Aperitivo con la ricerca, l’iniziativa del Gemelli per la Notte Europea dei Ricercatori
I giovani medici e scienziati del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS hanno incontrato alcuni donatori, invitati appositamente per l’occasione. “Ogni piccolo contributo è un dono, le scoperte scientifiche sono un passo avanti verso cure più efficaci per ciascuno di noi”.
Intelligenza artificiale, oncologia, malattie rare pediatriche e COVID-19 sono i temi su cui si sono confrontati i giovani ricercatori del Policlinico Gemelli, che lo scorso venerdì hanno incontrato alcuni dei donatori che sostengono le attività di ricerca sanitaria del Policlinico. L’occasione è stata la Notte europea dei ricercatori, l’iniziativa della Commissione Europea che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i Paesi europei per avvicinare i cittadini al mondo della ricerca.
“Grazie ai nostri donatori per la loro preziosa presenza e vicinanza – hanno detto i medici e scienziati del Policlinico Gemelli Salvatore Annunziata, Chiara Leoni, Domenico Grieco e Camilla Nero. - Ogni piccolo contributo è un dono, perché le scoperte scientifiche sono un importante passo avanti verso una cura sempre più efficace per ciascuna persona”.
I ricercatori hanno dialogato con i donatori presenti, ascoltato e risposto alle loro domande per spiegare il proprio lavoro di scienziati e avvicinarli a un mondo che è parte fondamentale della società moderna.
Cosa significa essere un ricercatore? Per la ginecologa oncologa Camilla Nero “significa essere persone che lavorano con passione e che passano molto più per l’errore che per il successo. In altre parole, significa sapere essere resilienti”.
“Al Gemelli – prosegue Domenico Grieco, 33 anni, anestesista e rianimatore - abbiamo scoperto che l’uso del casco in terapie intensiva riduce la probabilità che il paziente con COVID-19 venga intubato”.
La più grande soddisfazione per un ricercatore è “collaborare con persone con cui condividi tanto e sapere che la tua idea aiuta la comunità scientifica e i pazienti” ha sostenuto Salvatore Annunziata, medico nucleare che si occupa di analisi avanzata e nuovi radiofarmaci in PET e Medicina Nucleare.
“Le donazioni sono il contributo che permette di realizzare nuove scoperte scientifiche che hanno un impatto sulla cura di patologie, in particolare in un campo come quello delle malattie genetiche rare” – ha detto la pediatra e genetista Chiara Leoni.
“Grazie per avere reso accessibile il mondo della ricerca – ha concluso Monica, Project manager e sostenitrice regolare del Gemelli -. C’è ancora tanto da fare, ma con il contributo di tutti ce la possiamo fare”.