Storie di Vita: dall’Albania al Gemelli per ritrovare una vita “normale”

La storia di Ervis e Zhulieta è quella di una giovane coppia di sposi con un’età sotto i 40 anni che vive serenamente la loro vita familiare a Durazzo in Albania.
Ervis, svolge il lavoro di economista presso una banca, la moglie ha studiato ben 5 lingue che parla fluentemente, lavora come insegnante d’inglese presso una scuola. La loro vita scorre nella normalità, tra affanni quotidiani e il desiderio di allargare presto la famiglia.
È il 2020 ed Ervis non sa che da lì a pochi giorni la loro vita prenderà una strada verso un infausto verdetto che cambierà il loro destino.
Un giorno Ervis si sveglia con la febbre alta, ha brividi, fa fatica a respirare, anche per lui come per centinaia di migliaia di persone in quel periodo la diagnosi è certa: Covid. Ma dietro alla paura di una malattia sconosciuta, che da lì a poco avrebbe dominato le cronache dei giornali di tutto il mondo, si nasconde per lui una diagnosi peggiore che stravolgerà completamente la quotidianità di questa giovane coppia.
Nella sfortuna, la prima fortuna di un incontro, uno tra i tanti che Ervis riconoscerà come un segno divino.
L’infermiere che viene a curarlo a domicilio e gli fa il tampone, capisce che oltre al Covid c’è dell’altro, sospetta infatti che Ervis abbia qualche altra malattia. Subito le analisi confermano il dubbio: Ervis è affetto da leucemia mieloide acuta.
Comincia il calvario, Ervis prima si fa trasferire al reparto ematologia di Tirana, ma parlando con i medici si rende conto che lì non ci sono le condizioni migliori per poterlo assistere, l’ematologa gli suggerisce quindi di trasferirsi o in Italia o in Turchia dove ci sono realtà cliniche all’avanguardia.
Ervis, non ha dubbi a quale Paese affidarsi: l’Italia! Come la sua generazione degli anni ’90 cresciuta con la tv italiana, conosce qualche parola e sua moglie, che invece ha studiato e parla italiano, potrà aiutarlo durante il suo lungo percorso di cura.
Da questa decisione alla scelta di curarsi al Policlinico Gemelli il passo è breve. Fortemente consigliato dai medici albanesi, Ervis, nel gennaio 2021 dopo una visita con un medico, viene immediatamente ricoverato al Reparto di Ematologia dell’ospedale. Inizia il ciclo di chemioterapia che durerà circa 7 mesi prima di arrivare alla decisione di un trapianto allogenico, ovvero la donazione delle cellule staminali da parte di un donatore compatibile. In questo caso Ervis è fortunato, il fratello che lo ha accompagnato nella prima fase di questo viaggio, è l’unico familiare compatibile.
Solo dopo 40 giorni Ervis saprà dai medici che il trapianto è riuscito. Ervis sta per uscire dall’ospedale ma si presenta un altro problema, per continuare le cure deve rimanere a vivere nelle vicinanze del Gemelli e deve assolutamente ricongiungersi con sua moglie che per motivi di visto è rimasta tutti questi mesi in Albania.
Ed ecco il secondo incontro fortunato, anzi più di uno. Ervis conosce le dottoresse del Servizio Sociale del Gemelli che capiscono subito la particolare situazione in cui adesso si trova a vivere il giovane con la moglie, costretti entrambi ad abbandonare i lavori senza nessun sussidio per continuare le cure in Italia.
Le dottoresse si occupano subito di aiutarlo nelle pratiche burocratiche per ottenere il permesso di soggiorno per lui e sua moglie, per fare richiesta all’INPS dell’invalidità e infine, insieme ad una associazione di volontariato del Gemelli, per trovargli un alloggio vicino all’ospedale prima gratuitamente e poi con tariffe agevolate.
“Al Gemelli mi sono trovato benissimo - ci racconta Ervis - ho incontrato persone meravigliose: dai dottori, agli infermieri fino alle assistenti sociali che oltre ad offrirmi le migliori cure mi hanno trattato sempre con rispetto e delicatezza. Non mi sono mai sentito solo, nonostante fossi lontano dagli affetti. Non pensavo che in Italia potessi trovare un’accoglienza così. Mi sono sentito anch’io un italiano. Ho ricevuto tante attenzioni che mi hanno fatto sentire meglio non solo fisicamente ma anche moralmente”.
Ervis continua la sua battaglia, dal gennaio 2021 non è più tornato in Albania, ma oggi grazie alle cure del Gemelli ha almeno la speranza di farlo presto.