Bra Day 2023, i costi della ricostruzione e la riabilitazione fisico motoria post intervento
Per celebrare il Bra Day, mercoledì scorso al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, nella sala MediCinema, Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus ha messo in scena uno spettacolo portando sul palco medici, pazienti e persone, soprattutto donne, del mondo dello spettacolo e dello sport.
A condurre l’evento è stata Cecilia Primerano, giornalista RAI.
Il Bra Day si è aperto con l’intervento della professoressa Marzia Salgarello, chirurgo plastico ricostruttivo presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRRCS e Presidente BABC Italia Onlus, del professor Marco Elefanti, Direttore Generale Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRRCS, del professor Riccardo Masetti, Direttore UOC Senologia Policlinico Gemelli, e della dottoressa Daniela Terribile, Dirigente medico UOC Senologia Gemelli e presidente Komen Italia.
E’ intervenuta Luisa Reggimenti, Assessore al Personale, Polizia Locale, Sicurezza urbana ed Enti Locali della Regione Lazio.
Sul palco anche molte donne del mondo dello spettacolo e dello sport tra cui: l’attrice Milena Miconi, la scrittrice Giuseppina Torregrossa, l’attrice Benedicta Boccoli, la show girl Carolina Marconi, le campionesse olimpiche, Laura Milani (canottaggio) ed Elisa Di Francisca (fioretto) e Mattia Sbragia, attore.
La mattinata si è conclusa con la sfilata dello stilista Gianfranco Venturi, che ha portato sul palco le sue creazioni. Modelle d’eccezione le pazienti.
Negli spazi antistanti la sala MediCinema gli ospiti hanno potuto inoltre ammirare gli scatti di Silvio Esposito, il fotografo che vanta la presenza di una delle sue opere al MOMA di New York. L’artista ha catturato la bellezza delle pazienti oncologiche in immagini per offrire al pubblico occhi diversi per guardare la malattia.
Il tumore al seno colpisce 1 donna su 8nel corso della vita. Nella stragrande maggioranza dei casi, la cura oncologica comporta un intervento chirurgico più o meno demolitivo. Per recuperare l’integrità fisica, o semplicemente forme naturali e gradevoli, è necessario un intervento ricostruttivo. “Il Servizio Sanitario Nazionale, però, copre solo i costi della mastectomia, la fase demolitiva dell’intervento, prevedendo la ricostruzione differita. Sappiamo bene che per la donna che affronta la malattia è fondamentale la ricostruzione immediata, che non è purtroppo rimborsata con nessuna metodica, ma viene eseguita a spese delle singole aziende ospedaliere. Non solo. Il SSN copre il costo della ricostruzione con i lembi, ovvero con i propri tessuti, in differita e con rimborsi così esigui che scoraggiano le aziende ospedaliere a utilizzare questa tecnica vantaggiosa per la donna. A fronte di una maggiore sopravvivenza dobbiamo migliorare la qualità della vita delle nostre pazienti”, ha lanciato l’appello la professoressa Marzia Salgarello.
“Il SSN non prevede un codice per la ricostruzione immediata. Le grandi aziende ospedaliere con grossi numeri la effettuano a proprie spese, ma ciò non è possibile per i piccoli ospedali con budget esigui. Tutto questo si ripercuote sulla qualità della ricostruzione: viene scelta quella meno dispendiosa, non la più adatta alla singola paziente. Sempre per un discorso di budget, tendenzialmente si evitano gli interventi con tessuti propri, tecnicamente più difficili e ovviamente anche più costosi. Eppure le protesi non sono eterne. Non si può prevedere a priori la loro effettiva durata poiché varia da donna a donna anche in base alle terapie effettuate. Quel che si sa è che 1 su 10 si rompe. Il discorso della protesi è inoltre legata anche al tipo di terapia: la radioterapia deteriora i tessuti e quindi può rovinare la ricostruzione. Inoltre, se viene impiantata una protesi monolaterale, nel tempo l’invecchiamento può determinare un cambiamento morfologico con necessità di rimodellare la mammella sana per ottenere la simmetria. In definitiva, sul lungo periodo la ricostruzione con protesi può necessitare di diversi interventi correttivi. Gli interventi con i propri tessuti ovvero i lembi, invece, a fronte di un maggior impegno sia per la paziente in termini di impegno fisico che per l’azienda sanitaria in termini di costi, hanno dei risultati molto più stabili nel tempo. Si punta sul breve periodo e si tralascia quel che accadrà nel medio- lungo termine”, ha spiegato la dottoressa Liliana Barone Adesi, Dirigente medico dell'UOC di Chirurgia Plastica, della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS e Vicepresidente BABC Italia Onlus.
Oltre a focalizzare l’attenzione sul costo degli interventi, la dottoressa Liliana Barone Adesi insieme alla dottoressa Daniela Terribile ha presentato il progetto Donna X Donna, che riunisce un vasto numero di donne medico dedicate alla cura del tumore al seno, quest’anno dedicato alla riabilitazione fisico- motoria.