La magia del cinema alleata dei malati
Cosimo Nume (Fnomceo), magia del cinema alleata dei malati
La magia del cinema è davvero "alleata dei pazienti grandi e piccini, che anche in ospedale possono riscoprire emozioni preziose e parte della vita quotidiana. Sentirsi persone prima che malati. Ecco perché mi sembra che questo progetto di cinematerapia, in corso al Policlinico Gemelli di Roma, sia un'iniziativa importate e preziosa iniziativa per l'umanizzazione delle cure". E' il commento di Cosimo Nume, responsabile area Comunicazione della Federazione degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) e presidente Omceo Taranto, al programma di terapia del sollievo attraverso il cinema avviato al Gemelli. "Il cinema - dice Nume all'Adnkronos Salute - racconta delle storie, con le sue immagini fa parte della vita di ogni giorno, e le pellicole Disney (The Walt Disney Company Italia ha messo a disposizione l'intera collezione Disney Pixar in Blu-Ray per la cura e l'intrattenimento dei pazienti e delle loro famiglie, ndr) sono nel cuore di tutti. Ecco dunque che la visione ricrea un legame prezioso nel paziente ricoverato con la sua storia, la sua infanzia se non è un bambino, la sua vita nel mondo 'di fuori'". Un modo "per sentirsi persone, non più malati, e per sentirsi a casa anche mentre ci si cura in ospedale, quanto il percorso è in salita e si è come in mezzo a un guado". E se proprio l'umanizzazione è l'elemento che Nume evidenzia con particolare interesse, il progetto di terapia di sollievo MediCinema voluto al Gemelli "rappresenta anche il punto di partenza di uno studio scientifico che, come è stato annunciato, porterà a misurare gli effetti della 'cinematerapia' sui degenti, grandi e piccoli. E anche questo aspetto è importante", conclude.
Teresa Petrangolini (Regione Lazio), cinema e altre terapie per non pensare solo a conti
"Una sanità che pensa solo ai conti non è una sanità che funziona bene. Per questo la Regione Lazio sta cercando sia di ridurre il disavanzo, con ottimi risultati, ma sta anche facendo uno sforzo oggettivo per garantire servizi migliori attraverso cure di supporto, come la 'cinematerapia'". Lo afferma Teresa Petrangolini, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Politiche sociali e Salute, commentando con l'Adnkronos Salute il programma di terapia del sollievo attraverso il cinema avviato al policlinico Gemelli di Roma. "E' un progetto interessante - riflette - non solo per l'effetto benefico del far vedere i film ai pazienti, dando davvero sollievo dalle terapie e alle famiglie; ma anche per la possibilità di fare ricerca scientifica: i medici sono così in grado di studiare le reazioni dei pazienti alla cinematerapia. Ho apprezzato anche altri progetti 'alternativi' nella Regione: ultimamente ho visitato il nuovo reparto Dialisi dell'ospedale Sandro Pertini di Roma, che non si trova sotto terra come avviene usualmente, ma in alto, ed è pieno di vetrate per consentire una bellissima sulla natura. Ogni letto, poi, non solo ha la televisione, ma anche il wifi per connettersi a internet. Le ore che si trascorrono in terapie si passano quindi potendo fare molte cose. Altro esempio: alla Asl Roma 1 è stato attivato un tavolo interreligioso per capire come permettere a tutti i pazienti di poter accedere alla loro spiritualità ed è stato messo a bando un progetto per la realizzazione di una stanza di preghiera che non sia la solita cappella. O, ancora, penso alle numerose stanze per l'allattamento che stanno sorgendo, o alla 'ruota' per neonati del policlinico Casilino, che consente il pieno anonimato e conta su personale infermieristico pronto a intervenire per dare la necessaria assistenza al neonato".
Claudio Mencacci (Sip), occhio ‘terapeutico’ cinepresa restituisce identità ed emozioni
Il cinema racconta storie che bucano lo schermo. Diventano "emozioni da condividere, percorsi da riconoscere, vita". Una 'terapia' che "restituisce al malato la dimensione di persona. Un salto: non sei più il letto numero 16, ma Pietro, Giulia. La persona in quel momento, con la sua sofferenza. Un profilo che il cinema permette di esprimere di più". E' Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), a spiegare la magia del cinema che entra in corsia. Un trend in ascesa che trova in una lista crescente di ospedali italiani diverse declinazioni. Al Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma, per esempio, è anche il punto di partenza per uno studio scientifico vero e proprio, che punta a misurare gli effetti sui degenti, grandi e piccoli. La cinematerapia tocca diversi aspetti: "Dà la possibilità di vivere emozioni, di sentire che la propria esperienza può essere già stata fatta e avere esiti diversi, positivi. Permette di trovare nuove modalità, nuove chiavi per affrontare delle problematiche", spiega Mencacci all'AdnKronos Salute. "Tutto questo, poi, ci avvicina alla necessità di narrare la propria storia. E' una componente di quella che è la medicina narrativa, che fondamentalmente permette alle persone di sentire che non solo fanno parte di una rete, ma che la loro individualità viene riconosciuta e narrata. Il loro aspetto inconfondibile: l'identità personale unica nel presente, irripetibile nel futuro". L'occhio 'terapeutico' della cinepresa come alleato per un obiettivo: "Restituire un senso al singolo”.
Elio Rosati (Tdm), bene cinematerapia al Gemelli per umanizzazione cure
Un'iniziativa "di sensibilità, che continua sulla scia di altre già organizzate al Policlinico Gemelli per l'umanizzazione delle cure". Così Elio Rosati, segretario regionale del Lazio del Tribunale per i diritti del malato (Tdm), plaude al programma di terapia del sollievo attraverso il cinema, avviato al Gemelli grazie a The Walt Disney Company Italia, per la cura e l'intrattenimento dei pazienti e delle loro famiglie. Il progetto di terapia di sollievo MediCinema "segna una prosecuzione nel percorso di umanizzazione attraverso l'arte già avviato da questa struttura", sottolinea Rosati all'Adnkronos Salute. "Noi stessi siamo all'interno di un progetto dedicato proprio all'umanizzazione e attivato da Agenas due anni fa, che riprende a settembre. E questo aspetto è ora sotto la lente delle aziende ospedaliere. Come Tdm - conclude - siamo favorevoli a questi percorsi, che aiutano chi è ricoverato a mantenere un contatto con la vita quotidiana, anche durante il percorso di cura, alleviandolo".
(Fonte: Adnkronos Salute 13 settembre 2016)