Il Fondo Carità muove i primi passi: così la solidarietà alimenta la speranza
Considerare il malato prima di tutto come “persona”, a cui offrire cura, dedizione e amore è la missione prioritaria del Policlinico Gemelli.
Ma abbiamo deciso di andare oltre, facendoci carico anche dei bisogni di coloro che vivono in situazioni di disagio sociale e di fragilità esistenziale e che non sono in grado di far fronte alle normali esigenze di tutti i giorni. Così è nato il Fondo Carità, per rispondere in modo rapido e diretto ai bisogni che emergono nella vita dell’ospedale, attraverso l’ascolto e la conoscenza di situazioni di emergenza sociale ed economica di singoli pazienti o delle loro famiglie. Il Fondo Carità provvede a sostenere spese per farmaci non prescrivibili, spese per l’istruzione di orfani e di indigenti, spese per il rientro in patria di pazienti stranieri in difficoltà economica e cerca di risolvere tante altre piccole necessità quotidiane che possono talvolta sembrare insormontabili. Il Fondo dispone di risorse finanziarie, espressamente individuate per i suoi scopi, che sono direttamente amministrate dalla Fondazione.
I primi interventi del Fondo Carità segnalati dalla dottoressa Marika Pane, responsabile clinico del Centro Nemo pediatrico, e dalla dottoressa Francesca Giansante, Assistente Sociale del Policlinico Gemelli, riguardano storie molto diverse fra loro.
In un caso il contributo erogato è stato utilizzato per acquistare i biglietti ferroviari per una coppia di genitori che ogni settimana si recavano con il figlio neonato presso l’ambulatorio di ortopedia per la sostituzione del gesso correttivo, a seguito di diagnosi di “piede torto congenito”, in attesa dell’intervento chirurgico. La famiglia è indigente e abitante fuori Roma e le spese per i viaggi aggravavano una condizione economica già precaria.
Nel secondo caso, il Fondo è servito ad aiutare un bambino residente in un piccolo comune montano del Molise, affidato al papà, da anni disoccupato. Il bambino, seguito presso gli ambulatori di neuropsichiatria infantile, è accompagnato al Gemelli quattro volte l’anno per accertamenti e terapie non erogabili presso i servizi territoriali di appartenenza. Le spese di viaggio sono ingenti e difficilmente sostenibili senza un aiuto esterno.
Il terzo intervento è stato attivato per una madre che ha partorito il proprio figlio prematuramente al Gemelli, abbandonata dal compagno all’inizio della gravidanza, senza lavoro e senza alcuna fonte di reddito. Il Fondo Carità le ha permesso di disporre di una somma di denaro utile a sopperire alle prime e più impellenti necessità del bambino subito dopo la dimissione, in attesa dell’intervento dei servizi sociali territoriali.
Ogni giorno gli operatori del Policlinico Gemelli entrano in contatto con quella fragilità sociale che ormai caratterizza la vita di una parte consistente della popolazione. Sempre più spesso i servizi territoriali non sono in grado di creare la rete di supporto indispensabile alla dimissione di un paziente fragile.
La nascita del Fondo Carità è una possibilità di portare avanti progetti di aiuto meglio strutturati, di programmare tempestive dimissioni protette laddove i tempi dei servizi territoriali richiederebbero un prolungamento della degenza, di dare una speranza di cambiamento agli utenti che ne hanno beneficiato.
COME DONARE
Donare è facile, basta fare un bonifico intestato a: