, direttore generale Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, il professor Antonio Gasbarrini, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia UCSC, il dottor Andrea Cambieri, Direttore Sanitario FPG, la dottoressa Roberta Galluzzi, Direttrice Risorse Umane FPG, e la dottoressa Rosella Sensi, Associazione Franco e Maria Sensi, legata da un rapporto di consolidata collaborazione con l’Olgiati.
“La donazione di sangue – ricorda ildottor Giovanni Bonetti, presidente dell’Associazione Olgiati - è essenziale e insostituibile, perché il sangue non è come una medicina che può essere prodotta industrialmente, ma deve essere donato con un atto di amore e solidarietà verso le persone fragili: chi dona sangue dona vita. Desidero a questo riguardo porgere un sentito ringraziamento al Colonnello Mauro Bruschi, già comandante del 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti della “Brigata Folgore”, di stanza a Bracciano, che ha permesso di stringere con l’Olgiati un patto di solidarietà reciproca, grazie al quale sono arrivate al Policlinico Gemelli centinaia di donazioni di sangue ed emoderivati da parte delle donne e degli uomini del Reggimento, specialmente nel periodo COVID. Il Colonnello Gianluca D’Alessio, attuale comandante de 185° Reggimento, e il Colonnello Mauro Bruschi saranno per questo nominati soci onorari dell’Olgiati.”
Il problema della carenza di sangue riguarda soprattutto le regioni del Centro-Sud Italia, mentre quelle del Nord sono le ‘virtuose’ che colmano i vuoti di tutto il resto d’Italia, rendendola nel complesso autosufficiente. “Il perché di questo fenomeno – spiega Luciana Teofili, Direttore UOC Emotrasfusione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Professore associato di Ematologia dell’Università Cattolica, campus di Roma - va ricercato soprattutto nell’assenza di una cultura della trasfusione. E da noi, questa anomalia è ancora più evidente, perché trovandoci all’interno di un campus universitario dovremmo avere molti donatori giovani e invece questo non si verifica. In alcuni regioni la donazione di sangue è cultura; in Veneto o in Friuli, appena un ragazzo diventa maggiorenne va a donare con i suoi genitori, a loro volta donatori. Nel Lazio invece questa pratica non fa parte della formazione dei nostri ragazzi”.
“Ogni anno – prosegue la professoressa Teofili - al Gemelli vengono trasfuse circa 20 mila unità di emazie concentrate ma noi ne raccogliamo circa la metà; 1.200-1.500 unità le prendiamo da altri centri trasfusionali del Lazio e il resto lo acquistiamo (la ‘spesa’ non riguarda il sangue, ma i costi inerenti ai materiali e al personale che si occupa della sua preparazione) dal Nord, soprattutto da Friuli, Trentino, Lombardia. Ogni anno trasfondiamo anche oltre 6.000 unità di plasma; una grossa quota di queste viene utilizzata dall’ematologia perché siamo centro di riferimento per la porpora trombotica trombocitopenica, che ha come terapia di prima linea lo ‘scambio plasmatico’; il resto è destinato ai programmi di trapianto o alle emergenze che richiedono trasfusioni massive. Ma ricordo che il plasma serve come materia prima anche per la produzione degli emoderivati, soprattutto delle immunoglobuline, farmaci salva-vita per molte persone. Infine da noi vengono effettuate circa 3.500-4.000 trasfusioni di piastrine l’anno. La nostra speranza è di diventare sempre più autosufficienti anche per evitare l’impatto di una carenza di sangue sull’operatività chirurgica e sulla terapia dei pazienti che ne hanno bisogno. Infine è molto importante la costanza nelle donazioni. Spesso le persone vanno a donare sulla spinta dell’emotività, come dopo un terremoto o all’inizio del Covid. Anche questo è sbagliato perché il sangue può essere conservato al massimo per 35- 40 giorni, poi purtroppo va buttato. La donazione dunque dovrebbe essere vista come un’attività continuativa, da fare con regolarità un paio di volte l’anno”.
