Ospedali Aperti in Siria: l’appello si rinnova
Anche la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS aiuta il progetto che garantirà 50.000 cure gratuite in tre anni ai siriani poveri
La guerra che dal marzo 2011 sta insanguinando la Siria pone di fronte a una crisi sanitaria senza eguali. Ad Aleppo le persone che non hanno accesso agli ospedali sono più di 2 milioni, a Damasco oltre 1 milione.
Per garantire le cure anche alle vittime più povere del conflitto, il Card. Mario Zenari, Nunzio apostolico a Damasco, ha ideato il progetto “Ospedali Aperti”, affidandone la gestione ad AVSI, organizzazione internazionale che su più fronti opera per dar sostegno alla popolazione siriana.
L’obiettivo principale del progetto è quello di assicurare l’accesso gratuito alle cure mediche ai siriani poveri attraverso il potenziamento di tre ospedali non profit: l’Ospedale Italiano e l’Ospedale Francese a Damasco, e l’Ospedale St. Louis ad Aleppo. Ospedali Aperti ha già assicurato più di 15.000 cure gratuite a siriani poveri (dato al 15/01/2019) e punta ad arrivare a 50.000 entro i prossimi due anni.
Per questo, lo scorso venerdì 31 maggio, presso l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, lo stesso Card. Mario Zenari ha presentato i risultati della prima fase del progetto insieme al Presidente della CEI, Card. Gualtiero Bassetti, al Segretario generale di AVSI, Giampaolo Silvestri, al Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele di Villabianca Barone di Culcasi, e al Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Giovanni Raimondi, realtà che da sempre sostiene il progetto. Ha moderato l’incontro Maria Gianniti, inviata redazione esteri TG1.
Anche la Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS è uno dei partner del progetto 'Ospedali aperti' in Siria che si prepara alla seconda fase con l'obiettivo di garantire cure gratuite in tre anni per 50 mila siriani. "Si tratta di un'idea preziosissima – ha spiegato Giovanni Raimondi, presidente della Fondazione Gemelli IRCCS - ed è una occasione per mettere in campo la vicinanza agli ultimi".
"La bellezza del progetto – ha osservato - è dovuta al fatto che combina due eventi: restituire la salute a chi l'ha perduta e costruire un percorso assistenziale per le popolazioni finalizzato a una convivenza civile. Nel dettaglio, la Fondazione rafforzerà il suo impegno formativo in collaborazione con la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica sia in loco sia presso le nostre strutture".
Il Progetto “Ospedali Aperti” in Siria
Come risposta concreta alla domanda di aiuto del popolo siriano e grazie all’iniziativa del card. Mario Zenari, Nunzio Apostolico in Siria, e l’appoggio di Cor Unum, è stato ideato nel 2016 ed è divenuto operativo nel 2017 il progetto “Ospedali aperti”. L’obiettivo principale è quello di assicurare l’accesso gratuito alle cure mediche ai siriani poveri, attraverso il potenziamento di tre ospedali privati non profit: l’Ospedale Italiano e l’Ospedale Francese a Damasco, e l’Ospedale St. Louis ad Aleppo. Il progetto punta a garantire 50.000 cure gratuite in 3 anni.
Attività
- Cure mediche di qualità gratuite per le persone povere
- Nuove apparecchiature mediche per gli ospedali (TAC, respiratori artificiali, elettrocardiografi, endoscopi) e il materiale necessario a farle funzionare
- Nuovo software gestionale per i tre ospedali, per metterli “in rete” e consentire lo scambio di informazioni in tempo reale, una più stretta collaborazione finalizzata alla miglior cura del malato
- Formazione tecnica per i medici siriani focalizzate sui loro bisogni più urgenti (corsi di aggiornamento e training on the job)
Donatori
Il progetto, patrocinato dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, è finanziato da: Conferenza Episcopale Italiana (8x1000), Papal Foundation, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Roaco attraverso l’Ordine equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro, Misereor (Organizzazione episcopale tedesca per lo sviluppo e la cooperazione), Conferenza Episcopale Usa, Caritas Spagnola, Gendarmeria del Vaticano attraverso la Fondazione San Michele Arcangelo, Cha (Catholic Health Association – Usa), Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, Fondazione Umano Progresso, Fondazione Cariverona, Fondazione Mondo Unito, Governo ungherese, Conferenza episcopale ungherese, Conferenza episcopale canadese, Conferenza episcopale coreana, Caritas pro vitae charitable trust. A questi finanziamenti si aggiungono le donazioni di privati e imprese italiane e i contributi raccolti attraverso il 5x1000.