Più di una madre e un padre su dieci provano disagio psicologico nell’approccio alla gravidanza
Esiste un disagio significativo nell’approccio alla maternità e alla paternità quantificabile nel 14% delle madri e nel 13% dei padri, ma si raggiunge il 40-50% se si considerano le forme più lievi. Questi dati, che troppo spesso si trasformano in dolorosi e a volte tragici fatti di cronaca, vengono evidenziati nei dati preliminari di una recente ricerca sulla psicopatologia in madri e padri in gravidanza condotta presso l’UOC di Psichiatria della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli. Il lavoro è stato coordinato dal prof. Lucio Rinaldi, aggregato di Psichiatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
“Il disagio si trasferisce nei neonati e nei bambini, figli di queste coppie in difficoltà - spiega il prof. Rinaldi - con conosciute e gravi ripercussioni emotive che dureranno tutta la vita o a volte con vere e proprie esperienze di trascuratezza, abuso psicologico e/o fisico. È importante - evidenzia lo psichiatra del Gemelli - sviluppare una cultura sul sostegno alla genitorialità e sugli interventi precoci di prevenzione del disagio in una società che sembra poco attenta. La finalità è quella di non arrivare alle forme eclatanti del disagio di madri, padri e figli, quelle che fanno notizia, quelle che purtroppo periodicamente, anche di recente, si sentono e si leggono sui quotidiani: mamme o padri che dimenticano i bambini nell’auto, mamme o padri che lasciano o gettano il neonato nei cassonetti, infanticidi; tutti questi drammatici ed eclatanti episodi spingono a interrogarsi e a immaginare di intervenire su più fronti e in più momenti con opportunità di accoglienza, ascolto e aiuto”.
Da queste premesse è nato il corso “L’approccio multidisciplinare alla maternità ed alla psicopatologia perinatale”, ideato e promosso da Lucio Rinaldi, coordinato dalla prof.ssa Sara De Carolis, aggregato di Ginecologia e Ostetrica all’Università Cattolica.
All’inaugurazione del corso, rivolto a psichiatri, psicologi, ostetriche, ginecologi e infermieri, il 22 giugno scorso, introdotti dal Direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Enrico Zampedri, sono intervenuti Marina Mattei, responsabile archeologico dei musei Capitolini, Massimo Ammaniti, Ordinario di Psicopatologia dello Sviluppo, Filippo Maria Ferro, Ordinario di Psichiatria, insieme con una nutrita la rappresentanza di docenti e medici della Cattolica e del Gemelli: Giovanni Scambia, direttore del Polo Scienze della salute della Donna e del Bambino, Giovanni Vento, Dirigente Medico UOC di Neonatologia, Luigi Janiri, direttore UOC di Psichiatria, Marco De Santis, responsabile del Day hospital ostetrico e del Telefono Rosso, Antonio Lanzone, Professore Ordinario di Ostetricia e ginecologia della Università Cattolica - Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli. I?lavori sono stati coordinati dallo psichiatra Pietro Bria.
Per sviluppare sempre maggiore comprensione del disagio emotivo presente nell’esperienza della nascita e nella costruzione dell’identità di madre e di padre, il Gemelli ha sviluppato il “Percorso nascita”, un viaggio nelle diverse aree dell’ostetricia, della neonatologia e della pediatria che comprende e integra l'attività di intervento psicologico e psichiatrico con l'attività ambulatoriale e i colloqui individuali con le gestanti al fine di accompagnarle fino all'inserimento, se opportuno, nei gruppi di terapia; un approfondimento dell’attività dell’UOC di Psichiatria con la psicoterapia di gruppo, senza trascurare l'azione di sostegno alla maternità e alla relazione madre-bambino secondo il modello "Fiocchi in Ospedale" di Save the Children e con il puntuale approccio e intervento della Direzione Sanitaria e del Servizio Materno-Infantile del Gemelli.