Giornata mondiale contro il Cancro: l’impegno del Gemelli per colmare il divario delle cure
Intervista al professor Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer Center del Gemelli: l’offerta di cura, i nuovi strumenti di diagnosi, le promesse della ricerca
Gemelli: l’offerta di cura, i nuovi strumenti di diagnosi, le promesse della ricerca
“E adesso cosa faccio?” è la domanda angosciante che molti si fanno davanti ad una diagnosi di tumore. Si cercano risposte su Google, ma spesso non è facile individuare le persone giuste alle quali rivolgersi e i tempi d’attesa per una visita o per il trattamento possono essere lunghi. Anche i messaggi di prevenzione stentano a farsi largo tra la gente, con il risultato che troppo spesso anche gli screening offerti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) (per tumore del colon, della mammella e della cervice uterina) vanno deserti. È dalla constatazione di queste problematiche, trasversali a tanti Paesi, che nasce lo slogan della Giornata mondiale contro il Cancro, scelto per il triennio 2022-2024: “Close the care gap”, un claim che è soprattutto un’esortazione a superare tutti questi problemi, che esprimono un grave e drammatico disagio e sono frutto di informazioni e di offerte di cura insufficienti, invitando ad affrontarli e a risolverli. Ed è necessario dunque che ognuno faccia la sua parte per migliorare l’offerta di diagnosi precoce e di cure tempestive per il cancro. In vista della Giornata Mondiale contro il Cancro, che si celebra il 4 febbraio 2023, abbiamo chiesto al professor Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer Center di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli e Ordinario di Oncologia Medica all’Università Cattolica del Sacro Cuore, di parlarci dell’offerta del Gemelli e di come ci si sta muovendo nella direzione di ‘colmare’ questo divario nell’offerta di assistenza ai pazienti.
Quali sono gli strumenti fondamentali per affrontare il trattamento del tumore oggi?
È molto importante che il paziente venga preso in carico da un gruppo multidisciplinare, che sia in grado di offrirgli la cura più adatta per lui, in un’ottica di medicina di precisione; e altrettanto importante è che il paziente trovi un percorso clinico-assistenziale ben strutturato. Perché in assenza di questo, al di là dell’autorevole parere scientifico del gruppo multidisciplinare, questo potrebbe non concretizzarsi tempestivamente nei diversi segmenti che concorrono alla cura del paziente. Al Gemelli abbiamo dedicato tempo ed energie a tutti i livelli, scientifici ed organizzativi, per offrire una vera presa in carico dei pazienti oncologici. Quindi ricerca, scienza e organizzazione è la ricetta e l’offerta dell’oncologia del Gemelli per il terzo millennio.
Quali avanzamenti diagnostici ci sono stati negli ultimi anni?
In questo contesto così importante di scienza e organizzazione si è inserito più di recente anche il Molecular Tumor Board (MTB) che traduce in un’offerta terapeutica potenziale tutte le conoscenze molecolari più sofisticate e avanzate che oggi possiamo acquisite attraverso le tecnologie di avanguardia delle quali disponiamo, come la Profilazione Genomica Oncologica FPG500, che qui al Gemelli effettuiamo su tessuto tumorale, analizzando circa 500 geni.
E quali sono dunque le ricadute terapeutiche della nuova diagnostica?
Per alcune alterazioni genomiche molecolari, ormai entrate nella routine diagnostica, offriamo trattamenti con farmaci a bersaglio molecolare già approvati. Ma accanto a queste, ci sono altre alterazioni che emergono da queste analisi genomiche di ultima generazione, per le quali non è stato ancora registrata una terapia; ma noi, attraverso sperimentazioni cliniche interne o nel contesto di una rete che stiamo costruendo con altri grandi centri, possiamo indirizzare questi pazienti verso gli studi sperimentali in corso, relativi alla loro specifica alterazione genomica.
Un campo che è allo spartiacque tra la ricerca e l’offerta di cura. Qual è l’offerta del Gemelli a questo proposito?
Abbiamo decine di studi clinici in corso nel nostro Cancer Center, anche grazie anche alla presenza di una struttura dedicata agli studi di fase 1 che ci abilita a fare queste sperimentazioni. E anche questo ci caratterizza come importante centro di ricerca.