“Il mio ringraziamento va a tutti coloro che in questi anni hanno contribuito al raggiungimento del nostro obiettivo di divulgazione della pratica della donazione di sangue e del raggiungimento della autosufficienza trasfusionale della Regione Lazio e del Policlinico Agostino Gemelli – conclude il professor Raffaele Tartaglione, Responsabile sanitario dell’Associazione Olgiati -. In tanti ci hanno aiutato, Enti e soprattutto singoli donatori. E mi fa particolarmente piacere ricordare l'aiuto che ci ha dato l'Associazione ‘Franco e Maria Sensi’ che tra il 2005 e il 2010 ci ha permesso di realizzare 5 edizioni della manifestazione "Insieme alla Roma per donare la Vita" nel corso delle quali la A.S. Roma ha chiamato a raccolta i suoi tifosi e non solo. A queste iniziative hanno partecipato tutti i centri trasfusionali di Roma, che si sono riuniti allo Stadio Olimpico in occasione di allenamenti della squadra di cui era Presidente il Dottor Franco Sensi e, in seguito, sua figlia, la dottoressa Rosella Sensi. In queste 5 edizioni sono state raccolte circa 3.500 sacche di sangue, che sono state distribuite fra tutti i Centri Trasfusionali di Roma”.
Chi può donare. Per donare bisogna essere maggiorenni, pesare più di 50 chili, essere in buona salute (per l’assunzione di farmaci bisogna parlare col medico; non può donare ad esempio chi è in terapia con beta-bloccanti). Ragazzi e uomini possono donare fino a 4 volte l’anno, ma più di frequente se si dona solo plasma o piastrine. Non occorre essere digiuni (si può fare una colazione leggera senza latte e latticini). Oltre a fare una cosa buona per gli altri, la donazione è un’occasione per fare un piccolo checkup gratuito perché in quest’occasione vengono fatti esami del sangue (es. esami per HIV, sifilide, HCV e HBV, emocromo e alcuni esami ematochimici), viene misurata la pressione e la frequenza cardiaca.
Come funziona la donazione. Al suo arrivo, il donatore compila un questionario che esplora il suo stato di salute, fa un colloquio con il medico e viene sottoposto ad una breve visita. Se è tutto a posto viene dato l’ok alla donazione (una donazione di sangue intero di circa 450 ml di sangue dura circa 10-15 minuti), al termine della quale gli viene offerta una piccola colazione. Da qualche tempo è in atto un bell’accordo con i Musei Vaticani che offrono ai nostri donatori un biglietto salta-fila a 4 euro.
Quando e dove donare al Gemelli. Per donare, ci si può recare al Centro Donatori di FPG, al Servizio di Emotrasfusione (piano -1), presentando un documento d’identità (Carta d’identità, passaporto, patente, ecc.) e il codice fiscale. È possibile raggiungere il centro donatori con il bus navetta; per chi arriva con la propria auto, il giorno della donazione è possibile parcheggiare gratuitamente al Parcheggio P5, di fronte all’accesso esterno del Centro Donatori. Si può donare dal lunedì al sabato dalle 8,00 alle 12,00 e i giorni festivi dalle 8,00 alle 11,00.
Per informazioni: 06-3015 7262; donatoriolgiati@policlinicogemelli.it, www.donatoriolgiati.org, sitotest.policlinicogemelli.it
*Questi i soci Olgiati che hanno ricevuto la ‘tessera d’oro’ dell’associazione in occasione dell’evento del 14 dicembre: Davide Savini, Valerio Pellegrini, Patrizio Onofri Patrizio, Natalino Salvatore Casu, Massimo Pezzotti, Andrea Moretti, Fabrizio Casandra, Marco Durastanti, Paolo Marini, Massimo Dentale, Paola Valori, Fabio De Cesare.
Maria Rita Montebelli