Le nuove tecniche della microchirurgia sono l’arma migliore contro il Linfedema
Una giornata dedicata all’informazione e al confronto sui passi avanti e sulle possibilità di prevenzione e cure efficaci del Linfedema, patologia che colpisce il sistema linfatico, si manifesta gonfiando in maniera cronica braccia e gambe e sta colpendo in misura crescente i pazienti affetti da tumore ai quali sono stati asportati i linfonodi. Il 6 marzo scorso anche in Italia si è tenuta la Giornata Mondiale del Linfedema: istituita lo scorso anno dal Senato americano, celebrata in tutto il mondo. Nell’occasione è stato organizzato il LymphAday (Lymphedema Awareness Day), proposto per la prima volta dalla Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus per celebrare la giornata all’insegna della consapevolezza e divulgazione, con la promozione di un nuovo network internazionale che includa tutti i centri universitari o ospedalieri in cui si fa chirurgia dei linfatici.
I massimi esperti in materia e le principali associazioni di pazienti si sono incontrati in un evento, condotto dalla giornalista Annalisa Manduca e aperto al pubblico, organizzato dal Centro per il Trattamento Chirurgico del Linfedema della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, aperto lo scorso anno e diretto dalla prof. ssa Marzia Salgarello, Direttore UOC Chirurgia Plastica e presidente della BABC. Il Centro è una struttura d’avanguardia, grazie alle competenze microchirurgiche e alla strumentazione di ultima generazione di cui dispone, che offre ai pazienti affetti da questa patologia le nuove tecniche microchirurgiche quali anastomosi linfaticovenulari e trapianto autologo di linfonodi.
“L’organizzazione di questa giornata rappresenta l’occasione per ribadire l’importanza della microchirurgia nel trattamento di questi pazienti - ha spiegato la prof.ssa Salgarello -. Consente inoltre di divulgare le possibilità di cura per i pazienti sopravvissuti alla malattia tumorale, ma poi affetti dalle conseguenze della terapia chirurgica ‘salvavita’, quale è l’accumulo di linfa negli arti dopo l’asportazione dei linfonodi. Ed è un piacere per tutti noi, medici e fisioterapisti che lavoriamo per migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti, avere l’opportunità di incontrare le associazioni dei pazienti e stabilire nuovi collegamenti e nuove modalità di collaborazione.”
La manifestazione ha offerto l’occasione di incontro al Gemelli delle personalità mediche di spicco nel trattamento del Linfedema, tra cui i principali fisiatri e fisioterapisti specializzati in materia come il prof. Sandro Michelini, presidente International Society of Lymphology (ISL) e presidente Italian Lymphedema Framework (ITALF), e il prof. Matteo Bertelli, genetista, fondatore e presidente dell’Istituto di Genetica no-profit MAGI di Rovereto, intervenuto illustrando l’influenza della genetica nella comparsa dei linfedemi primari. Insieme alla prof.ssa Salgarello, il prof. Giovanni Scambia Direttore del Polo Scienze della salute della Donna e del Bambino ha portato il saluto a nome della Fondazione Policlinico Gemelli. Le testimonianze dei pazienti sono state presentate attraverso le associazioni LILL (Lega Italiana Lotta al Linfedema), Associazione SOS Linfedema ONLUS, Associazione Lotta al Linfedema e Associazione Primi Elementi.
Nell’occasione, è stato presentato il logo ufficiale del LymphAday, Lymphedema Awareness Day, e si è tenuta la proiezione del trailer del cortometraggio intitolato “LymphAday 2018”, a cura del regista Antonio Centomani.
L’importanza della prevenzione e le opportunità di cura
Il Linfedema non è una patologia rara. La sua incidenza è purtroppo in crescente aumento, e in Italia si stimano circa 40.000 nuovi casi all’anno. Il pomeriggio di approfondimento, ospitato dalla hall del Policlinico il 6 marzo, ha permesso di accendere un faro su questa malattia del sistema linfatico, caratterizzata dal provocare braccia o gambe gonfie causate dalla stasi linfatica in modo cronico. Il Linfedema può insorgere nei pazienti che presentano delle alterazioni del sistema linfatico (Linfedema primario), ma sempre di più - si stima dal 20% al 40% - interessa i pazienti affetti da tumore, soprattutto patologie tumorali in cui si renda necessario intervenire con lo svuotamento dei linfonodi ascellari, inguinali e pelvici come per il tumore della mammella, tumori ginecologici, urologici, melanomi e sarcomi.
È una patologia frequentemente sottovalutata: spesso i pazienti non vengono informati della possibile insorgenza del Linfedema e quindi non sono educati in modo appropriato sui possibili trattamenti che, se messi in atto in fase iniziale, risultano essere ancora più efficaci.
Basti pensare che dal 2015 ad oggi presso il Gemelli gli oltre 200 pazienti curati hanno avuto una riduzione della circonferenza dell’arto trattato dal 25% al 70%, con un significativo miglioramento dei sintomi e dei segni legati al Linfedema. Grazie all’impiego della microchirurgia, inoltre, è possibile ridurre l’incidenza di complicanze infettive, e può costituire un notevole risparmio economico per il Sistema Sanitario Nazionale e per il paziente: una diagnosi e un trattamento precoce infatti, risultano di gran lunga più efficaci e riducono le spese legate alla gestione non appropriata di una malattia cronica.