“La forza degli anni”. Al Gemelli la mostra degli artisti con disabilità dei Laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio
La mostra “La forza degli anni” raccoglie una selezione delle opere realizzate dagli artisti disabili che da circa due anni stanno lavorando nei Laboratori d’arte di Sant’Egidio (www.santegidio.org) sul tema specifico degli anziani.
Inaugurata lunedì 23 ottobre alla presenza dell'Assistente Ecclesiastico generale dell'Università Cattolica, mons. Claudio Giuliodori, la mostra sarà visitabile fino a sabato 28 ottobre (Hall del Gemelli, ore 10.00 - 18.00).
Domani, giovedì 26 ottobre, alle ore 9.30, avrà luogo un focus di approfondimento sul tema "La bellezza della fragilità, la fragilità della bellezza" con interventi di prof. Giuseppe Liotta, Geriatra, Comunità di Sant’Egidio, Dipartimento Biomedicina e Prevenzione Università Tor Vergata, dott. Nicola Panocchia, coordinatore Carta diritti persone con disabilità in ospedale, Dirigente UOS Dialisi Policlinico Universitario A. Gemelli, dott. Stefano Capparucci, Laboratori d’Arte Comunità di Sant’Egidio, e moderato dalla dott.ssa Elena Sibani, Istituto Comprensivo Federico Borromeo.
Alle ore 11.30 la premiazione delle opere più votate dalla giuria popolare con la partecipazione dei vertici della Fondazione Policlinico A. Gemelli e della Comunità di Sant’Egidio.
Il tema è stato affrontato sotto molteplici aspetti e sviluppato attraverso opere realizzate con tecniche diverse (dipinti, installazioni, testi) e approfondito in vari incontri all’interno dei laboratori: da tali incontri sono emersi alcuni temi ricchi intorno ai quali si sono sviluppate le opere.
· Memorie personali e collettive: storie raccolte da genitori e nonni che si intrecciano con la Storia italiana, in particolare la memoria della guerra, dell’emigrazione italiana, delle provincie agricole
· Gli anziani che hanno fatto la Storia: madre Teresa, Nelson Mandela ed altri che, anche in età avanzata, non hanno rinunciato a cambiare il mondo
· Gli anziani come risorsa: di memoria, saggezza, stabilità delle famiglie
· Il destino EVITABILE dell’istituto: proposte alternative, contestazione delle strutture per anziani e disabili, l’importanza della casa
· La fragilità come valore: condizione umana, particolarmente avvertita dagli anziani e dagli autori disabili stessi, ma realtà insita nella condizione di tutti (c’è un anziano in ognuno di noi); ogni vita è preziosa
· L’alleanza tra generazioni: l’importanza del rapporto tra le generazioni, sia sotto il profilo dell’esperienza personale (esperienze dirette di amicizia con anziani in istituto o a casa) sia sotto quello dei legami sociali e quindi della configurazione della civiltà stessa.
· Una proposta per la città: idee e connessioni per una città che non escluda