Una strana colecistectomia eseguita al Gemelli finisce in rete e diventa “video del mese”
Negli ultimi anni, le più prestigiose riviste internazionali di medicina hanno consolidato la tendenza a pubblicare - in associazione ai tradizionali articoli - anche video scientifici: si tratta di brevi filmati esplicativi di trattamenti, di procedure, di interventi chirurgici ed endoscopici.
I motivi sono divulgativi, didattici e di confronto con gli altri specialisti. Ed è così che un’operazione, eseguita in una sala operatoria di un qualsiasi ospedale del mondo, può “finire in rete” ed essere visibile su qualsiasi PC collegato a Internet.
E’ quanto è successo con un intervento molto particolare, eseguito al Policlinico Gemelli, filmato e pubblicato nella sezione “video of the month” della prestigiosa rivista American Journal of Gastroenterology (rif. 2015; 101: 1263, IF = 10.755).
Il filmato è relativo all’operazione con la quale è stata eseguita l’asportazione della colecisti (colecistectomia) per via laparoscopica, vale a dire con l’uso di fibre ottiche collegate ad un monitor e di fini strumenti chirurgici con cui l’operatore lavora attraverso piccole incisioni sulla parete addominale. La colecistectomia à stata eseguita in una paziente con colecisti localizzata a sinistra (un’anomalia anatomica molto rara), ossia adesa al lobo sinistro del fegato e non al destro, come di norma, e con associata sinistro-posizione del peduncolo epatico ed anomalia anatomica degli elementi del peduncolo stesso.
L’intervento è stato eseguito dal prof. Gennaro Clemente, responsabile dell’UOS di Chirurgia Biliare Laparoscopica, afferente alla Chirurgia Epatobiliare (direttore: prof. Felice Giuliante), coadiuvato dai dottori Agostino De Rose, Nicola Silvestrini ed Elena Panettieri (l’immagine ritrae l’equipe al completo).
Caratteristiche molto particolari di questo intervento e della malformazione che si è palesata in corso d’opera sono state l’assenza di una diagnosi pre-operatoria (non viene infatti diagnosticata dall’ecografia, rappresentando quindi una vera e propria “sorpresa” per il chirurgo); la frequente associazione con altre anomalie anatomiche biliari e vascolari, purtroppo spesso responsabili dell’elevata incidenza di lesioni iatrogene. La paziente è stata dimessa precocemente in ottime condizioni.