Palliative Care and Assistance Continuity Center
L'Unità Operativa Semplice di Area Cure Palliative e Centrale di Continuità Assistenziale (CCA), il cui responsabile è il dott. Christian Barillaro, afferisce al Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento, Neurologiche, Ortopediche e della Testa-Collo il cui Direttore è il Prof. Roberto Bernabei.
Le Cure Palliative sono la cura attiva e globale prestata al paziente quando la malattia non risponde più alle terapie aventi come scopo la guarigione. Il controllo del dolore e degli altri sintomi, dei problemi psicologici, e spirituali assume importanza primaria.
Le Cure Palliative hanno carattere interdisciplinare e coinvolgono il paziente, la sua famiglia e la comunità in generale. Il loro scopo non è quello di accelerare o differire la morte, ma quello di preservare la migliore qualità della vita possibile fino alla fine.
Cure Palliative in Ospedale
Anche in ospedale deve essere garantito l'approccio palliativo per tutti i malati durante l'intero percorso di cura, in funzione dei bisogni. Le cure palliative sono rivolte a pazienti di qualunque età e non sono prerogativa della fase terminale della malattia. Possono infatti affiancarsi alle cure attive fin dalle fasi precoci della malattia cronico-degenerativa, controllare i sintomi durante le diverse traiettorie della malattia, prevenendo o attenuando gli effetti del declino funzionale. Per soddisfare i bisogni dei malati e delle famiglie è necessario garantire il passaggio graduale dalle cure attive alle cure palliative, attraverso la condivisone degli obiettivi di cura, evitando così i rischi di una dolorosa percezione di abbandono.
La Consulenza di Cure Palliative in Ospedale
La consulenza è finalizzata a facilitare la presa in carico, la programmazione del percorso di cure palliative ed eventuale trattamento di tutti i sintomi correlati alla malattia e valutare i bisogni psicologici-relazionali e il livello di consapevolezza del paziente e dei familiari rispetto alla prognosi, alla malattia e alla opportunità di rendere più consapevole il paziente della prognosi.
La Consulenza di Cure Palliative viene attivata in funzione dell'aumento della complessità dei bisogni dei pazienti in cui sia richiesto l’attivazione della Rete Locale di Cure palliative con la presa in carico presso l'Unità di Cure Palliative domiciliari (UCP) e il ricovero in Hospice.
Dimissione di pazienti in continuità assistenziale attraverso la Centrale di Continuità Assistenziale (CCA)
Dalla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli alle strutture del territorio.
L’acuzie, il ricovero ospedaliero e l’evoluzione prognostica attesa, richiedono, in molti casi, al momento della dimissione dai vari reparti, il successivo ricorso a una struttura territoriale come l’applicazione di percorsi assistenziali condivisi.
La puntuale e precoce identificazione del malato e la valutazione multidimensionale dei suoi bisogni sono momenti cruciali per poter offrire il migliore percorso terapeutico assistenziale, il più possibile allineato alle condizioni del malato e della sua famiglia.
Il periodo di presa in carico dei malati presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli (FPG) è variabile in funzione della natura della patologia acuta e dipende dalla complessità del paziente affetto da patologia cronica.
Gli operatori dei reparti di degenza della FPG, al momento della dimissione, una volta conclusa la fase acuta del ricovero, nel caso in cui fosse necessario il prolungamento dell'attività assistenziale, possono predisporre delle cure in luoghi appropriati.
Definizione Centrale di Continuità Assistenziale (CCA)
La CCA è il servizio che, individuati i bisogni e le necessità del paziente fragile in dimissione, se ne fa carico, creando percorsi condivisi con il territorio per garantire un’assistenza continuativa da un livello di cura (Ospedale) ad un altro (Territorio).
Operatività specifica della CCA ella funzione di garante della continuità di cura.
La CCA viene attivata dai reparti di degenza della FPG per assicurare, ove se ne ravveda la necessità, la continuità delle cure, evitando, dopo la dimissione, il gran senso di abbandono proprio nella fase più delicata di tutta la storia della malattia, avendo attenzione anche ai bisogni emozionali e logistici dei familiari.
La valutazione del paziente in dimissione, effettuata dalla CCA e condivisa con i medici del reparto di degenza, consentirà di fornire ai familiari le appropriate informazioni circa lo stato di malattia, le finalità delle cure successive, gli obiettivi raggiungibili circa il controllo dei sintomi, l’ottenimento della miglior qualità di vita possibile in relazione all’evoluzione della malattia.
La pianificazione del percorso di assistenza nel territorio sarà così centrata sul paziente e la sua famiglia, avvalendosi anche della preziosa collaborazione del MMG.
Cosa fa la CCA
La CCA si rivolge al paziente “fragile” con bisogni complessi, al paziente affetto da patologia neoplastica in fase avanzata e al paziente affetto da patologia cronico-degenerativa in fase avanzata che, in dimissione, necessita della presa in carico da parte dei Servizi territoriali di assistenza sanitaria e/o di uno dei livelli assistenziali (domiciliare o residenziale) della Rete Locale di Cure Palliative.
Grazie alle competenze specifiche degli operatori della CCA, si potrà offrire la possibilità di garantire la continuità delle cure per i pazienti “fragili” con bisogni complessi, assicurando
- La pianificazione degli interventi del processo di dimissione, aspetto centrale della funzione della CCA, in quanto identifica i bisogni del paziente e il luogo dove egli potrà proseguire il processo di cura, valutandone anche le necessità future;
- L’individuazione delle strutture della rete ospedale-territorio deputate a tale scopo, pianificando l’eventuale trasferimento del paziente stesso presso di esse.