Due italiani su dieci soffrono di allergie Con la primavera peggiorano le “stagionali”
In Italia si può ritenere che circa il 20 % della popolazione generale presenti manifestazioni allergiche di diversa entità clinica, come precisa il prof. Domenico Schiavino, Direttore Unità Operativa Complessa di Allergologia del Policlinico A. Gemelli.
Il meccanismo causale è comune alle diverse malattie allergiche: un'anomala reattività dell'organismo verso sostanze estranee (gli allergeni) innocue per i soggetti normali, ma capaci di determinare, nei soggetti divenuti ad esse sensibili, specifiche reazioni immunitarie responsabili delle manifestazioni cliniche (rinite, asma, orticaria, anafilassi).
Le allergopatie respiratorie (asma bronchiale e rinite allergica) sono le forme più frequenti fra tutte le malattie allergiche e in base al decorso si possono distinguere in stagionali e perenni. La forma stagionale, detta pollinosi, si manifesta periodicamente, durante la fioritura di determinate piante (come graminacee, parietaria) in seguito all’inalazione dei pollini. Fra i principali allergeni responsabili di sintomatologia perenne ci sono gli acari della polvere domestica, le muffe ambientali e gli epiteli degli animali domestici.
La rinite allergica è caratterizzata da una tipica sintomatologia: serie di starnuti (talora 10-20 consecutivi), secrezione acquosa, ostruzione nasale che non di rado costringe a respirare attraverso la bocca. Spesso si associa a lacrimazione, iperemia congiuntivale e prurito delle orecchie. L’asma bronchiale si presenta invece clinicamente con crisi di mancanza di respiro, tosse e fiato corto di varia intensità e durata.
La corretta diagnosi va effettuata dallo specialista allergologo e si basa essenzialmente su test in vivo (cutireazioni) ed in vitro (dosaggio delle IgE specifiche), preceduti da un’accurata anamnesi e dall’esame obiettivo.
Dal punto di vista della prevenzione nelle allergie respiratorie da acari della polvere o da altri allergeni ambientali deve essere consigliato al paziente di migliorare le condizioni igieniche dell'abitazione, aerando frequentemente gli ambienti, togliendo accuratamente la polvere dai pavimenti e dai mobili ed eliminando vari ricettacoli di polvere (moquette, tende, scaffali e libri) soprattutto dalla camera da letto. Nelle pollinosi può essere consigliato il soggiorno, durante il periodo della sintomatologia clinica, in località marine, dove il massimo beneficio si ottiene nelle ore in cui il vento spira dal mare, convogliando aria priva di pollini.
La terapia sintomatica delle allergopatie respiratorie si basa soprattutto su farmaci antistaminici e corticosteroidi topici associati a broncodilatatori in caso di asma bronchiale.
L’unico trattamento eziologico delle malattie allergiche invece è l'immunoterapia specifica (nota come "vaccino"), somministrando per via sublinguale o sottocutanea un estratto allergenico specifico a dosi crescenti con prosecuzione per almeno tre anni a dosi costanti al fine di ottenere una riduzione della sensibilità del paziente verso un determinato allergene. I risultati sono molto efficaci: circa l’80% dei pazienti ad esso sottoposti migliora la sintomatologia del 70-80%.
ECCO I CASI IN CUI DIVENTA CONSIGLIABILE AFFIDARSI ALLE CURE DEL PRONTO SOCCORSO
Le allergie stagionali colpiscono in Italia quasi otto milioni di persone, soprattutto bambini, dato in costante aumento. Ne soffrono principalmente soggetti predisposti, ma l’inquinamento urbano e le polveri sottili ne favoriscono lo sviluppo, generando uno stato infiammatorio cronico delle vie respiratorie.
In quali casi è opportuno ricorrere a cure mediche urgenti?
Solo raramente le allergie evolvono verso quadri più complicati. “Proprio per questo, è importante prestarvi particolare attenzione - spiega il dott. Antonio Chiaretti, Responsabile UOS Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Gemelli -, specialmente nei bambini più piccoli in cui le manifestazioni allergiche possono sfociare in asma o episodi di orticaria, fino ad arrivare a quadri di anafilassi vera a propria”. Tali manifestazioni possono essere secondarie anche a punture di insetti (api, calabroni, vespe…) in seguito alle quali vengono rilasciate sostanze velenose, quali la mellitina e la fosfolipasi A2, in grado di scatenare pericolose reazioni sistemiche.
“In questi casi, in cui compaiono difficoltà respiratoria importante, rash cutaneo diffuso, sintomatologia neurologica o uno stato di shock è bene accedere il più velocemente possibile al Pronto Soccorso - avverte il dott. Chiaretti - per un idoneo trattamento ed avere con sé, specialmente nel caso di soggetti sensibili, delle penne iniettabili di adrenalina, da somministrare prontamente per via intramuscolare o sottocutanea”.
Il Pronto Soccorso, bene precisarlo, è necessario solo in casi estremi. Le allergie stagionali, infatti, sono facilmente diagnosticabili ed una visita presso il proprio medico di famiglia aiuta a riconoscerle. Di fronte a segni clinici di maggiore importanza, è bene ricorrere ad uno specialista allergologo, con la possibilità di eseguire dei test diagnostici più mirati e di eseguire una profilassi di tipo farmacologico, attraverso l’impiego di vaccini specifici o immunoterapia.