E rispetto all’offerta assistenziale, come si colloca il Gemelli nel panorama italiano?
Siamo ai vertici e tra i primissimi centri in Italia anche sul versante di assistenza, con i circa 50 mila pazienti assistiti ogni anno dal nostro Comprehensive Cancer Center. Ci collochiamo ai primi posti in Italia per il trattamento dei i tumori ginecologici e dell’apparato digerente, ma anche per quelli di mammella e polmone. Facciamo inoltre parte della rete per i tumori rari. Qui al Gemelli siamo in grado di offrire ai pazienti davvero tutte le terapie al momento disponibili, da quelle ‘classiche’, alle più innovative, quali i farmaci a bersaglio molecolare e l’immunoterapia, a quelle ancora sperimentali.
Qual è la vision del Gemelli rispetto all’oncologia dei prossimi anni?
È quella di presidiare sempre più tutti gli ambiti della diagnostica e della terapia, seguendo la traiettoria delle ricerche più avanzate in termini di diagnosi e terapia di precisione. In ambito diagnostico questo si concretizza dall’estremamente piccolo delle diagnosi molecolari Next Generation Sequencing (NGS), al macroscopico tendente all’infinito dei big data, da interpretare con gli strumenti dell’intelligenza artificiale. La nostra vision, che è poi anche il nostro sogno, è di mettere sempre più in comunicazione tutte le competenze, di farle dialogare tra loro, per rafforzare il gioco di squadra all’interno della nostra istituzione. Un’interdisciplinarietà quella che investe l’oncologia, che diventa sempre più estesa e si allarga a figure inedite come quelle impegnate nelle nuove scienze, dalla radiomica, all’IA, passando per tutte le scienze ‘omiche’. E questo ha un valore non solo nella presa in carico del paziente, ma anche nella formazione di nuovi medici. Le simulazioni in realtà virtuale e aumentata servono anche a offrire una formazione innovativa.
Tornando all’offerta terapeutica per i pazienti, quali sono gli attuali trend nella ricerca farmacologica in oncologia?
Stiamo assistendo ad un aumento del numero dei bersagli tumorali che possiamo colpire con farmaci specifici (i cosiddetti bersagli druggable). Dopo una fase di rallentamento nell’offerta di nuove molecole, caratterizzato da tanti ‘me too’, dall’analisi genomica e proteomica stanno finalmente emergendo nuovi farmaci altamente innovativi. Anche nel campo dell’immunoterapia si intravvedono grandi novità che viaggiano su direttrici nuove; dunque non più solo check point inhibitors (che mantengono la loro grande validità), ma anche nuovi farmaci e anticorpi che lavorano simultaneamente su più fronti; si tratta di agenti ‘multifunzionali’ in grado di bloccare le molecole che interferiscono con la risposta immunitaria, di potenziarla e di lavorare anche insieme a vaccini. Insomma in futuro le diverse aree dell’immunoterapia verranno fatte convergere insieme, integrandole tra loro. All’orizzonte c’è anche tutta una nuova generazione di radiofarmaci a target, guidati dai nuovi bersagli molecolari, molti dei quali saranno sperimentati anche qui al Gemelli. La classica area della companion diagnostics, cioè lo sviluppo parallelo della diagnostica che individua i bersagli e della terapia che li colpisce, verrà reinterpretata con strumenti terapeutici che attingono alle modalità più varie, chimiche, radioattive, immunologiche.
World Cancer Day è un’iniziativa di Union for International Cancer Control (UICC), nata nel 2000, che si tiene ogni anno il 4 febbraio con l’obiettivo di fare awareness, migliorare le conoscenze, chiedere azioni concrete ai Governi dei vari Paesi e di lavorare tutti insieme per far sì che il cancro sia sempre più prevenibile e curabile. Un invito dunque a fronteggiare tutti uniti una delle più grandi sfide della storia, il cancro. E lo slogan del triennio 2022-2024, ‘Close the care gap’, è l’auspicio che il progresso delle cure arrivi proprio a tutti quelli che ne hanno bisogno, per realizzare il sogno di un mondo libero dal cancro.
Maria Rita Montebelli