Day hospital post-Covid, impatto Coronavirus: al Gemelli controlli multidisciplinari
Una volta guariti da Covid-19 cosa succede ai pazienti e in che modo il virus ha avuto un impatto sul loro organismo? Proprio per assicurare le giuste risposte e un monitoraggio multidisciplinare ai guariti è partito a Roma presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS un servizio inedito: il Day hospital post-Covid. A spiegare le caratteristiche e gli obiettivi di questa innovativa struttura è Francesco Landi, direttore UOC di Riabilitazione e Medicina Fisica del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, docente di Medicina interna e geriatria all'Università Cattolica e fra i responsabili del nuovo Day hospital post-Covid. “Si tratta di un servizio – ha spiegato Landi – che, come si può intuire, è dedicato ai pazienti che sono stati purtroppo colpiti dal virus. Il progetto è nato perché abbiamo subito compreso, durante la fase acuta dell'emergenza, ma anche da quello che è emerso dalla letteratura, che il virus colpisce primariamente l'apparato respiratorio ma anche altri organi. La situazione infiammatoria generalizzata che si origina con l'infezione non risparmia infatti nemmeno l'occhio e la mucosa olfattiva. Non a caso due sintomi tipici sono proprio la perdita della capacità del gusto e dell'olfatto. Dobbiamo capire allora cosa accade – ha proseguito Landi - e per questo il paziente è sottoposto a diversi consulti con specialisti quali l'infettivologo, lo pneumologo, l'internista, il geriatra, il reumatologo, il gastroenterologo, l'oculista, l'otorino, lo psichiatra e il neurologo. Una lista davvero lunga ma questi controlli consentono di avere una visione omnicomprensiva dello stato di salute del soggetto”. Parliamo di un servizio clinico che contribuirà anche alla ricerca su questa nuova malattia e che, ad oggi, ha coinvolto già numerosi pazienti guariti da Covid e seguiti nelle strutture del Gemelli o in isolamento a casa.
A CHI SI RIVOLGE IL SERVIZIO
Il nuovo Day hospital post-Covid si rivolge, come detto, ai pazienti guariti con doppio tampone negativo da almeno 15 giorni, che vengono chiamati per una serie di accessi.“Nel primo – ha precisato Landi - ogni soggetto ripete il tampone e fa una serie di visite specialistiche: dall'otorino all'infettivologo, viene sottoposto ad un elettrocardiogramma e ad esami ematici allargati per valutare le condizioni di fegato e reni. Dopo due giorni segue una visita pneumologica, l'emogas analisi e la spirometria per valutare la funzione dei polmoni, con una visita otorinolaringoiatrica per esaminare gusto e olfatto, una gastroenterologia e una oculistica. Fra gli esami si esegue anche una capillaroscopia per valutare la salute vascolare". Al terzo accesso "c'è poi la valutazione angiologica, psichiatrica e neurologica: alcuni pazienti guariti sperimentano infatti una sorta di disordine da stress post-traumatico e non dobbiamo sottovalutare l'impatto psicologico della permanenza in ospedale o a casa in isolamento. C'è poi anche una valutazione dello stato nutrizionale: abbiamo rilevato infatti – ha aggiunto Landi - che spesso la vitamina D è molto bassa in questi soggetti. Seguono una visita internistica e una geriatrica, con le indicazioni finali per il paziente che, in caso di compromissioni polmonari, sarà sottoposto anche a Tac del torace". Ma come hanno reagito i primi assistiti coinvolti in questo nuovo servizio? "Molto bene – ha commentato Landi -: da noi infatti possono avere una risposta multidisciplinare e non vengono lasciati soli dopo la guarigione. Un elemento importantissimo – ha concluso - per un reale ritorno alla vita dopo la malattia".